Titolo originale | Kiss of the Spider Woman |
Anno | 1985 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA, Brasile |
Durata | 119 minuti |
Regia di | Hector Babenco |
Attori | William Hurt, Raul Julia, Sonia Braga, José Lewgoy, Nuno Leal Maria, Miriam Pires Fernando Torres, Milton Goncalves, Wilson Grey, Nildo Parente, Carlos A. Strazzer, Mara Borba, Patricio Bisso, Luis Serra, Isa Kopelman, Paulo Hesse, Luis Roberto Galizia, Lineu Dias, Joâo Acaiabe, Herson Capri, Antonio Petrin, Denise Dumont, Silvio Zilber, David Chertman, Jean-Claude Bernadet, Semi Lufti. |
Tag | Da vedere 1985 |
MYmonetro | 3,04 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 18 dicembre 2012
Il film ha ottenuto 4 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha vinto un premio ai David di Donatello, 3 candidature a Golden Globes,
CONSIGLIATO SÌ
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Un omosessuale, condannato per aver violentato un minorenne, e un prigioniero politico dividono la stessa, cupa cella in un carcere sudamericano. All'uomo è stata promessa la libertà, purché riesca a far confessare il nome dei complici al suo compagno di cella. Le giornate si susseguono, tetramente uguali, e l'omosessuale, ormai sinceramente affezionato al compagno di sventura, inganna l'attesa raccontando la trama di vecchi film anni Quaranta, nei quali la protagonista seduce ambigui ufficiali delle SS. Tutto è sospeso tra sogno e realtà, anche l'unico, intenso rapporto fisico tra i due prigionieri, fino al tragico finale.
Nella cella di un carcere di uno stato sudamericano sono rinchiusi due uomini: Valentin Arregui, un dissidente politico impegnato nella lotta clandestina, e Luis Molina, un omosessuale dal carattere sensibile e gentile. Per passare il tempo, Molina racconta a Valentin la trama di un vecchio film in bianco e nero, incentrato sulla storia d'amore fra una bella partigiana francese ed un ufficiale nazista.
Il bacio della donna ragno è la trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Manuel Puig, già adattato dall'autore stesso come un testo teatrale e portato al cinema nel 1985 dal regista argentino Hector Babenco. Realizzato come un prodotto a bassissimo costo (con gli attori che hanno accettato di lavorare al minimo salariale), il film di Babenco ha ottenuto un inaspettato successo, dovuto soprattutto alle ottime interpretazioni dei due protagonisti: Raul Julia nella parte di Valentin Arregui, un integerrimo rivoluzionario rinchiuso nel carcere di un paese sudamericano, e William Hurt in quella di Luis Molina, un estroso omosessuale suo compagno di cella (all'inizio delle riprese, i due attori si sono scambiati i ruoli per i quali erano stati ingaggiati in origine).
La pellicola, sceneggiata da Leonard Schrader, è ambientata quasi interamente nello spazio ristretto e claustrofobico di una cella, scenario del confronto fra questi due personaggi diametralmente opposti fra loro, ma fra i quali nascerà un profondissimo legame. Se Valentin è un militante che si dedica anima e corpo a combattere per i principi in cui crede, Molina riesce a evadere dalla propria condizione di prigioniero grazie alla sua sconfinata immaginazione, ammantata di un romanticismo d'altri tempi che trova la sua più compiuta espressione nella magia del cinema. Ed è il cinema lo strumento privilegiato attraverso il quale la fantasia mette le ali e spicca il volo, simbolo del trionfo della finzione rispetto alla realtà; una realtà crudele e disperata alla quale il protagonista sceglie di contrapporre il potere dei sogni. Dietro la struttura del dramma carcerario, Il bacio della donna ragno è in primo luogo un apologo sulla fantasia come suprema forma di libertà: la libertà di vivere e di manifestare se stessi, anche per mezzo del sogno.
Accanto alla vicenda di Valentin e Molina, infatti, lo spettatore assiste al contempo alla storia parallela del film che Molina racconta al suo amico: un turgido melodramma di passione e di morte nel quale, tuttavia, Valentin ritrova la memoria del suo sventurato amore per Marta (Sonia Braga), della quale riconoscerà le fattezze nell'immagine della mitica Donna Ragno durante la sequenza onirica che chiude il film. Superba la prova di William Hurt, che si è aggiudicato il premio Oscar (è stato il primo ad aver vinto interpretando un personaggio omosessuale) e il trofeo come miglior attore al Festival di Cannes. Sonia Braga recita in un triplice ruolo: quello "reale" di Marta e quelli "immaginari" di Leni Lamaison e della Donna Ragno. Dall'opera di Puig, nel 1993 è stato tratto anche un musical a Broadway.
IL BACIO DELLA DONNA RAGNO disponibile in DVD o BluRay |
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Per questo film William Hurt vinse un meritato Oscar, e anche il film in sé è piuttosto buono. La storia ingrana bene, soprattutto la parte ambientata nel carcere, mentre la storia evocata dal protagonista risulta eccessivamente melodrammatica e finta, nonché convenzionale.
HURT DA OSCAR PER GLI AMANTI DEL CINEMA MI CHIDO COME MAI QUESTO CAPOLAVORO DEL CINEMA NON ESISTE IN ITALIA IN DVD ?????????????????
Sarebbe potuto essere un vero capolavoro se non avesse avuto quello sciocco finale inconcludente e senza senso davvero peccato, perso proprio in un bicchier d acqua!!! cmq ottima l interpretazione di entrambi i protagonisti non solo William Hurt ma anche Raul Julia e stato geniale!!!
Non disperate: finalmente questo film uscirà in DVD il prossimo 7 ottobre distribuito da Mondo Home Entertainment.
C'è un bel romanzo di Manuel Puig, Il bacio della donna ragno, che è già stato tradotto in teatro e adesso diventa film, com'è giusto, trattandosi di un romanzo sul rapporto tra il cinema e la vita. Il film è diretto da Hector Babenco di origine argentina con nonni ucraini, è interpretato dall'americano William Hurt, dal portoricano Raul Julia e dalla diva brasiliana Sonia Braga, è naturalmente parlato [...] Vai alla recensione »
Il cinema è (apparentemente) la più naturalistica delle arti. Esso - direbbe Pasolini - riproduce la realtà con la realtà. Ma noi sappiamo che, più esattamente, il cinema “finge” la realtà mediante la sua riproduzione fotografica. Questo crea la sua particolare “illusione di realtà “. Un film sembra appunto un frammento della vita, separato dal resto e trasferito sullo schermo.