emanuelemarchetto
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sabato 18 marzo 2017
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il peggior terry gilliam è comunque piacevole
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Nella Germania ottocentesca da poco occupata da Napoleone, i fratelli Jacob e Wilhelm Grimm si godono la vita fingendosi esorcisti, sfruttando la superstizione degli ingenui contadini dei villaggi grazie a dei trucchi da loro stessi inventati. Tra i due, però, spesso nascono dissapori: Wilhelm è razionale e ama spassarsela, Jacob è introverso, sognatore e gli piace fantasticare scrivendo fiabe. I due sono però scoperti dalle autorità francesi, che tuttavia riconoscono la loro abilità e li costringono a risolvere il mistero di Marbaden, piccolo villaggio nei pressi di una foresta, dove sono scomparse dieci bambine.
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Nella Germania ottocentesca da poco occupata da Napoleone, i fratelli Jacob e Wilhelm Grimm si godono la vita fingendosi esorcisti, sfruttando la superstizione degli ingenui contadini dei villaggi grazie a dei trucchi da loro stessi inventati. Tra i due, però, spesso nascono dissapori: Wilhelm è razionale e ama spassarsela, Jacob è introverso, sognatore e gli piace fantasticare scrivendo fiabe. I due sono però scoperti dalle autorità francesi, che tuttavia riconoscono la loro abilità e li costringono a risolvere il mistero di Marbaden, piccolo villaggio nei pressi di una foresta, dove sono scomparse dieci bambine. Come i francesi, i due sono convinti che dietro la vicenda si nasconda un gruppo di abili impostori.
Terry Gilliam si presta a un film su commissione e, a detta dello stesso regista, ha accettato diversi compromessi. Ma tutto sommato il film non delude. I due protagonisti non hanno grande carisma e sono troppo curati per vivere nell'ottocento (sono gli unici personaggi ad avere dei denti curati), ma Gillian si sbizzarisce con i ruoli di contorno, presentandoci una galleria di personaggi perfidi, patetici, emarginati e sporchi (e con i denti marci). Lo squallore con cui viene descritta la Germania ottocentesca non tradisce lo spirito di un autore che, se pur nei limiti di un blockbuster, porta avanti il suo stile e la sua poca fiducia nella razza umana. La sceneggiatura è confusa e accumula riferimenti a fiabe senza una vera giustificazione, ma la tematica della realtà più spaventosa e crudele di qualsiasi fantasia, viene fuori: non è un caso che la vera minaccia siano le forze occupanti, capitanate da un uomo assetato di potere.
Divertente pensare che la Bellucci sia "L'incantevole strega" del titolo, ma che appaia per pochi minuti. Ma forse è meglio così.
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wonder woman
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giovedì 5 giugno 2014
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favoloso
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È un film fantastico-avventuroso liberamente ispirato alle fiabe dei fratelli Grimm che ne sono anche i personaggi protagonisti.
E' possibile effettuare un film che si ispira veramente alle fiabe tipo:La piccola fiammiferaia, Barbablù ,La regina delle nevi ,Cappuccetto rosso...
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giorg99
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lunedì 8 aprile 2013
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bello
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Bello però alcune scene irritano, bel cast con bravi attori e il registra è stao molto bravo lo consiglio agli amati del fantasy.
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4ng3l
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venerdì 19 ottobre 2012
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ottimo fantasy ma con una trama troppo povera
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Troppo poche 3 stelle, 4 sono troppe. La qualità della sceneggiatura e della scenografia è indubbiamente il punto forte, soprattutto a livello estetico. Purtroppo narrativamente ci sono pecchè svariate, che si evidenziano soprattutto nel finale, sbrigativo e abbastanza povero di idee. Capace di risultare comunque carino nonostante i difetti appena citati è un pregio, ma non permette di arrivare a vette più alte. Personaggi e dialoghi ben strutturati e convincenti, il lato malefico della faccenda funziona e alcune scene sono memorabili. Bellissima quella del fango che ruba la faccia alla bimbetta dopo che il corvo cade nel pozzo. Tutto sommato può andare ma stona vistosamente l'assenza di una trama degna di questo nome.
