homerone
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venerdì 9 marzo 2007
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redrum murder
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Il primo film horror da poter considerare capolavoro. Non c'è modo migliore per cominciare a parlare di questo film. E aggiungerei anche, uno dei pochi capolavori commerciali. Quando scrivo di un film, essendo un critico perchè scrivo per ROLLING STONES, voglio scrivere , o almeno cerco di farlo, quello che già non si è detto ma soprattutto qual è la cosa che più mi interessa capire e far capire. Secondo me lo spettatore fa parte dei protagonisti, perchè quel gran genio che è Kubrick riesce a creare intorno a te l'hotel, e a farti perdere in questo labirinto in cui il tempo è indefinito (vedi COLLOQUI, LUNDEì ORE 16...) in cui non sai di cosa aver paura e di cosa fidarti.
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serpico
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sabato 3 marzo 2007
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qualcuno mi spiega...
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il film è molto bello, il suono specialmente. anche la tecnica della steadycam che permette movimenti veloci senza sobbalzi imprevisti, è veramente eccezzionale. kubrick è un grandissimo regista. comunque vorrei sapere "nel pezzo in cui si vede wendy che gira per l' hotel con un coltello in mano, lei vede due persone che stanno, insomma, facendo le cose loro, ma che centra quell' uomo travestito da orso-lupo? aspetto vostre risposte grazie
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silvia
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mercoledì 7 febbraio 2007
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la luccicanza è un dono che apparteneva a kubrik
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Jack è un uomo come tanti. Accetta l'incarico di guardiano perchè allo scadere della stagione invernale, e quindi dell' incarico, prospetta di ritrovarsi con più soldi e un romanzo finito. La famiglia ha un ruolo fondamentale in questa vicenda. Ma essa non è unita, e ognuno, dentro l'albergo, finisce per condurre una vita propria. Wendy osserva i comportamenti del marito, Danny si imbatte in frequenti apparizioni di spettri. A mio parere, il tema principale di questo film è la solitudine. Questo nucleo familiare, composto soltanto da tre elementi, non ha solide basi per poter affrontare un'intera stagione invernale, isolato da tutto il mondo esterno. Cari miei, se qualcuno non se n'è accorto, Jack è già pazzo, prima ancora di trasferirsi nell'hotel: nel colloquio con il direttore dell'albergo, appare come un uomo scorbutico, ostile, e ciò lo si evince sia dall' atteggiamento che dalle parole.
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Jack è un uomo come tanti. Accetta l'incarico di guardiano perchè allo scadere della stagione invernale, e quindi dell' incarico, prospetta di ritrovarsi con più soldi e un romanzo finito. La famiglia ha un ruolo fondamentale in questa vicenda. Ma essa non è unita, e ognuno, dentro l'albergo, finisce per condurre una vita propria. Wendy osserva i comportamenti del marito, Danny si imbatte in frequenti apparizioni di spettri. A mio parere, il tema principale di questo film è la solitudine. Questo nucleo familiare, composto soltanto da tre elementi, non ha solide basi per poter affrontare un'intera stagione invernale, isolato da tutto il mondo esterno. Cari miei, se qualcuno non se n'è accorto, Jack è già pazzo, prima ancora di trasferirsi nell'hotel: nel colloquio con il direttore dell'albergo, appare come un uomo scorbutico, ostile, e ciò lo si evince sia dall' atteggiamento che dalle parole. Dopo, chi risente maggiormente degli influssi negativi dell'albergo? Chi va alla costante e paranoica ricerca delle anime che popolano gli angusti corridoi? Jack. Jack che diviene pure un alcolizzato, per le frequenti bevute al pianobar. Wendy e Danny invece rimangono immutati, sono le anime pure di quest'intrinseco, orrido racconto. Esse si ribellano agli spiriti maligni, Jack ne è attratto, quasi fosse una parte di essi, quella parte malvagia che ha promosso lo sterminio di una famiglia che prima di loro aveva abitato l'hotel. Ma il film può