Anno | 2004 |
Genere | Commedia |
Produzione | Svizzera, Italia |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Michael Beltrami |
Attori | Chad Smith (II), Ruth Gerson, Patrick Bauchau, Giuseppe Cederna, Lalaine, William Sanderson Deborah Strang, Sonya Eddy, James Otis, Pamela Gordon, Melinda Page Hamilton, Stanley B. Herman. |
Uscita | venerdì 5 maggio 2006 |
MYmonetro | 2,44 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 6 dicembre 2017
La sgangherata avventura di un James Dean fasullo è il pretesto per un road movie sopra le righe e sottilmente critico verso il mito hollywoodiano. In Italia al Box Office Promised Land ha incassato 19,7 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Ethan Wildwood si crede James Dean e va in giro con una cadillac scassata con su scritto "Mettetemi nel film cui appartengo". In realtà è un attorucolo da strapazzo, anche se da bambino era divenuto celebre interpretando un piccolo cowboy.
Ethan oggi si rifugia in una quotidianità fatta di stenti e di fallimenti e nel ricordo di una fama che vorrebbe ancora. Disilluso e sempre in bilico tra sogno e realtà, decide di fuggire da Los Angeles e viene incaricato da un amico produttore di documentari di realizzare brevi storie "on the road". Ethan inizia il suo viaggio e incontra Vicky, una cantante in cerca della figlia scomparsa. Dopo Hollywood Education, documentario sulla fabbrica del cinema americano e Bella film di fiction girato a 19 anni, Beltrami è qui alla sua vera opera prima: un'opera che parla della ricerca di sé, della nostalgia per l'infanzia (il mondo dei desideri, dei sogni, delle utopie e della spensieratezza) ma, soprattutto, del bisogno d'Amore. La narrazione sembra essere divisa in due parti: la prima, più documentaristica,in cui il regista scava nella provincia americana e la seconda, di finzione (fin troppo) in cui i personaggi tentano di svelare i propri sentimenti e le proprie fragilità.
Ambientazioni stereotipate (come i dialoghi) dell'America on the road per un omaggio al cinema americano, un'indagine su come la realtà contribuisca a creare l'immaginario e un tentativo di attenzione verso gli emarginati. Un road movie, un film di formazione, un trattatello sociologico. Di tutto di più, ma poco spessore.
Anche se qualcuno non ha ritrovato in quest’opera ultima di Gus Van Sant l’autore di Hunting-Genio ribelle o di Cercando Forrester, non si può dire che Promised Land sia un prodotto scadente. Intanto perché appartiene a quello che fu ed è un vero e proprio genere della cinematografia americana, cioè il film militante o di denuncia. In secondo luogo perché, pur non presentando novità nel modo di narrare [...] Vai alla recensione »
La storia somiglia un po' all'ultimo film di Wim Wenders, "Don't Come Knocking": viaggio attraverso l'America di un attore con un grande avvenire dietro le spalle. Se non fosse che Michael Beltrami – nato a Colonia, studi di cinema negli Stati Uniti – ha girato il suo film nel 2004. Allora somigliava soltanto a "Paris, Texas", ma molto meno noioso. Lo stesso anno il film andò in concorso al festival [...] Vai alla recensione »
Indipendenti e resistenti. C'è chi ci prova nonostante tutto. Per esempio Promised Land, opera prima del regista svizzero italiano Michael Beltrami con Giuseppe Cederna, passato al festival di Locarno e in arrivo nelle sale da domani (a Torino, Cesena, in Friuli e in sale da definire in altre zone d'Italia) grazie ad una distribuzione «autarchica» messa in piedi dalla Orione cinematografica di Silvia [...] Vai alla recensione »
Michael Beltrami è nato in Germania, è cittadino svizzero e ha studiato cinema negli Stati Uniti dove ha realizzato molti documentari. Adesso, dopo un esordio negli anni Ottanta con un primo lungometraggio («Bella?»), ha realizzato questo secondo che si è visto al Festival di Locarno nel 2004. L'idea iniziale non era priva di interesse perché, a far da filo conduttore, c'era un tale Ethan Wildwood [...] Vai alla recensione »
Inizio promettente con Ethan Wildwood ex bimbo prodigio come interprete del western Billy Boy, che gli valse la nomination. Ormai adulto è costretto a rinunciare ai sogni. Nessuno più si ricorda di lui, nonostante l'auto variopinta con tanto di statuetta al posto del marchio e di targa brn2act, nato per recitare. E allora dà fuoco alla roulotte dove campa malamente, bruciando infiniti ritagli di giornale [...] Vai alla recensione »
È un road-movie con un insolito Giuseppe Cederna il primo film italiano in concorso al festival di Locarno: Promised Land di Michael Beltrami, regista dalle radici divise tra la Germania e la Svizzera (quella italiana) con un piede negli Stati Uniti dove spesso lavora. Proprio dagli States, infatti, arriva la «storia» che Beltrami racconta nel suo «Promised Land».
La guancia nascosta di un’ossessione hollywoodiana che, messa di profilo, svapora lungo le lingue asfaltate dell’America più profonda. Scorre via sulle tracce di un road-movie capace di abbassare i cieli stellati di Hollywood per portarli a frizione con la realtà più ruvida della provincia Usa, Promise Land del regista ticinese Michael Beltrami. Un film svizzero che batte anche bandiera italiana a [...] Vai alla recensione »