Titolo originale | The Killing |
Anno | 1956 |
Genere | Poliziesco |
Produzione | USA |
Durata | 83 minuti |
Regia di | Stanley Kubrick |
Attori | Sterling Hayden, Coleen Gray, Vince Edwards, Marie Windsor, Jay C. Flippen, Elisha Cook Jr. Ted De Corsia, Joe Sawyer, Jimmy Edwards, Timothy Carey, Joe Turkel, Jay Adler, Kola Kwariani, Tito Vuolo, Dorothy Adams. |
Tag | Da vedere 1956 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,93 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 6 luglio 2012
È la storia di un colpo organizzato da un ex galeotto ai danni di una ricevitoria delle corse ai cavalli. Al momento di dividere il bottino, avviene una sparatoria cui partecipa un nuovo arrivato. In Italia al Box Office Rapina a mano armata ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 27,5 mila euro e 1,4 mila euro nel primo weekend.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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È la storia di un colpo organizzato da un ex galeotto ai danni di una ricevitoria delle corse ai cavalli. Al momento di dividere il bottino, avviene una sparatoria cui partecipa un nuovo arrivato. Il capo fugge, ma gli si spalanca la valigia e i soldi volano dispersi dal vento.
3° lungometraggio di Kubrick e primo significativo. Scritto, sulla base dell'omonimo romanzo di White, dallo stesso regista (con l'aiuto di Thompson ai dialoghi), Rapina a mano armata è un film di grande influenza sul genere, nonostante rappresenti l'unica incursione del regista nello stesso. E' assolutamente innovativo per il suo inedito utilizzo dei flashback, che non [...] Vai alla recensione »
Stanley Kubruick a 28 anni . fa già il terzo lungometraggio. Tratto dal romanzo “Clean Breack “di Lionel White “Rapina mano armata” fu accolto dalla critica d’oltre oceano in modo clamoroso e si disse del regista "ecco il nuovo Orson Welles” E’ la storia di una rapina colossale all’ippodromo [...] Vai alla recensione »
Film straordinario, Kubrick usa gli attori come pedine per mostrare la sua genialità, geniale nell'uso delle luci e degli attori, attori all'epoca misconosciuti che non recitavano ma disegnavano i loro pensieri con le loro facce i loro gesti, assolutamente perfetti nelle loro parti. Geniale uso di disporre le fonti di luci in ogni angolo aiutato da lucien ballard, disposizione che ripeterà in tutti [...] Vai alla recensione »
Quando si parla di un film con un peso specifico importante come quello in esame, la nostra trattazione non può non passare per una pre-analisi del genere cinematografico di appartenenza al fine di apprendere il suo grado innovativo, in riferimento alle pellicole precedenti, e quelle che sono state le sue influenze sulla cinematografia successiva.
Correva l’anno 1956. Un giovane cineasta ventottenne dopo due insipidi e poco notati esperimenti cinematografici fedeli alla tradizione giallistica e noir/drammatica americana (il dimenticato Paura e desiderio e il convenzionale Il Bacio dell’assassino) realizzava quella che sarebbe divenuta una delle pellicole di gangster-story più famose di tutti i tempi.
'Rapina a mano armata' ('The killing' il titolo originale) potrebbe benissimo essere collocato nel genere 'docudrama'. Più che un film, infatti, la pellicola è lo straordinario resoconto di una rapina ai danni di un ippodromo, rapina organizzata fin nei minimi dettagli e raccontata punto dopo punto dalla voce fuoricampo del doppiatore Stefano Sibaldi.
Johnny è appena uscito dal carcere e ha già in mano un piano per dare una svolta alla sua vita: una rapina a mano armata in un frequentatissimo Ippodromo. Per il colpo ingaggia dei collaboratori di prima scelta, tra cui un poliziotto e due che lavorano proprio lì. Organizzano tutto minuziosamente, ma non hanno fatto i conti con gli imprevisti.
Rapina a mano armata segue diligentemente il romanzo da cui è tratto, Clean Break di Lionel White, caratterizzato da criminali atipici rispetto alle convenzioni del film noir, secondo quella visione al di là del bene e del male che Kubrick metterà a fuoco, in maniera sconcertante, mettendo in scena l’irrazionale dell’uomo nella descrizione del branco in Arancia Meccanica. [...] Vai alla recensione »
Terzo lavoro di Kubrick, il quale gli permise la notorietà della critica, grazie alla sua solita metodica regia e per il valore della sceneggiatura (altamente innovativa all'epoca). Si può dire che "Rapina a mano armata" fu un antesignano dei film con i montaggi a flashback incastrati di stile Tarantino e Ritchie.
Come in Hitchcock, l'interesse di Kubrick è non tanto nella storia ma nel modo di raccontarla. Più della storia conta la struttura narrativa. Certo, i protagonisti questo film sono kubrickiani nel loro tentativo di impresa impossibile contro l'ordine sociale prestabilito (come l'Humbert Humbert di LOLITA, Spartaco, Il colonnello Dax che in ORIZZONTI DI GLORIA cerca di salvare [...] Vai alla recensione »
Un film quasi gangster ma più sui toni del poliziesco, ben recitato e con una linearità dei tempi, nonostante i diversi piani temporali, veramente fluida e mai noiosa, un film frutto del genio di Kubrick anche se non appartiene allo stile del grande cineasta americano. Un ottimo piano per un ottimo colpo ben studiato e anche veramente molto credibile, forse il finale è un po' [...] Vai alla recensione »
L'ultimo quarto d'ora del film è senza senso, mi spiego: manomette le chiusure della valigia, buttando via poi le chiavi, chissà perchè; all'aeroporto, poi, con due milioni di dollari appresso, si rifiuta di pagare 1/2 biglietto per bagaglio voluminoso, che voleva tenere con sè, e carica la valigia sul tapis roulant; sulla pista di partenza dell'aereo per Boston, assistono, all'arrivo del mezzo portabagagli [...] Vai alla recensione »
uno dei migliori film degli anni 50 che io abbia mai visto un capolavoro noir della storia del cinema
è molto difficile recensire un film così tanto datato senza aver vissuto l'epoca, diciamo che ad oggi non vale molto, seppur si lascia guardare, manca quel fascino senza tempo dei capolavori di Kubrick, acerbo e un po incerto segna comunque la strada ad il genere pulp
"The Killing" è semplicemente stupendo. Breve, sintetico, eppure efficacissimo. Tiene lo spettatore incollato allo schermo minuto dopo minuto. La trama si compone pian piano grazie all'abilissima sovrapposizione di scene che non seguono cronologicamente lo scorrere della storia; tutto ciò per giungere, poi, ad un finale che lascia letteralmente di stucco.
RAPINA A MANO ARMATA rientra tra i primi successi di S.Kubrick che adatta per il grande schermo(dell'epoca)un romanzo di Lionel White mescolando con abilità il genere gangster con le classiche regole di quello cosiddetto"noir"e che si evince in modo particolare anche dalla presenza,tra i vari dettagli,della classica"femme fatale"doppiogiochista(interpretata da Marie Windsor [...] Vai alla recensione »