essere visto sotto altri piani di comprensione. Forse il sangue chiama altro sangue, e il male vuole riproporsi sempre nella medesima forma. Così, il guardiano che molti anni prima fece a pezzi la moglie e le figlie gemelle, spingerebbe Jack a fare altrettanto con la sua famiglia, l'eco di quell'episodio suonerebbe alle orecchie di del nuovo guardiano. Ma è proprio il guardiano o è l'albergo che inevitabilmente si rende teatro di fatti atroci? Ricordiamo l'antefatto...Fra quelle montagne, dove è situato l'Overlook, avvenne anni prima e in tempi diversi, un episodio di cannibalismo. Quest'episodio fa di quel luogo un ambiente ostile. L'intera trama del film è articolata attraverso notevoli spunti mitologici e allegorici. Il manto di sangue che alla fine sgorga dall'ascensore, è il sangue di tutti coloro che perirono in quel posto. Il labirinto è una metafora della condizione psicologica di tutti i personaggi o, in alternativa, rappresenterebbe la salvezza: è lì che Jack viene attirato dal figlio Danny, è lì che muore assiderato. Come nelle favole, alla fine trionfa la figura del buono e il cattivo ha la sua giusta punizione.L'eroe e l'antieroe, come nei miti greci. Kubrik affronta in maniera geniale questi diversi piani di significato, mettendoli insieme in un enorme pentolone chiamato The Shining. La pietanza saprà di mille pietanze ma il sapore ben amalgamato e inimitabile. Kubrik si è reso la via maestra, e tutti coloro che oseranno seguire le sue gigantesche orme, non potranno mai competere con il peso del suo enorme ingegno. Ciò che colpisce maggiormente è il limitato numero di attori...come dire...pochi ma buoni. Nessuna distrazione, nessun estremo effetto speciale, ma pura recitazione in un grande schermo. Se mai la luccicanza esiste, è un dono che certamente apparteneva a Kubrik, che vide prima ciò che altri avrebbero visto solo attraverso lui.
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piernelweb
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domenica 28 gennaio 2007
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la luccicanza di stanley
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Shining è in primo luogo un film del "maestro", poi se vogliamo uno dei migliori horror della storia del cinema. Giocando in maniera ineceppibile con profondità di campo e prospettive Kubrick fà del Overlook Hotel l'ambientazione perfetta e scatenante del delirio di Jack che ha radici profonde sia in una punizione che viene da colpe colettive del passato che da una rivalità edipica con il figlioletto Danny nel presente. L'escalation di Jack è supportata dall'eccezionale (e sopra le righe) interpretazione di Nicholson, divenuta a ragione una vera icona cinematografica della follia. Splendide le sequenze in soggettiva di Danny che su di un triciclo si aggira negli interminabili corridoi dell'albergo, il dialogo tra Jack e Wendi che indietreggia sulle scale, il furioso ingresso nella camera privata a colpi d'ascia, l'inseguimento finale (in un'"insopportabile" crescendo di tensione) nel labirinto.
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Shining è in primo luogo un film del "maestro", poi se vogliamo uno dei migliori horror della storia del cinema. Giocando in maniera ineceppibile con profondità di campo e prospettive Kubrick fà del Overlook Hotel l'ambientazione perfetta e scatenante del delirio di Jack che ha radici profonde sia in una punizione che viene da colpe colettive del passato che da una rivalità edipica con il figlioletto Danny nel presente. L'escalation di Jack è supportata dall'eccezionale (e sopra le righe) interpretazione di Nicholson, divenuta a ragione una vera icona cinematografica della follia. Splendide le sequenze in soggettiva di Danny che su di un triciclo si aggira negli interminabili corridoi dell'albergo, il dialogo tra Jack e Wendi che indietreggia sulle scale, il furioso ingresso nella camera privata a colpi d'ascia, l'inseguimento finale (in un'"insopportabile" crescendo di tensione) nel labirinto. Praticamente perfetto. Voto: 9
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tortilla western
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venerdì 26 gennaio 2007
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quando il genio prende il largo dalla massa...
