stefanobuoro
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giovedì 2 novembre 2006
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non mi è piaciuto
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Lo trovo piuttosto lento nello svolgimento e con una trama piuttosto superficiale. I personaggi non hanno spessore e non sono caratterizzati.
Io mi sono anche addormentato, comunque ho sentito altri commenti negativi alla fine del film.
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vasodicoccio
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giovedì 2 novembre 2006
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perché non mi è piaciuto
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Qualche argomentazione:
Primo, qualcuno mi spiega le motivazioni per le scelte delle musiche?
Se dite che è un capolavoro, non saranno state buttate la a caso no?
P.e. "Confortably Numb" è un inno ad una metamorfosi, all'abbrutimento: che centra li? La versione è cantata da Van Morrison (nel Live at Berlin del 1990)che è Irish American, cosa doveva esprimere? Sta in una scena romantica. Ma se doveva dire qualcosa sugli Irish americans prendi un pezzo originale di Van Morrison sull'argomento no? Anche gli altri brani... boh, belli ma boh.
Secondo: qualcuno mi spiega le motivazioni di un capo mafia, di crescersi un ragazzino per infiltrarlo nella polizia, quando si trovano così tanti sbiri a buon mercato direttamente in tutti i commissariati del mondo?
Terzo: cosa dovrebbe insegnarci di nuovo sul mondo della malavita questo capolavoro? Ora simao più consapevoli? Possiamo difenderci meglio?
Quarto: cosa spinge un regista, prima a spiegare al pubblico quanto è scentifico sparare sulla testa alla gente, e poi mostrare una decina di tecniche per farlo? Secondo me, l'unico (UNICO) risultato sarà che molti dei molto ben armati ragazzetti americani (e alcuni, per fortuna molto peggio armati, ragazzetti italiani) al momento di scegliere come sparare al prossimo, nella frazioni di secondo in cui dovranno scegliere il bersaglio, faranno riferimento a questi capolavori.
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Qualche argomentazione:
Primo, qualcuno mi spiega le motivazioni per le scelte delle musiche?
Se dite che è un capolavoro, non saranno state buttate la a caso no?
P.e. "Confortably Numb" è un inno ad una metamorfosi, all'abbrutimento: che centra li? La versione è cantata da Van Morrison (nel Live at Berlin del 1990)che è Irish American, cosa doveva esprimere? Sta in una scena romantica. Ma se doveva dire qualcosa sugli Irish americans prendi un pezzo originale di Van Morrison sull'argomento no? Anche gli altri brani... boh, belli ma boh.
Secondo: qualcuno mi spiega le motivazioni di un capo mafia, di crescersi un ragazzino per infiltrarlo nella polizia, quando si trovano così tanti sbiri a buon mercato direttamente in tutti i commissariati del mondo?
Terzo: cosa dovrebbe insegnarci di nuovo sul mondo della malavita questo capolavoro? Ora simao più consapevoli? Possiamo difenderci meglio?
Quarto: cosa spinge un regista, prima a spiegare al pubblico quanto è scentifico sparare sulla testa alla gente, e poi mostrare una decina di tecniche per farlo? Secondo me, l'unico (UNICO) risultato sarà che molti dei molto ben armati ragazzetti americani (e alcuni, per fortuna molto peggio armati, ragazzetti italiani) al momento di scegliere come sparare al prossimo, nella frazioni di secondo in cui dovranno scegliere il bersaglio, faranno riferimento a questi capolavori.
Quinto: qualcuno mi spiega la differenza tra questo capolavoro e altri film, in cui lo psicopatico assassino non è un mafioso, tipo the Saw (1,2,3 etc)?
Sesto:... ma siete proprio convinti che la mafia abbia ancora bisogno di ammazzare la gente?
No. Non mi è piaciuto
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goldy
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giovedì 2 novembre 2006
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molto rumore per nulla
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Montaggio abilissimo, sceneggiatura di ferro, attori insuperabili, regia superba. Usiamo tutte le iperbole conosciute per definire il film. Ma e la noia e la ripetitività e la credibilità dove le mettiamo? Se davvero esistono superuomini capaci di districarsi in situazioni complicatissime dove nessuno è quello che dovrebbe essere e tuttavia sembrano muoversi come pesci nell'acqua in situazioni di impensabile complessità perchè non sfruttare le loro straordinarie capacità per risolvere problematiche che abbiano una qualche ricaduta positiva per il genere umano?
Lo sciorinio di bravure multiple lascia il tempo che trova. Si ribadiscono situazioni, riflessioni già note e arcinote. Non c'è un'idea nuova che rimanga.
