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lunedì 23 ottobre 2023
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attori veri
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Io penso che Girotti sia ancora un grande attore, ma ce ne sono ancora?
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onufrio
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venerdì 8 maggio 2020
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gocce di memoria
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La quotidianità di Giovanna e Filippo, giovane coppia sposata da quasi 10 anni e con due figli, viene interrotta dall'incontro in strada di un anziano signore in evidente difficoltà. L'uomo, abbastanza confuso, verrà aiutato dalla coppia ospitandolo in casa propria, iniziando a sfogliare l'album dei ricordi di Davide (Massimo Girotti) e al tempo stesso analizzare le vite dei protagonisti. Poco dopo le riprese di questo film Girotti venne stroncato da un attacco cardiaco, lasciando al pubblico un ultima interpretazione lucida e potente, che rende a questa pellicola di Ozpetek un valore aggiunto.
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great steven
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domenica 15 marzo 2020
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uno dei più toccanti capisaldi di ozpetek.
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LA FINESTRA DI FRONTE (IT/PORT/UK/TURK, 2003) di FERZAN OZPETEK. Con GIOVANNA MEZZOGIORNO, MASSIMO GIROTTI, RAOUL BOVA, FILIPPO NIGRO, SERRA YILMAZ, MARIA GRAZIA BON, BENEDETTA GARGARI, MASSIMO POGGIO, ROSARIA DE CICCO, IVAN BACCHI, FLAVIO INSINNA
La 29enne Giovanna, sposata e con due figli, è insoddisfatta della propria vita: non le piace il lavoro che conduce in una polleria come contabile, è spesso in contrasto col marito Filippo che passa da un lavoro precario all’altro e di notte spia continuamente il dirimpettaio di condominio, un banchiere di nome Lorenzo. Un giorno viene avvicinata per strada da un uomo anziano che afferma di chiamarsi Simone e di aver perso la memoria.
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LA FINESTRA DI FRONTE (IT/PORT/UK/TURK, 2003) di FERZAN OZPETEK. Con GIOVANNA MEZZOGIORNO, MASSIMO GIROTTI, RAOUL BOVA, FILIPPO NIGRO, SERRA YILMAZ, MARIA GRAZIA BON, BENEDETTA GARGARI, MASSIMO POGGIO, ROSARIA DE CICCO, IVAN BACCHI, FLAVIO INSINNA
La 29enne Giovanna, sposata e con due figli, è insoddisfatta della propria vita: non le piace il lavoro che conduce in una polleria come contabile, è spesso in contrasto col marito Filippo che passa da un lavoro precario all’altro e di notte spia continuamente il dirimpettaio di condominio, un banchiere di nome Lorenzo. Un giorno viene avvicinata per strada da un uomo anziano che afferma di chiamarsi Simone e di aver perso la memoria. Nonostante sia inizialmente riluttante all’idea di tenerlo in casa fino alla guarigione dall’amnesia come voluto dal marito, Giovanna poco a poco si affeziona a quest’uomo misterioso e, con l’aiuto di Lorenzo, arriva a scoprire la verità su di lui. Egli si chiama in realtà Davide Veroli ed è un ebreo omosessuale scampato al rastrellamento del ghetto di Roma avvenuto nel 1943. Pasticciere di grande talento, Davide, quella notte, poiché conosceva i piani dei nazisti, era incerto se avvisare quante più persone possibili poteva salvare o trarre in salvo soltanto l’amante, il vero Simone. Scelse la prima opzione, ma questa decisione costò la vita a Simone, e perciò Davide trascorse tutta la vita a rimpiangerlo. Prima di morire, il vecchio pasticciere non manca però di erudire la donna con le sue fantastiche ricette culinarie e le consiglia anche di proseguire sulla strada della pasticceria, finora vissuta da Giovanna più che altro come hobby. La giovane impara dunque da Davide un mucchio di valori fondamentali sul senso della memoria e, dopo la sua dipartita, decide di vivere con più serenità cogliendo fino all’ultimo le cose belle che regalano i sentimenti positivi più profondi. Potente, scomodo, disomogeneo e di una sincerità estrema, è il miglior film di Ozpetek: il regista turco che da anni vive e lavora in Italia vi condensa una storia interessante rielaborata da un lato sulla rievocazione di un accadimento storico dimenticato dai libri scolastici e dall’altro su una fascinosa costruzione narrativa che pone la meraviglia del ricordo al centro del discorso, ottenendo come esito una preziosissima morale che spiega il significato e l’importanza dell’amore verso gli