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Una storia-per quanto illuminante o banale possa essere-resta sempre una storia.
Una trama, nulla più, uno scheletro spartano adibito al genio.
Capita così che trame banali e pecoreccie possano assumere sfaccettature diverse, una volta subita la trasposizione cinematografica.
Pensiamo ad esempio all "Infernale Quinlan", chè è uno degli esempi più lampanti della mia testi.
Una storia tutto sommato vaporosa e insgnificante:un giro di screzi tra due poliziotti, uno ispanico l'altro americano che da vita a un diverbio.
Eppure un giorno il signor Orson Wells partorì uno dei colossali capolavori proprio sfruttando in maniera integrale questa trama.
Il cinema, a volte è esattamente come la vita.
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Una storia-per quanto illuminante o banale possa essere-resta sempre una storia.
Una trama, nulla più, uno scheletro spartano adibito al genio.
Capita così che trame banali e pecoreccie possano assumere sfaccettature diverse, una volta subita la trasposizione cinematografica.
Pensiamo ad esempio all "Infernale Quinlan", chè è uno degli esempi più lampanti della mia testi.
Una storia tutto sommato vaporosa e insgnificante:un giro di screzi tra due poliziotti, uno ispanico l'altro americano che da vita a un diverbio.
Eppure un giorno il signor Orson Wells partorì uno dei colossali capolavori proprio sfruttando in maniera integrale questa trama.
Il cinema, a volte è esattamente come la vita.
La grandezza a volte viene oscurata da astri indegni del ruolo che occupano:una cosa è certa tuttavia:il meglio alla fine affiora SEMPRE.
Shining è esattamente come la mente del suo protagonista.
Folle e benevolo,fuori dagli schemi e allo stesso tempo carico di incertezze e di suspance.
Una storia come tante altre:un padre di famiglia accetta il lavoro in un grande albergo del Colorado trasferendovisi con molgie e figlio.
Una volta arrivati sulle vette del Colorado però scoprono l'atroce passato dell'hotel.
Una storia tuttalpiù può solo richiamare certe atmosfere noir malriuscite con richiami all'horror moderno.
Eppure quel genio del cinema che risponde al nome di Stanley Kubrick riesce a trasformare anche questa trama che poteva ambire solo a un cinema provinciale in una pietra miliare della storia del cinema, capace di fondare un nuovo genere cinematografico posto a metà tra l'horror e il giallo figlio del noir e lontano parente della fantascienza "old stile" degli anni 50.
Non di certo il suo capolavoro, am sicuramente un film che rimane dentro.
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eleonora
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lunedì 22 gennaio 2007
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shining
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Ho sempre pensato che la riduzione cinematografica di un libro non potesse mai competere con lo stesso; insomma le pagine di un libro non si possono mostrare tutte su celluloide, quindi di solito si perde la magia del libro e le sue sfumature in films che molto spesso sono dei polpettoni micidiali; ma non è questo il caso. Kubrik, un regista che è riuscito a rimanere nella storia per ovvi motivi, con il suo ingegno è riuscito a creare un film alla pari, se non superiore al libro stesso.
Stephen King è riuscito a spiegare l'America delle province e della povertà in delle situazioni estreme, paradossali che solo lui poteva immaginare; di solito infatti le riduzioni cinematografiche dei suoi libri sono mediocri se paragonati ai manoscritti, pensate ad IT, la storia del mostro che si mostra con le sembianze di un pagliaccio, per molte persone è stato considerato un film bruttissimo rispetto al libro, ma io penso che racchiudere in un film il mondo di King è impossibile e che quindi è già tanto che IT sia riuscito in quel modo, che a mio modesto parere non è da buttar via.
