Inside Man

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Un film di Spike Lee. Con Denzel Washington, Clive Owen, Jodie Foster, Christopher Plummer, Willem Dafoe.
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Poliziesco, durata 129 min. - Gran Bretagna, USA 2006. uscita venerdì 7 aprile 2006. MYMONETRO Inside Man * * * 1/2 - valutazione media: 3,95 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
ziogiafo martedì 18 aprile 2006
intelligente storia senza spargimenti di sangue... Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

ziogiafo - Inside Man USA 2006 - Questo intrigante thriller/poliziesco dalle svariate sfaccettature politico/sociali riporta con la mente per i suoi contenuti centrali anche se in un contesto differente a quel capolavoro degli anni settanta che fu "Il Maratoneta". Un ottimo lavoro del dinamico e bravo regista afro-americano (Spike Lee) che mette in atto le sue fluide e moderne tecniche di ripresa utili per scorrere rapidamente la storia in lungo e in largo. Lo straordinario Denzel Washington calato in un ruolo di navigato detective-negoziatore trascina lo spettatore in un misterioso gioco di enigmistica dettato dall'ottima sceneggiatura ad orologeria che darà i suoi risultati solo verso la fine del film. [+]

[+] ottima sceneggiatura... (di sandro)
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nigel mansell giovedì 13 aprile 2006
il grande spike Valutazione 4 stelle su cinque
79%
No
21%

Eccezionale l'attacco con musica che ti schianta sulla poltrona, forse un pò troppo in vista il marchio Chevrolet del furgone e poi gli altri del gruppo GM: a qualche compromesso deve pur scendere anche Spike. Denzel tiene ottimamente la scena nella parte dell'eroe/antieroe, scontata la sua riabilitazione morale dopo la presunta sottrazione di danaro, ma comunque godibile nell'economia del film. Splendida nei suoi cinquantanni o giù di lì la Foster: è sempre una bellissima donna, ne sono innamorato sin da quando la vedevo bambina vendere bibbie porta a porta. La trama tiene sul filo sino al termine del film, e il tempo vola. Le inquadrature di Manhattan sono splendide e fanno dimenticare la ferita mortale di New Yok, poi la camera diventa mobile e nervosa nelle fasi concitate dell'azione, è poi geniale il primo piano fisso su Denzel, tutto scorre intorno mentre il protagonista indignato corre verso la banca per protestare per la presunta eliminazione dell'ostaggio; mi è poi piaciuto l'avvicinamento svolazzante a mezz'aria dell'obbiettivo al palazzo dove si fa la conoscenza del personaggio interpretato dalla Foster. [+]

[+] una confezione di gran spettacolo. (di no_data)
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antonello villani sabato 15 aprile 2006
poliziesco che strizza l'occhio a philippe marlowe Valutazione 5 stelle su cinque
70%
No
30%

Spike Lee in forma smagliante. L’ennesimo film girato a New York -set ideale per le sue storie a base di violenza e conflitti razziali- è un poliziesco vecchia maniera che strizza l’occhio ai Philippe Marlowe degli anni ‘50: il detective con qualche cosa da farsi perdonare cerca di sventare una rapina organizzata nei minimi particolari da una banda che depista l’intero corpo di polizia. Così il regista afroamericano lascia al suo passaggio una miriade di falsi indizi, gioca in contropiede con il ladro gentiluomo che ad eliminare gli ostaggi non ci pensa nemmeno, mischia le carte con tranelli e indovinelli per poi ricomporre il puzzle con un finale da antologia. Ritmo e azione non sono alle stelle, eppure “Inside man” mette da parte ogni velleità da action movie preferendo il gioco psicologico tra guardie e ladri: Clive Owen, nella parte del capobanda, mette in piedi un colpo perfetto senza spargimenti di sangue ma con parecchi diamanti e un documento compromettente; Denzel Washington, nel ruolo del negoziatore, giunge alla verità grazie al fiuto del perfetto poliziotto eludendo le trappole disseminate da affaristi senza scrupoli; comprimari eccellenti Jodie Foster, cinica ed arrivista come non mai, Christopher Plummer e Willem Dafoe. [+]

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danilodac domenica 9 agosto 2009
non è un paese per vecchi Valutazione 4 stelle su cinque
78%
No
22%

A far da motore all’azione vi è una valigetta contenente due milioni di dollari, ritrovata da Moss (J. Brolin) nel bel mezzo di una tipica zona desertica del Texas. Il bottino è l’unico sopravvissuto ad una strage tra bande di criminali messicani; Moss pensa di tenere il denaro, ma dietro l’angolo vi è un glaciale assassino a pagamento che ha il compito di recuperarlo. Per il loro 12° film i Coen scelgono di raccontare una storia che rappresenta il compendio della loro intera opera cinematografica. In questa laconica eppur poliedrica “sentenza”, illuminata dalla splendida fotografia di Roger Deakins, si percepisce un’acuta analisi di carattere del mondo passato e odierno, scaturita da una volontà che rimane congelata anche nei momenti più assurdi. [+]

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a.l. martedì 18 aprile 2006
bin laden mette casa sul central park Valutazione 4 stelle su cinque
79%
No
21%