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Montaggio abilissimo, sceneggiatura di ferro, attori insuperabili, regia superba. Usiamo tutte le iperbole conosciute per definire il film. Ma e la noia e la ripetitività e la credibilità dove le mettiamo? Se davvero esistono superuomini capaci di districarsi in situazioni complicatissime dove nessuno è quello che dovrebbe essere e tuttavia sembrano muoversi come pesci nell'acqua in situazioni di impensabile complessità perchè non sfruttare le loro straordinarie capacità per risolvere problematiche che abbiano una qualche ricaduta positiva per il genere umano?
Lo sciorinio di bravure multiple lascia il tempo che trova. Si ribadiscono situazioni, riflessioni già note e arcinote. Non c'è un'idea nuova che rimanga. Una mattanza finale sbrigativa pone termine a un film presuntuoso sostanzialmente inutile che sembra girato solo per esaltare, se ancora fosse necessario la ormai definitivasmente consacrata bravura del regista.
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giovanni.dm
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giovedì 2 novembre 2006
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un'occasione persa
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Matt Damon, con la sua faccia da bravo ragazzo, infiltrato nella polizia di Boston per conto della gang del boss Frank Costello (Jack Nicholson); Leonardo DiCaprio, col suo solito sguardo un po’ torbido, infiltrato nella banda di Costello e guidato a distanza dal duro sergente Mark Wahlberg. E, se questo non bastasse, entrambi innamorati della donna, una bella psichiatra (Vera Farmiga). Quanto ci metteranno le due “talpe” a scoprirsi a vicenda, e chi resterà bruciato per primo? Sangue, morte e tragedia. Il soggetto è notevole e le interpretazioni superbe, da Matt Damon all’ottimo Mark Wahlberg, fino alla semisconosciuta Vera Farmiga e al solito Jack Nicholson (che però, verso la fine, non si trattiene e finisce per gigioneggiare, al suo solito).
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Matt Damon, con la sua faccia da bravo ragazzo, infiltrato nella polizia di Boston per conto della gang del boss Frank Costello (Jack Nicholson); Leonardo DiCaprio, col suo solito sguardo un po’ torbido, infiltrato nella banda di Costello e guidato a distanza dal duro sergente Mark Wahlberg. E, se questo non bastasse, entrambi innamorati della donna, una bella psichiatra (Vera Farmiga). Quanto ci metteranno le due “talpe” a scoprirsi a vicenda, e chi resterà bruciato per primo? Sangue, morte e tragedia. Il soggetto è notevole e le interpretazioni superbe, da Matt Damon all’ottimo Mark Wahlberg, fino alla semisconosciuta Vera Farmiga e al solito Jack Nicholson (che però, verso la fine, non si trattiene e finisce per gigioneggiare, al suo solito). Ottima, ovviamente, l’ambientazione, per un film gangster nel quale curiosamente i telefonini la fanno da padrone. Una storia originale e intrigante, (parzialmente) rovinata da un finale poco coraggioso nel quale Scorsese, ricordandosi di essere un (presunto) Autore e non un (semplice?) intrattenitore, vuole a tutti i costi amareggiare il pubblico – riuscendoci purtroppo alla perfezione. E, infatti, non vorremmo peccare di lesa maestà attribuendo proprio a Scorsese i difetti del film: la violenza talvolta esagerata è sua prerogativa tipica; definire “pesante” il linguaggio è eufemistico; alcune scene sono stiracchiate e tirate in lungo per ostentare una grande padronanza dei mezzi tecnici; la durata della pellicola è eccessiva; le frecciate contro la Chiesa sono quasi scontate, per chi ha diretto a suo tempo L’ultima tentazione di Cristo. Insomma, il tanto declamato capolavoro a mio parere si rivela, più che altro, un’occasione persa. Ma il mondo - e il cinema - è bello perché è vario...
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vasodicoccio
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mercoledì 1 novembre 2006
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... speriamo non ne faccia uno ancora migliore
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no. Non mi è piaciuto.
Bravissimi gli attori, certamente.
Belle le musiche, anche se i brani, che hanno un significato profondo, non hanno nessuna attinenza con le scene abbinate.
La storia è poco più che mediocre.
Il sangue sbattuto allegramente ogni 30 secondi è da psicopatici guardoni quali probabilmente gli spettatori di oggi stanno diventando.
Forse per incassare milioni e milioni di $, non serve vendere dei chip militari ai cinesi, basta fare film macabri con personaggi depressivi?
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nicola cappai
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martedì 31 ottobre 2006
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pensiamo al montaggio!!!
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E' da tempi di casino che SCorsese non faceva un film cosi coinvolgente dove tutto ,dai personaggi alla storia,viene sacrificato ad una sola cosa.
Al montaggio di Thelma Schoonmaker,forse una delle migliori montatrici al mondo.