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Troppo poche 3 stelle, 4 sono troppe. La qualità della sceneggiatura e della scenografia è indubbiamente il punto forte, soprattutto a livello estetico. Purtroppo narrativamente ci sono pecchè svariate, che si evidenziano soprattutto nel finale, sbrigativo e abbastanza povero di idee. Capace di risultare comunque carino nonostante i difetti appena citati è un pregio, ma non permette di arrivare a vette più alte. Personaggi e dialoghi ben strutturati e convincenti, il lato malefico della faccenda funziona e alcune scene sono memorabili. Bellissima quella del fango che ruba la faccia alla bimbetta dopo che il corvo cade nel pozzo. Tutto sommato può andare ma stona vistosamente l'assenza di una trama degna di questo nome.
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ciccio benzina
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domenica 24 giugno 2012
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belloooooo
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davvero ben fatto e con attori che rendono molto realistica la storia , che è una delle migliori dei fantasy degli anni 2000 .
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dragonia
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lunedì 26 dicembre 2011
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inquietante e divertente allo stesso tempo
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Nonostante non lo ritenga un film evento, di sicuro è superiore a tanti altri prodotti, dello stesso genere e non. Motivo principale di questo giudizio positivo è un'atmosfera che mixa perfettamente gotico e horror in modo migliore del mistero di Sleepy Hollow (che, onestamente, non mi ha spaventato affatto). Gli attori, fra i quali sguazza l'affiatata coppia Ledger - Damon, sono tutti bravi, persino (incredibile, vero?) il breve cameo della Bellucci nel ruolo di perfida strega, per non parlare dell'ironico e sinistro Jonathan Pryce; l'unico ad apparire in alcuni (rarissimi) punti un po' tedioso è la spalla comica Peter Stormare, comunque convincente amico\nemico dei protagonisti. Poche esagerazioni, molte citazioni alle favole degli omonimi protagonisti, ovviamente, ironia che non stona e molte scene decisamente sgradevoli (di cui il bambino che si trasforma in omino di marzapane, gli alberi che si muovono, il cavallo indemoniato e sciami di insetti sono solo una parte) ne fanno uno spettacolo da vedersi con piacere, a patto che lo si faccia restare lontano dai giovanissimi: infatti, di sicuro loro ne resteranno a dir poco traumatizzati.
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(di 4ng3l)
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fabian t.
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venerdì 3 giugno 2011
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le mirabolanti origini creative dei fratelli grimm
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Terry Gilliam riesce egregiamente a realizzare un film coinvolgente, ironico e fantasmagorico, utilizzando spunti gotico-fantastici quali espedienti per illustrare le origini delle storie dei noti fratelli Grimm (ben interpretati dai due bravi attori). Non molti hanno percepito l'ottima idea che sta dietro a tutta la storia, in quanto il regista ha preferito concedere uno sviluppo più avventuroso e accattivante che non riflessivo e corrosivo come in altri suoi lavori. In realtà, l'idea è appunto quello di citare non solo alcuni elementi ripresi dai Grimm nelle loro raccolte di fiabe, ma anche e soprattutto le radici stesse delle leggende popolari e della cultura pagana che per secoli la tradizione aveva tramadato oralmente.
