Titolo originale | 16 blocks |
Anno | 2006 |
Genere | Azione |
Produzione | USA |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Richard Donner |
Attori | Bruce Willis, Yasiin Bey, David Morse, Cylk Cozart, Heather Dawn, Tig Fong Jenna Stern, Brian G. Andersson, Casey Sander, David Zayas, Robert Racki, Patrick Garrow, Sasha Roiz, Conrad Pla, Hechter Ubarry, Richard Fitzpatrick, Peter McRobbie, Michael F. Keenan. |
Uscita | venerdì 31 marzo 2006 |
Tag | Da vedere 2006 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,16 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 4 dicembre 2017
L'ispettore Jack Mosley deve difendere un testimone dai suoi colleghi. Tra agguati e inseguimenti dovrà attraversare 16 isolati in 2 ore. Buon ritmo e buon cast nel nuovo film di Richard Donner. In Italia al Box Office Solo due ore ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 812 mila euro e 366 mila euro nel primo weekend.
Passaggio in TV
giovedì 1 maggio 2025 ore 11,50 su RAIMOVIE
CONSIGLIATO SÌ
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Una mattina come tante, l'ispettore Jack Mosley (Bruce Willis), viene incaricato di portare un piccolo criminale, Eddie Bunker, dal distretto di Polizia al Tribunale a sedici isolati di distanza, dove deve presentarsi per testimoniare in un caso di reato minore. Jack pensa che sia un incarico di routine, ma ben presto si troverà prima a dover salvare il testimone da un killer e poi scoprirà che la persona contro cui Eddie deve testimoniare è proprio un poliziotto.
L'ispettore della omicidi spiega la situazione a Jack cercando di convincerlo a far finta di essere stato preso in ostaggio da Eddie, ma Jack decide di difendere il testimone, innescando tutta una serie di eventi che cambieranno la sua vita e quella dei presenti...
Buon ritmo e buon cast. Donner sul versante thriller/poliziesco è sempre una garanzia e, negli anni, lo è diventato anche Bruce Willis, impagabile nella parte del poliziotto alla deriva che si redime per la giusta causa. Solo due ore è ricco di clichè e luoghi comuni, compreso un finale troppo dolciastro, ma la confezione è impeccabile, ci sono dei bei momenti di cinema (le sequenze all'interno dell'autobus; i duetti verbali tra il protagonista e il ciarliero Mos Def, vera rivelazione del film) e Donner aggiunge il suo innegabile talento e mestiere.
Il film conferma che il cinema americano sa ancora, se non stupire, quantomeno intrattenere e, grazie all'infinito serbatoio di caratteristi e seconde linee di pregio da cui attingere, qui Mos Def e David Morse, stupendi comprimari, offrire al pubblico spettacoli che valgano il prezzo del biglietto.
Fi del genere azione polizesco con una buona interpretazione globale.Il film regge sin dall'inizio e si conclude in modo dignitoso.Nel complesso una bella storia contemporanea ben recitata dal sempre bravo B.Willes.Film da vedere. Voto 8+
Donner dirige sempre benissimo ,ottimi gli attori ,storia non inedita ma sviluppata in modo coinvolgente ,lieto fine assicurato ;da vedere.
Che dire? Splendido film che ti mette dentro tutta l'energia necessaria per credere in un mondo migliore. Ma per quanto mi riguarda anche tanta rabbia per non avere anche in italia un sistema giudiziario che garantisca i diritti dei contribuenti.Un Bruce Willis spettacolare e imprevedibile e tutto il film che tra inseguimenti e e aforismi scivola via fino alla fine deliziosamente.
Finalmente un poliziesco che vale il biglietto del cinema. Bellissima la parte di Bruce Willis che fa il poliziotto fradicio di alcool e quasi in pensione con qualche kilo di troppo, davvero un bel film perch è strutturato benissimo con un'ottima trama ed anche una più che discreta fotografia , sono d'accordo con Chirichelli sui dialoghi avvincenti tra Willis e Def.