Un montaggio serrato,virtuoso,affascinante,di maniera che se ne frega assolutamente della sucessione LOGICA dei fotogrammi.Badate al suono del film e capirete.non esiste nessun montatore piu' spietato di Schoonmaker.THE DEPARTED e' il continuo di GOOD FELLAS E CASINO'.non e'cambiato niente. CAPAOLAVORO ASSOLUTO.
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skyros
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martedì 31 ottobre 2006
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il bene e il male
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Da John Ford a Martin Scorsese il cinema americano d'autore ruota intorno a un perno sottilissimo, quasi invisibile: la distanza tra il bene e il male. Ma forse il limitare l'esempio a questo spazio temporale (Ford-Scorsese) è un pò limitativo, come non citare Dovstojeski, Hugo o addirittura l'origine, Adamo ed Eva? La lezione di Scorsese è un risottolineare i classici, quegli autori che intimavano lo spettatore a diffidare del buono per etichetta e a non fidarsi del pregiudizio: "non giudicare John Wayne di Ombre rosse"... Ma in Departed la situazione si complica, il male diventa bene e si nasconde nel male per fare del bene, un un "face off" non fisico ma per questo più credibile.
Una trama e un ritmo inconfodibilmente hongkonghiano, è da li che arriva l'idea originale, una criminalità credibilmente contestualizzata nella Boston 2006, una polizia sofisticata, carrierista e show-business come bveramente è quella americana.
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Da John Ford a Martin Scorsese il cinema americano d'autore ruota intorno a un perno sottilissimo, quasi invisibile: la distanza tra il bene e il male. Ma forse il limitare l'esempio a questo spazio temporale (Ford-Scorsese) è un pò limitativo, come non citare Dovstojeski, Hugo o addirittura l'origine, Adamo ed Eva? La lezione di Scorsese è un risottolineare i classici, quegli autori che intimavano lo spettatore a diffidare del buono per etichetta e a non fidarsi del pregiudizio: "non giudicare John Wayne di Ombre rosse"... Ma in Departed la situazione si complica, il male diventa bene e si nasconde nel male per fare del bene, un un "face off" non fisico ma per questo più credibile.
Una trama e un ritmo inconfodibilmente hongkonghiano, è da li che arriva l'idea originale, una criminalità credibilmente contestualizzata nella Boston 2006, una polizia sofisticata, carrierista e show-business come bveramente è quella americana. Un cast grande... ed è raro che tanti big insieme facciano un cast grande. Finalmente Di Caprio è diventato un attore da oscar, Scorsese ci ha creduto per tre film di seguito ma solo Jack nicholson è riuscito nell'impresa di trasformmarlo. Su Jack Nicholson non bastano i caratteri a disposizione per lodarne l'apparizione in quedto film, ma questa è una cosa nota.
Peccato che in Italia non si riesca a vedere al cinema la versione originale non doppiata per sentire la sua strepitosa voce... senza nulla togliere a Giannini.
Matt Damon è un ottimo strumento che Scorsese usa come Sergio Leone usò Herry Fonda, una bella maschera sotto la quale celare il male. Un colpo di genio il Jack Nicholson ombrato che ci introduce nel film, quanto mi ha ricordato la voce fuori campo di Ray Liotta in Goodfellas.
Ha ragione Pino Farinotti, Martin è tornato... è dovuto passare da Hong Kong per tornare a casa ma è tornato!
Speriamo che ci ripensi e smentisca la sua dichiarazione "Departed è l'ultimo film del filone gagsta", che suona un pò come se Fellini avesse dichiarato di non voler più sognare! - skyros.blog.kataweb.it -
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tarparamu
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martedì 31 ottobre 2006
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grande di caprio
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Mi era piaciuto molto in The Aviator, e ora sempre di più, riesce a far "sentire" i personaggi che interpreta...bravo, merita il film anche solo per lui...senza nulla togliere a Jack
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air09
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martedì 31 ottobre 2006
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un capolavoro!!
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Ne ho visti molti di film polizieschi, thriller, e gialli al tempo stesso, ma mai un film così. Secondo me, il più bel film del genere mai realizzato.
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(di giovanni.dm)
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mela
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lunedì 30 ottobre 2006
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un capolavoro?..forse fino a 10 minuti dalla fine!
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Non ho parole per esprimere la delusione che ho avuto dopo aver visto questo film...critiche e giornali ne parlano come di un capolavoro, non sono un habituée di film di Scorsese, ma da giovane spettatrice non mi aspettavo una simile caduta di stile poco prima della conclusione...
Film bello e angosciante (in senso positivo) fino a 10 minuti dalla fine, dopo di che si è trasformato in una specie di SPLATTER! mi ha ricordato un po' la delusione di "Dal tramonto all'alba" di Tarantino, in cui all'improvviso si scatena una carneficina e una moria di gente!
L'unica consolazione è stata una grossa risata (condivisa da tutti gli spettatori del cinema!), dopo tanto fiato sospeso...
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(di tk)
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