altri senza sentimentalismo né retorica. Impresa di una difficoltà che avrebbe spaventato chiunque, ma Ozpetek è un maestro del cinema drammatico, e la sua ardente inclinazione ad esporre fatti di sentimenti trattandoli come pagine di un libro bianche da riempire coi colori d’una fervida immaginazione gli è risultata d’aiuto anche questa volta, probabilmente con un effetto ancor più determinante che ne Le fate ignoranti (2003). Non manca un occhio riguardoso alla fedeltà: è anche una storia di possibili tradimenti coniugali, amicizie sull’orlo della rottura (la velenosa, impertinente e pettegola collega interpretata da S. Yilmaz) e promesse d’amore negate per motivi di forza maggiore o, piuttosto, scelte di vita che spingevano in direzioni contrarie. Ozpetek ha sempre girato pellicole soggette alle più disparate interpretazioni, e La finestra di fronte ne costituisce forse l’esempio più fulgido, prestandosi a livelli di lettura anche assai lontani fra loro. Una formidabile G. Mezzogiorno nel pieno della sua giovinezza artistica in un ruolo che sembra fatto su misura per lei, ma ad un esame più attento è in verità una parte a cui l’attrice si adegua con insuperabile maestria. Al suo fianco, Girotti (morto pochi mesi dopo la fine delle riprese e a cui il film è dedicato) è come sempre un interprete molto distinto e rispettabile, qui con una vena maggiormente insistita sulla saggezza da lungimirante consigliere, il che si addice inoltre alle vesti affidategli per esigenze di copione. Abbiamo infine un R. Bova quieto e passionale che, fra desideri sopiti e ambizioni lavorative, penetra nei meandri della buona recitazione da autentico professionista. 5 David di Donatello: film, attrice protagonista alla Mezzogiorno, attore protagonista a Girotti, colonna sonora ad Andrea Guerra e David Scuola al regista. 3 Nastri d’Argento: Mezzogiorno, soggetto (Gianni Romoli e F. Ozpetek) e canzone originale (Gocce di memoria di Giorgia).
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iltrequartista
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venerdì 28 luglio 2017
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amore incancellabile
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Tra momenti davvero delicati ed altri meno riusciti ,credo che rimanga una delle migliori opere di Ozpetek.
Possiamo dimenticare tutto,anche il nostro nome o dove abitiamo,ma non l'amore della nostra vita,per cui tanto abbiamo sofferto in gioventù ed ha fatto palpitare il nostro cuore.
Allo stesso tempo,storditi da una quotidianità non sempre facile,quasi pronti all'evasione sentimentale,possiamo avere la tentazione di sognare un amore da principesse con il solitario vicino di turno.
Così si incrociano le strade di Giovanna e Davide,destinati a percorrere un pezzo di strada insieme,per ricordare o decidere la via per la felicità.
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Tra momenti davvero delicati ed altri meno riusciti ,credo che rimanga una delle migliori opere di Ozpetek.
Possiamo dimenticare tutto,anche il nostro nome o dove abitiamo,ma non l'amore della nostra vita,per cui tanto abbiamo sofferto in gioventù ed ha fatto palpitare il nostro cuore.
Allo stesso tempo,storditi da una quotidianità non sempre facile,quasi pronti all'evasione sentimentale,possiamo avere la tentazione di sognare un amore da principesse con il solitario vicino di turno.
Così si incrociano le strade di Giovanna e Davide,destinati a percorrere un pezzo di strada insieme,per ricordare o decidere la via per la felicità.
Talvolta si scade nel melenso,in altri momenti c'è la giusta miscela tra passione ed amore verso il prossimo,tra il sogno e la realtà che vive in ognuno di noi.
Come al solito,soddisfacente la fotografia nelle opere di Ferzan,mi sembra doveroso sottolineare l'interpretazione di Girotti,a cui è stata poi dedicata l'opera,che vi rimarrà nel cuore e nella memoria.
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aristoteles
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giovedì 24 dicembre 2015
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siamo gocce di memoria
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Il film andrebbe visto solo per l'interpretazione splendida di Girotti.
Detto questo la pellicola è sicuramente meritevole di attenzione raccontandoci una storia davvero molto delicata ed emozionante.
La sceneggiatura è tirata a lucido e non concede falle.
La famiglia protagonista ,con conseguenti dinamiche relazionali è davvero convincente.
