Anno | 2006 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 16 minuti |
Regia di | Fabiola Giancotti |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Dinamico documentario d'arte dedicato alla figura dell'artista Piet Mondrian.
CONSIGLIATO SÌ
|
Dopo aver sapientemente indagato il mondo artistico del pittore Malevic, con il documentario La rivoluzione di Malevic, la regista e studiosa Fabiola Giancotti torna a realizzare un nuovo documentario d'arte, affrontando la vita e l'immensa esperienza artistica di uno dei capisaldi dell'arte novecentesca: Piet Mondrian.
Nato nei Pesi Bassi nel 1872 e morto a New York nel 1944, Mondrian fu un importante esponente del movimento artistico De Stijl, evolvendo poi la sua arte in maniera assoluta. Ricordato e famoso soprattutto per i suoi quadri astratti e geometrici, in cui l'uso del colore assume un significato fondante, Mondrian è sicuramente uno dei massimi esponenti dell'astrattismo della prima metà del Novecento.
La regista, in modo mai didascalico, ma anzi vivace e avvincente, aiutata da una musica dinamica e partecipata (di Jakob van Domselaer e Sante Palombo) e da testi semplici e contemporaneamente dotti (raccontati dagli speaker Dino Spinella e Cyril Maillefer), riesce quindi a creare un viaggio articolato, mai banale, intrecciando vita e arte, che mai in quest'autore si separano, ma anzi fanno parte di uno stesso percorso esistenziale e creativo.
"L'astrazione di Mondrian non è astrazione dalla vita. È la vita stessa nel suo essenziale. Nella sua ragione. Nella sua qualità", si ascolta nel documentario. Fondamentali poi sono le stesse parole e gli scritti dell'artista che sono inseriti nel film a coronamento e spiegazione della sua poetica.