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Terry Gilliam riesce egregiamente a realizzare un film coinvolgente, ironico e fantasmagorico, utilizzando spunti gotico-fantastici quali espedienti per illustrare le origini delle storie dei noti fratelli Grimm (ben interpretati dai due bravi attori). Non molti hanno percepito l'ottima idea che sta dietro a tutta la storia, in quanto il regista ha preferito concedere uno sviluppo più avventuroso e accattivante che non riflessivo e corrosivo come in altri suoi lavori. In realtà, l'idea è appunto quello di citare non solo alcuni elementi ripresi dai Grimm nelle loro raccolte di fiabe, ma anche e soprattutto le radici stesse delle leggende popolari e della cultura pagana che per secoli la tradizione aveva tramadato oralmente. Ecco dunque emergere l'importanza della foresta e dei suoi spiriti, degli alberi e del loro significato arcano, della magia e del mistero della natura, insomma delle paure ancestrali e delle riflessioni che gli uomini avevano tradotto sotto forma di storie e leggende. Più che apprezzabile, allora, la presenza della povera fanciulla vestita di rosso, inevitabilmente divorata dall'uomo-lupo. Qui infatti Gilliam fa un colto riferimento all'originale fiaba di Charles Perrault ("Le Petit Chaperon Rouge", 1697) dove Cappuccetto Rosso viene certamente divorata dalla creatura senza che nessuno la salvi, come preciso monito verso le ragazze che, superata l'adolescenza, si lasciano sedurre da uomini che si fingono miti ma che sono famelici lupi. Ciò che va lodato è pertanto l'aver realizzato non solo una sceneggiatura avvincente con ottimi effetti speciali ma anche una ricerca appassionata sulla natura delle fiabe, terribili e affascinanti al tempo stesso.
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brunus10480
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martedì 28 dicembre 2010
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eccessivamente elaborato: da snellire
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Un film piacevole con una trama molto intrecciata, a volte fin troppo confusa e con buchi logici evidenti dovuti al tentativo di condensare il mondo delle fiabe in un'unica pellicola. Gradevole la ricostruzione della tenebrosa Germania dell'800, già vista nel Mistero di Sleepy Hollow e, per questo, poco originale. La storia è ben studiata con i particolari che emergono a poco a poco e che permettono allo spettatore di identificarsi con i due protagonisti. Tuttavia il film appare troppo lungo e stancante; alcuni personaggi avrebbero potuto tranquillamente essere eliminati, altri sono poco approfonditi psicologicamente. Desta perplessità l'intenzione di legare l'intera storia alle guerre napoleoniche, forse nel tentativo di legarla alla realtà per rendere maggiormente verosimile l'impalcatura fantastica: francamente il generale napoleonico è una figura inutile che appesantisce e banalizza eccessivamente la scrittura, soprattutto nel consueto e "americanissimo" duello finale; lo stesso vale per il torturatore Cavaldi, la cui redenzione finale risulta incomprensibile e fuori luogo, come il finale: lo sceneggiatore si è aggrappato ai vetri per citare la fiaba della bella addormentata e ricercare il lieto fine che accomuna le storie dei Grimm.
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Un film piacevole con una trama molto intrecciata, a volte fin troppo confusa e con buchi logici evidenti dovuti al tentativo di condensare il mondo delle fiabe in un'unica pellicola. Gradevole la ricostruzione della tenebrosa Germania dell'800, già vista nel Mistero di Sleepy Hollow e, per questo, poco originale. La storia è ben studiata con i particolari che emergono a poco a poco e che permettono allo spettatore di identificarsi con i due protagonisti. Tuttavia il film appare troppo lungo e stancante; alcuni personaggi avrebbero potuto tranquillamente essere eliminati, altri sono poco approfonditi psicologicamente. Desta perplessità l'intenzione di legare l'intera storia alle guerre napoleoniche, forse nel tentativo di legarla alla realtà per rendere maggiormente verosimile l'impalcatura fantastica: francamente il generale napoleonico è una figura inutile che appesantisce e banalizza eccessivamente la scrittura, soprattutto nel consueto e "americanissimo" duello finale; lo stesso vale per il torturatore Cavaldi, la cui redenzione finale risulta incomprensibile e fuori luogo, come il finale: lo sceneggiatore si è aggrappato ai vetri per citare la fiaba della bella addormentata e ricercare il lieto fine che accomuna le storie dei Grimm. Buone le interpretazioni di Ledger,Damon e Lena, ottima la scelta della Bellucci per la strega, anche se la sua bellezza appare troppo poco per essere una presenza significativa.
Un film che avrebbe potuto essere scritto e realizzato meglio ma che comunque mantiene una sua dignità
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