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Ho sempre pensato che la riduzione cinematografica di un libro non potesse mai competere con lo stesso; insomma le pagine di un libro non si possono mostrare tutte su celluloide, quindi di solito si perde la magia del libro e le sue sfumature in films che molto spesso sono dei polpettoni micidiali; ma non è questo il caso. Kubrik, un regista che è riuscito a rimanere nella storia per ovvi motivi, con il suo ingegno è riuscito a creare un film alla pari, se non superiore al libro stesso.
Stephen King è riuscito a spiegare l'America delle province e della povertà in delle situazioni estreme, paradossali che solo lui poteva immaginare; di solito infatti le riduzioni cinematografiche dei suoi libri sono mediocri se paragonati ai manoscritti, pensate ad IT, la storia del mostro che si mostra con le sembianze di un pagliaccio, per molte persone è stato considerato un film bruttissimo rispetto al libro, ma io penso che racchiudere in un film il mondo di King è impossibile e che quindi è già tanto che IT sia riuscito in quel modo, che a mio modesto parere non è da buttar via.
Infatti posso assicurarvi che Kubrik litigò aspramente con Stephen King perchè lo scrittore voleva scrivere la sceneggiatura del film, mentre il regista voleva cambiare la storia in sè spostandola sul piano reale più che su quello surreale di King. Basta dirvi che Kubrik si divertiva ad infastidire King telefonandogli alle tre di notte e ponendogli domande del tipo: "tu credi in Dio?".
Infatti le differenze stilistiche tra i due hanno fatto si che la storia sia cambiata per alcuni in meglio per altri (veramente pochi) in peggio. Io sono tra le persone che li considera tutti e due capolavori, diversi tra di loro, ma sempre capolavori.
Il film è grande perché, oltre ad essere la creazione di quell'uomo autore di Arancia Meccanica e di 2001: Odissea nello spazio, è stato interpretato da grandi attori come Jack Nicholson e Shelley Duvall. Insomma i personaggi inventati da uno dei più famosi scrittori al mondo sono diventati personaggi del grande schermo che nessuno potrà mai dimenticare. Sarà banale, ma c'è da dire che davanti ad un film del genere rimani senza parole pensando alla grandezza di kubrik, uomo che rimarrà nella storia del cinema. Come si possono dimenticare le scene in cui Danny gira con il suo triciclo tra i corridoi multi colore dell'hotel e le varie espressioni di Nicholson che interpreta egregiamente il suo personaggio che comincia un progressivo viaggio verso la follia; di fronte a tutto questo è inutile andare avanti, l'unio modo per capire e giudicare bene il film è vederlo e rivederlo. Magnifico.
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marchuch
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venerdì 5 gennaio 2007
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wendi, dammi la mazza...!
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e' PROPRIO UN BEL FILM, RICCO DI MOLTE SFACETTATURE E SOPRATTUTTO DI UN OTTIMO JACK NICHOLSON CHE SECONDO ME ACCRESCE IL VOTO DEL FILM DI ALMENO DUE STELLE! CHE DIRE POI DI TONY E DANNY? SUPERBI. LA REGIA MANCAVA UN PO' DI AZIONE PER ESSERE UN HORROR, MA RIPETO CHE QUELLE POCHE SCENE D'AZIONE INTERPRETATE DA NICHOLSON LE HANNO RESE IL DOPPIO DI QUELLE CHE IN VERITà ERANO...OTTIMO FILM. DA VEDERE.
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germinal
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venerdì 29 dicembre 2006
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come costruire un thriller
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La calma inquietante, il silenzio e la solitudine sono, in Shining, fonte di paura e orrore. Penso che il risultato raggiunto da Kubrick sulla base di tali presupposti sia più unico che raro.
Una bravura riconducibile solo a Fritz Lang e Alfred Hitchcock.
Le scene da antologia si sprecano.
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marian
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venerdì 8 dicembre 2006
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papà tu nn faresti mai del male a me e a mammma?