Lo hanno imbruttito un po' Bruce per fare questo film che fra l' altro lo trovo uno dei meno riusciti scopiazzato dal L' uomo nel mirinodell' ispettore Callagan del 1977.
Bel film d'azione, Solo due ore di Richard Donner: ma l'elemento che colpisce di più è Bruce Willis che, dimagrito, malinconico, con i baffi e un poco di barba, somiglia in modo impressionante al giudice Borsellino. Invece è un detective della polizia di New York, malconcio e dal passato tutt'altro che inappuntabile, che alle otto del mattino, mentre a turno finito sta andandosene dalla III Divisione, [...] Vai alla recensione »
«Hai qualcosa per me?» - «Sì, mentine per l'alito...». Ne abbiamo visti di sbirri alla deriva, ma Bruce Willis li batte tutti. Smagrito, stempiato, baffuto, praticamente un sosia dello scrittore Erri De Luca, l'eroe tutto azione di una volta si trascina stancamente fra un bicchiere e l'altro. Fin quando non scopre di essere in trappola: il logorroico prigioniero di colore che deve accompagnare in tribunale, [...] Vai alla recensione »
Alcolizzato, depresso, lo stomaco gonfio, gli occhi arrossati dall'alcol. Così si presenta al pubblico Bruce Willis nei panni di Jack Mosley, detective della polizia di New York che deve scortare un piccolo criminale ad un processo in cui è testimone. In realtà un compito così semplice diviene la sua occasione per riscattarsi da un declino inarrestabile.
Jack (Bruce Willis), è un poliziotto, ma è soprattutto un uomo finito, un alcolista invecchiato precocemente, con una gamba malridotta e una bassissima autostima. Ma quel giorno deve scortare un uomo, Eddie Bunker (Mos Def), dalla prigione al tribunale, a sedici isolati di distanza, entro le 10 del mattino. Gli ci vorranno due ore per compiere la sua missione.
Detective torbido e al tramonto La cui priorità è campare, Jack Mosley (Bruce Willis) deve accompagnare in tribunale il ladruncolo (qui testimone) Eddie Bunker attraversando in due ore i sedici isolati del titolo originale. Compito non facile, perché tra i suoi colleghi c'è chi è deciso a far secco Eddie. E pure lui, che di colpo s'incaponisce a fare il suo dovere.
D'accordo, Billy Wilder e Otto Preminger lo dicevano della regia: la migliore è quella che non si vede. Lo pensiamo anche della recitazione. Nessuna verità in tasca, niente fondamentalismi. C'è chi ama la mimetizzazione maniacale e chi l'adesione emotiva prudente, c'è chi ama i Beatles e chi i Rolling Stones, chi Simenon e chi Malet. Si possono anche apprezzare insieme ma è chiaro come clictro la scelta [...] Vai alla recensione »
Richard Donner e Bruce Willis, entrambi in cerca di un rilancio dopo qualche prova opaca. Pur praticando sempre lo stesso campo da gioco (l'action e il poliziesco) questa volta cercano di modificare un po' lo sport. Niente più machismo alla Arma letale o alla Die Hard, ma sbirri smunti e decadenti, avidi o in cerca di riscatto, figure vecchie dentro e fuori.
A New York, il poliziotto alcolizzato Bruce Willis deve scortare fino al tribunale un tipo che renderà una testimonianza risolutiva contro la malavita. Salvo che i malavitosi, decisi a eliminarlo, trasformano il percorso — solo sedici isolati, dalla prigione all’aula di giustizia — in inferno urbano. Un film d’azione che, in America, ha realizzato ottimi incassi.
Alla fine del suo turno alla stazione di polizia Jack Mosley, detective deluso, depresso e alcolizzato, si vede affidare un incarico imprevisto: scortare il detenuto Eddie Bunker fino al tribunale in cui il giovanotto deve rilasciare una testimonianza decisiva. Proprio quel che un gruppo di agenti corrotti vuole evitare; così il percorso, di soli sedici isolati, si trasforma in un inferno metropolitano [...] Vai alla recensione »