Se si prescinde dai documenti di riconoscimento individuali indispensabili per gli adempimenti burocratici, il concetto di identità, come tutti quelli comprensivi di aspetti diversi e contrastanti di una stessa realtà, elude qualsiasi definizione troppo schematica: il modo di reagire ad eventi o a fenomeni storicamente determinanti è tratto fondamentale dell’appartenenza a una comunità nazionale nel suo continuo formarsi e rimodellarsi, sotto il profilo psicologico di massa e politico, di fronte alle evoluzioni o regressioni imposte dai tempi e la capacità di prenderne coscienza misura la reattività e la forza propositiva di una civiltà e di un Paese. Il senso più profondo dell’ultima fatica di Spike Lee, “Inside man” è di fatto imprescindibile dalla sua dichiarata americanità: gli esiti più interessanti del cinema statunitense recente, “Crash”, “Le tre sepolture”, “Transamerica”, “I segreti di Brockeback Mountain” e altri, testimoniano la volontà di restituire vitalità a modelli e stereotipi, rielaborandoli in una cultura rispettosa della tradizione ma aperta alla necessità di andare oltre traumi e sensi di colpa in direzione del futuro. [+]

[+] bravo come sempre! (di ale (sp))
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ilpredicatore martedì 12 gennaio 2010
inside lee Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Non era facile pensare di commissionare un film del genere a un regista atipico, fuori dagli schemi, autoriale, stravagante e che non ha mai girato un blockbuster come Spike Lee. E invece chiunque abbia avuto questa trovata ha compiuto un autentico colpo di genio, perché Inside Man è un film perfetto come la rapina che esegue Dalton Russell, perfetto come i suoi interpreti, come anche la scelta di Matthew Libatique alla fotografia, ma soprattutto perfetto come la sceneggiatura di Gewirtz. Non un buco, un’imprecisione, un intoppo, una macchia, una forzatura, una qualche debolezza, niente, quella di Gewirtz è una sceneggiatura di rara perfezione geometrica, nella quale inizialmente tutto sembra smontato e sparpagliato, ma nel lungo finale denso di sorprese e imprevedibilità ogni cosa si ricompone e diventa improvvisamente chiara, lasciando tuttavia un’atmosfera di intensa ambiguità. [+]

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elena flauto domenica 11 febbraio 2007
imprevedibile spike Valutazione 4 stelle su cinque
89%
No
11%

Il meno prevedibile dei registi americani dirige la meno prevedibile tra tutte le rapine. Una volta in guerra si conosceva e riconosceva il nemico, oggi tutto è cambiato: il terrorista si confonde tra i civili, non si sa più chi spia chi , nulla è come sembra. Lo specchio è una rapina di rara originalità e unicità ad una Banca di New York, la Manhattan Trust, messa in scena da uno Spike Lee in piena forma che nel suo film più patinato non rinuncia a riferimenti autorali. Come le carrellate con a bordo cinepresa e attore, New York vista da Brooklyn, la cultura afro-americana, la multietnicità di una New York ancora schiava di pregiudizi razziali : il prologo con appello diretto alla cinepresa di Clive Owen , il rapinatore , che chiarisce i punti chiave della sua visione della rapina, ma che in realtà introduce un’ illusione di spazio . [+]

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ziogiafo martedì 18 aprile 2006
intelligente storia senza spargimenti di sangue... Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

ziogiafo - Inside Man USA 2006 - Questo intrigante thriller/poliziesco dalle svariate sfaccettature politico/sociali ci riporta con la mente per i suoi contenuti centrali anche se in un contesto differente a quel capolavoro degli anni settanta che fu "Il Maratoneta". Un ottimo lavoro del dinamico e bravo regista afro-americano (Spike Lee) che mette in atto le sue fluide e moderne tecniche di ripresa utili per scorrere rapidamente la storia in lungo e in largo. Lo straordinario Denzel Washington calato in un ruolo di navigato detective-negoziatore trascina lo spettatore in un misterioso gioco di enigmistica dettato dall'ottima sceneggiatura ad orologeria che darà i suoi risultati solo verso la fine del film. [+]

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loraxy martedì 18 aprile 2006
il ritorno trionfante di spike lee Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

Se sulla trama del film si scrivesse un libro, questo sarebbe avvincente e brillante. La storia è studiata ad arte, accurata nei dettagli ed immancabilmente originale.Con questo emozionante thriller il regista torna trionfante sulla scena, forse ai livelli della 25 ° ora, dopo la “pausa” di Lei mi odia. Tutto inizia con un grosso colpo da sferrare ad una importantissia banca di New York, e sembra il piano di una rapina perfetta, il colpo del secolo! Ma in questo thriller niente è come sembra…. Dalton Russel (Clive Owen), il brillante criminale che ha ideato la rapina, si trova a trattare con il detective-negoziatore Keith Frazier (Denzel Washington, come sempre, impeccabile), che è stato appena promosso ed ha un forte desiderio di dimostrare le sue capacità. [+]

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stefania martedì 2 maggio 2006
inside man - inside game Valutazione 5 stelle su cinque
86%
No
14%

Una delicata operazione di equilibrio ben riuscita. spike lee gioca. gioca con i generi,mischia il noir, il thriller, il poliziesco. gioca con i ruoli,si diverte a spiazzare il pubblico:i cattivi sono buoni e i buoni sono stati un tempo molto cattivi.il ladro gentiluomo gioca con il detective regagliandogli ciò che più di tutto lui desidera.il bambino di colore gioca a un gioco razzista ammazzando spacciatori e ladri con una ferocia che nel film manca completamente. gioca anche sul linguaggio,lo slang è preso di mira e criticato in maniera talmente sottile e ironica da un bambino di 5 anni che riesce ad esprimersi solo tramite frasi come "da paura", "forte". Ma il gioco migliore è sul tempo. [+]

[+] cellulari e infrarossi (di gattodiluce)
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