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Kubrick è forse il miglior regista mai esistito,grazie alla professoressa Mazzoni l'ho capito anche io finalmente, lui è riuscito a creare un capolavoro in Shining tanto che sono rimasto con il fiato sospeso per 116 minuti consecutivi, Denny,Jack,Wendy si sono impersonificati perfettamente nei loro ruoli , e Kubrick li ha saputi scegliere benissimo.Nn ho la più pallida idea di come abbia fatto,crea effetti straordinari, una musica travolgente e, cosa più importante da un significato al film, e questo nn è da sottovalutare, Shining nn è come tutti gi altri che vediamo in televisione,ha bisogno ( come dice la prof ) di essere interpretato, capito, ha un significato enorme , sia mitologico che culturale unisce la numerologia alla fiaba e ad altri elementi come il mistero, riscontriamo in esso i miti di Edipo,Prometeo e altri.
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Kubrick è forse il miglior regista mai esistito,grazie alla professoressa Mazzoni l'ho capito anche io finalmente, lui è riuscito a creare un capolavoro in Shining tanto che sono rimasto con il fiato sospeso per 116 minuti consecutivi, Denny,Jack,Wendy si sono impersonificati perfettamente nei loro ruoli , e Kubrick li ha saputi scegliere benissimo.Nn ho la più pallida idea di come abbia fatto,crea effetti straordinari, una musica travolgente e, cosa più importante da un significato al film, e questo nn è da sottovalutare, Shining nn è come tutti gi altri che vediamo in televisione,ha bisogno ( come dice la prof ) di essere interpretato, capito, ha un significato enorme , sia mitologico che culturale unisce la numerologia alla fiaba e ad altri elementi come il mistero, riscontriamo in esso i miti di Edipo,Prometeo e altri. E poi ditemi in quanti avevano capito che il protagonista era in realtà l'hotel, penso nessuno.Inoltre si basa anche sul genocidio degli indiani d'america e altre cose di cui nn posso parlare perchè nn mi basterebbe lo spazio per scriverle tutte.Infine dico solo che é UN VERO E PROPRIO CAPOLAVORO. Facciamo gli omaggi a Kubrick per averci donato le splendide emozioni dei suoi film e dite in bocca al lupo per la mia verifica su SHINING.(crepi)
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cineofilo92 (2)
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sabato 30 settembre 2006
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registi vs scrittori
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Diverbi sono spuntati dai critici di king sul film a propostito dell'interpretazione di Nicholson, che sembra pazzo fin dalle prime scene. Ma secondo me Jack Torrance era pazzo anche prima: a leggere il libro si nota che nella sua vita ha avuto ricordi non piacevoli che possono averlo toccato e impressionato, scaturendo in lui la pazzia, manifestatasi solo grazie all'overlook.
E poi per il finale stravolto non c'è problema: quando si trasposita un racconto in film si è liberi di modificare. Evidentemente le modifiche fatte da Kubrick dovevano far coincidere il film allo stile introverso e pessimista di Kubrick.
Fiumi di sangue vi copriranno gli occhi e la morte vi raggiungerà.
Capolavoro.
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Diverbi sono spuntati dai critici di king sul film a propostito dell'interpretazione di Nicholson, che sembra pazzo fin dalle prime scene. Ma secondo me Jack Torrance era pazzo anche prima: a leggere il libro si nota che nella sua vita ha avuto ricordi non piacevoli che possono averlo toccato e impressionato, scaturendo in lui la pazzia, manifestatasi solo grazie all'overlook.
E poi per il finale stravolto non c'è problema: quando si trasposita un racconto in film si è liberi di modificare. Evidentemente le modifiche fatte da Kubrick dovevano far coincidere il film allo stile introverso e pessimista di Kubrick.
Fiumi di sangue vi copriranno gli occhi e la morte vi raggiungerà.
Capolavoro.
Capolavoro anche il libro.
Bel duo!
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