Purtroppo l'intoppo arriva con Bova "cascamorto" di bassa lega.
Non che non ci metta impegno ma convince poco,al pari della relazione fredigrafa.
La Mezzogiorno invece è alla sua migliore performance,isterica come sempre,ma azzeccatissima nel ruolo.
Assolutamente consigliabile,uno dei migliori film di Ozpetek.
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harry manback
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giovedì 6 giugno 2013
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quasi capolavoro
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Non sono pochi i film che trattano questo tema, ovvero l'insoddisfazione verso una vita monotona, esente da momenti fantastici ed in tutto e per tutto in affinità con il nostro vero essere.
In poche parole questo film tratta della voglia vera di vivere dell'individuo, che vuole smettere di sopravvivere alla asfissiante monotonia quotidiana.
Tutto ciò, però , lo fa diversamente da film ben più famosi (tipo il capolavoro American Beauty) ed in modo dolce e lento.
La dolcezza della pellicola è data in primis dalla cadenzata regia di Ozpetek che seppur non virtuosa riesce a regalare un'ottima prova, ma soprattutto dalle musiche di Andrea Guerra che grazie anche alla splendida voce di Giorgia raggiungono altissime vette di splendore.
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Non sono pochi i film che trattano questo tema, ovvero l'insoddisfazione verso una vita monotona, esente da momenti fantastici ed in tutto e per tutto in affinità con il nostro vero essere.
In poche parole questo film tratta della voglia vera di vivere dell'individuo, che vuole smettere di sopravvivere alla asfissiante monotonia quotidiana.
Tutto ciò, però , lo fa diversamente da film ben più famosi (tipo il capolavoro American Beauty) ed in modo dolce e lento.
La dolcezza della pellicola è data in primis dalla cadenzata regia di Ozpetek che seppur non virtuosa riesce a regalare un'ottima prova, ma soprattutto dalle musiche di Andrea Guerra che grazie anche alla splendida voce di Giorgia raggiungono altissime vette di splendore.
Non pensiate, però, che "La finestra di fronte" sia un film perfetto, perchè purtroppo qualche punto debole ce l'ha.
Probabilmente se i due elementi base di cui parlerò adesso mi avessero convinto al 100 % come la regia, la colonna sonora ed il soggetto, questo film sarebbe rientrato tra i miei preferiti.
Il primo punto debole è la sceneggiatura, che mostra un ritmo troppo poco cadenzato e disorganico, i momenti di riflessione sono davvero intensi ma tutto il resto non è lineare.
Il secondo è la recitazione, che non mi ha completamente convinto, in quanto vengono affiancati attori di un certo livello ad altri decisamente scarsi. Giovanna Mezzogiorno è bravissima, così come Massimo Girotti, di cui non mi convince solo qualche espressione vocale. Purtroppo, però, il resto degli attori è sotto la media, soprattutto Raoul Bova, di cui si nota ampiamente lo sforzo di dare una buona prova, ovviamente con pochi risultati.
In conclusione, promuovo a pieni voti la regia e le musiche, ma rimando la sceneggiatura, che comunque presenta degli ottimi spunti, e la recitazione.
Nonostante tutto ve lo consiglio caldamente, perchè a mio parere è un film che fa riflettere su una condizione di vita che, purtroppo, oggi come oggi è molto comune.
VOTO 7,5
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gianni lucini
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lunedì 26 settembre 2011
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piccole gocce di pop
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La colonna sonora de La finestra di fronte, accanto alle struggenti musiche di Andrea Guerra propone alcuni brani che hanno lo scopo di sottolineare vari momenti del film senza porsi troppo il problema della coerenza geografica o temporale. Sono piccole gocce di canzoni che fanno da gradevole sottofondo alla vicenda. I più curiosi per il pubblico italiano sono Karsi pencere e Sarki Soylemek Lazim della cantante turca Sezen Aksu, forse la stella più brillante del pop del suo paese, e Historia de un amor, un languido bolero interpretato dalla messicana Guadalupe Pineda. Tre invece sono le interpreti italiane citate. Mina canta una versione degli anni Ottanta di Chihuahua mentre Ma che freddo fa di Nada appare nella versione originale del 1969 perché, spiega lo stesso Ferzan Ozpetek «È la prima canzone che ho ascoltato quando sono arrivato in Italia.
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La colonna sonora de La finestra di fronte, accanto alle struggenti musiche di Andrea Guerra propone alcuni brani che hanno lo scopo di sottolineare vari momenti del film senza porsi troppo il problema della coerenza geografica o temporale. Sono piccole gocce di canzoni che fanno da gradevole sottofondo alla vicenda. I più curiosi per il pubblico italiano sono Karsi pencere e Sarki Soylemek Lazim della cantante turca Sezen Aksu, forse la stella più brillante del pop del suo paese, e Historia de un amor, un languido bolero interpretato dalla messicana Guadalupe Pineda. Tre invece sono le interpreti italiane citate. Mina canta una versione degli anni Ottanta di Chihuahua mentre Ma che freddo fa di Nada appare nella versione originale del 1969 perché, spiega lo stesso Ferzan Ozpetek «È la prima canzone che ho ascoltato quando sono arrivato in Italia. Non capivo il significato delle parole, ma mi piaceva tantissimo...». La terza interprete italiana à Giorgia, con Gocce di memoriaun brano originale con il testo scritto dalla stessa cantante che riprende il tema del film.
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gianni lucini
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lunedì 26 settembre 2011
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l’ultimo film di massimo girotti
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Il film si apre con la dedica a lui. Sullo schermo nero compare la semplice scritta “A Massimo”. Il destinatario è Massimo Girotti, l’attore che interpreta la figura di Simone, alias Davide Veroli, ovvero il personaggio misterioso attorno al quale ruota l’intera storia. La dedica è un omaggio commosso del regista e dell’intera troupe a uno dei più grandi attori del cinema italiano del Novecento cui il destino ha impedito di cogliere l’ultimo applauso. Massimo Girotti, infatti, il 6 gennaio 2003, cioè poche settimane dopo la fine delle riprese del film muore al Policlinico di Roma in seguito a una crisi cardiaca. La sua carriera, iniziata nel 1939, ha accompagnato la storia stessa del cinema italiano.
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Il film si apre con la dedica a lui. Sullo schermo nero compare la semplice scritta “A Massimo”. Il destinatario è Massimo Girotti, l’attore che interpreta la figura di Simone, alias Davide Veroli, ovvero il personaggio misterioso attorno al quale ruota l’intera storia. La dedica è un omaggio commosso del regista e dell’intera troupe a uno dei più grandi attori del cinema italiano del Novecento cui il destino ha impedito di cogliere l’ultimo applauso. Massimo Girotti, infatti, il 6 gennaio 2003, cioè poche settimane dopo la fine delle riprese del film muore al Policlinico di Roma in seguito a una crisi cardiaca. La sua carriera, iniziata nel 1939, ha accompagnato la storia stessa del cinema italiano. L’elenco dei registi con i quali ha lavorato è lunghissimo e comprende quasi tutti i grandi nomi della nostra cinematografia quali Luchino Visconti, Mario Soldati, Alessandro Blasetti, Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Pietro Germi, Giuseppe De Santis, Luigi Comencini, Michelangelo Antonioni, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Ettore Scola, Liliana Cavani, Walerian Borowczyk, Roberto Benigni e tanti altri. Quando Ferzan Ozpetek lo chiama per La finestra di fronte Massimo Girotti, che ha superato da un pezzo gli ottanta anni e ha vari problemi di salute, non dice di no e regala al regista e al pubblico italiano una delle più belle e intense interpretazioni della sua carriera.
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fides italica
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lunedì 20 aprile 2009
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intenso
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Bellissimi:- la colonna sonora "Gocce di Memoria";
- la storia che vede protagonista Massimo Girotti (Davide
Veroli);
- l'ingenuità di Giovanna Mezzogiorno;
Discreto Raoul Bova, il suo personaggio direi forse solo accennato.
Mi ha colpito la scena in cui Giovanna , mentre sta per cedere a Lorenzo (Raoul Bova) a casa sua, guarda dalla finestra da cui lui la spiava e, vedendo sé stessa e la sua vita,torna sui suoi passi rinunciando a Lorenzo. Molto intenso.
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ailaik
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giovedì 8 gennaio 2009
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un tumulto di sensazioni...
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...che culminano nel profondo e intenso sguardo di Giovanna che fa da sfondo ai titoli di coda.
Una colonna sonora che ruota attorno al tema del brano "Gocce di memoria" cantato da Giorgia solo nel finale ma che durante il film commuove ad ogni piccolo cenno.
Massimo Girotti e Giovanna Mezzogiorno splendidi. Sia quando parlano che quando non lo fanno.
Uno dei film che ho la presunzione di consigliare.
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