Racconti di Vittoria

Film 1996 | Drammatico, 70 min.

Anno1996
GenereDrammatico,
ProduzioneItalia
Durata70 minuti
Regia diAntonietta De Lillo
AttoriEnzo De Caro, Enzo Moscato, Vittoria Belcastro .
Uscitadomenica 10 settembre 1995
DistribuzioneL'Atelier
MYmonetro 2,93 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Antonietta De Lillo. Un film con Enzo De Caro, Enzo Moscato, Vittoria Belcastro. Genere Drammatico, - Italia, 1996, durata 70 minuti. Uscita cinema domenica 10 settembre 1995 distribuito da L'Atelier. - MYmonetro 2,93 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Condividi

Aggiungi Racconti di Vittoria tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento martedì 4 marzo 2014

Tratto dal romanzo omonimo di Erri De Luca, un film diviso in tre episodi nei quali, in modo differente, si combatte contro la morte. In Italia al Box Office Racconti di Vittoria ha incassato 1,6 mila euro .

Consigliato sì!
2,93/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 2,86
CONSIGLIATO SÌ
Scheda Home
News
Critica
Premi
Cinema
Trailer
Tre modi di combattere la morte.
Marco Chiani
Marco Chiani

Un film diviso in tre parti. L'attore e drammaturgo Enzo Moscato, rivolgendosi alla macchina da presa, parla della morte e della sua ineluttabilità. Parte della messa in scena del monologo Pozzi d'amore, dello stesso Moscato, completa l'episodio. Segue In alto a sinistra (da Erri De Luca), racconto del dolore di un figlio per la morte del padre, cui lo univano, alla fine, la passione per il gioco del bridge e l'importanza della lettura. I racconti di Vittoria, invece, alterna brevi interviste a malati di cancro (e non) con l'esperienza dell'oncologa Vittoria Belcastro, colpita dalla stessa patologia.
Un ibrido di teatro, letteratura e televisione per parlare dell'aspetto più rimosso della vita di ognuno: la morte, vista come separazione dall'altro, come sofferenza, come spinta ad amare ancora di più l'esistenza. Il linguaggio del cinema, espressione di movimento, fa da collante tra le diverse angolazioni scelte, emergendo nelle riprese di un corso d'acqua, di un po' di calce usata per chiudere una tomba, nella carrellata finale tra case, tavole, cucine. Antonietta De Lillo, cineasta isolata e preziosa, insegue un progetto dalla chiara matrice filosofica senza rimanere impigliata nelle maglie dell'astrazione: Racconti di Vittoria, infatti, è un lavoro essenziale, nelle premesse e nelle conclusioni, di un afflato naturalmente umanistico su cui aleggia una pacificata e singolare serenità.
Dalla difficoltà della conoscenza specifica, espressa attraverso il mistero del rito teatrale, al doloroso contatto per interposta persona, il secondo e troppo letterario movimento, fino allo svelamento dei meccanismi naturali che la regolano, l'episodio dedicato ai malati oncologici, la morte impregna ogni fotogramma del film, senza affliggere o infastidire, ponendosi come elemento costitutivo della vita stessa, nella sua prassi. Perfettamente coerente con quest'idea è la scelta di non affrontare, in nessun modo, la questione metafisica, il dopo. Un'opera in forma di saggio, divisa in capitoli netti, ma mai disarmonica perché strettamente legata da uno sguardo sempre diretto verso il suo oggetto di analisi.
Presentato alla "Finestra sulle immagini" del 52° Festival di Venezia, ha ricevuto il Premio Fedic e la Segnalazione del Sindacato Critici Cinematografici Italiani.

Sei d'accordo con Marco Chiani?
Tre modi di combattere la morte.

Il film si divide in tre episodi nei quali, in modo differente, si combatte contro la morte.
Nel primo episodio, dal titolo Pozzi d'amore il protagonista Enzo Moscato recita una sorta di monologo teatrale. Un lungo racconto dove si parla della paura per la fine imminente e l'angoscia della separazione da chi si ama. Nel secondo, invece, In alto a sinistra un giovane ripensa al padre scomparso. Ricorda la sofferenza della sua malattia e proprio in nome di quel ricordo, supera il dolore lacerante che accompagna la sua solitudine. Nell'ultimo episodio, Racconti di Vittoria, è una donna medico, un'oncologa, ad ammalarsi di cancro. E, per una volta dall'interno della malattia, con coraggio e dignità, spingerà i suoi pazienti a lottare per vivere.
Il film ha per filo conduttore, il dolore e la morte, visti da tre differenti prospettive: quella teatrale, quella letteraria e quella televisiva. Il film ha lo scopo di esorcizzare la morte nel mito, nel primo episodio, di ritualizzarla nel secondo e infine di combatterla, affrontandola di petto, nell'ultimo caso.

Powered by  
Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati