Anno | 1993 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 107 minuti |
Regia di | Pupi Avati |
Attori | Luigi Diberti, Arnaldo Ninchi, Consuelo Ferrara, Dalia Lahav, Andrea Scorzoni Salvatore Billa, Brizio Montinaro, Massimo Sarchielli, Vincenzo Crocitti, Rodolfo Corsato, Francesco Gabriele, Loredana Solfizi, Sofia Spada, Lorella Morlotti, Mimmo Mignemi, Michele Melega, Diana Anselmo, Sasa Vulicevic, Claudio Parise, Rosa Pianeta, Massimo Bellinzoni, Gaia Graziani, Lucio Salis, Davide Celli. |
Tag | Da vedere 1993 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,56 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Presentato in concorso a Cannes, è considerato da molti critici come il miglior film di Pupi Avati.
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CONSIGLIATO SÌ
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Presentato in concorso a Cannes, è considerato da molti critici come il miglior film di Pupi Avati. E il giudizio è senz'altro fondato. Siamo nell'Alto Medioevo in un periodo precedente all'anno Mille. Il titolo prende spunto dalla preghiera di Maria a Dio, riportata dal Vangelo di San Luca. In un montaggio fluido e originale assistiamo a cinque episodi intessuti tra loro che hanno come temi la ricerca di Dio, l'ignoranza e la superstizione. Un boia, che non si dà pace per la morte del figlio, viaggia con un aiutante ancora inesperto. Devono compiere due esecuzioni: l'annegamento di una donna e lo squartamento di un uomo. Una concubina tenta, in tutti i modi, di avere un figlio maschio. Una bambina viene spedita dalla famiglia in un convento per iniziare come oblata la strada verso Dio. Un frate in pellegrinaggio prende nota dei confratelli passati a miglior vita. Una giovane coppia di sposi deve sottostare alla regola dell' Jus primae noctis. Il signore di Malfole chiama a raccolta i suoi figli per le ultime volontà. In uno stile originale che richiama anche le lezioni di Rossellini e Pasolini (non in senso politico), Avati si muove con semplicità e rigore in un mondo pervaso dalla crudeltà e dalla paura.
Attorno all'anno mille, nelle terre su cui si estende il dominio del Signore di Melfole, alcuni personaggi intraprendono un loro percorso umano e spirituale che li conduce, per vie diverse, ad una rinnovata consapevolezza sul significato della vita attraverso una personale esperienza con il dolore e con la morte. Traendo spunto dalla invocazione mariana contenuta nel primo capitolo del Vangelo [...] Vai alla recensione »
Magnificat avevo visto magnificat per la prima volta, accompagnato da mia moglie, al cinema pindemonte di verona, il 21 giugno 1993. All’uscita dal cinema, mentre camminavamo verso casa, commentando il film, avevo detto a paola che la domanda “perché” sembrava intenzionalmente mancante nel dialogo di Magnificat. Nei mesi successivi, accomagnati da una coppia di amici, alla [...] Vai alla recensione »
Una specie di incubo di Fantaghirò in versione cruenta diretto da un Maestro del cinema italiano. Guardato per sbaglio non ripeterei lo stesso errore
Ricostruzione storica e al tempo stesso antropologica che narra la vita degli uomini nell'anno 926 d.C., una vita a volte dura e barbara, fatta di sacrifici e sofferenza, ma speranzosa grazie ad una fede in Dio già fortemente presente. La storia è ambientata durante la Settimana Santa della Pasqua, ove si alternano le vicende di vari personaggi.
cIAO TUUTTTTIIIIII MAGNIFICO STO MAGNIFICAT -GIANNA
Miseria su miseria dicevo, in un'epoca dove le peggiori malattie decimavano la popolazione, "popolazione" per modo di dire, stavano meglio gli schiavi in epoca Greco-Romana, almeno avevano la speranza di un affrancamento, prima o poi. Questi schiavi della gleba non avevano alcuna possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita e fino quì si è parlato della miseria.
Non voglio negare che il film abbia, in certi momenti, una suggestione che lo salva dalla noia. Né dubito che la sceneggiatura all'inizio funzioni. Ma l'accoglienza che ha ricevuto, se è stata sincera, si spiega solo con la poesia che "pervade" questi momenti. Quella della ragazzina è una situazione tipo, quella dell'uomo che gira per i monasteri è [...] Vai alla recensione »
Magnificat è la prima parola, nella versione latina, del cantico leggibile nel Vangelo di Luca con cui Maria risponde a sua zia Elisabetta che la saluta “madre del Signore: L’anima mia magnifica il Signore...”. Sulle intenzioni e sui significati di questo film così inconsueto di Pupi Avati, dedicato al bisogno umano d’una fede, potrà aprirsi una discussione (é un’opera religiosa oppure no, invoca e [...] Vai alla recensione »
Fratelli e sorelle, Ragazzi e ragazze, Sposi: in quelle stesse campagne e tra quelle stesse colline dove ai nostri giorni si sarebbero svolte, serene, le “gite scolastiche”. In un’epoca, però, agli approcci del Mille, in cui la regione, nell’Italia bizantina invasa dai Longobardi, era ancora detta Pentapoli, dal mare di Rimini ai monti di Urbino e di Gubbio.