francesca
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sabato 21 marzo 2009
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ripper e leo
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Sottoscrivo tutto ciò che hai affermato in merito al film e al protagonista. Oltre ad avere interpretato il corrotto McCluskey in "Il Padrino" e il povero Dix nel bel film di Huston, mi piacerebbe ricordare due "duetti" dell' attore. Il primo in "Dottor Stranamore...": Sellers-Mandrake insieme a Hayden-generale Ripper sono irresistibili. Il secondo in "Novecento" di Bertolucci: Burt Lancaster è "il padrone",l' autorevole Alfredo Berlinghieri (nonno di Alfredo-De Niro), il quale non accetta il cambiamento e pone fine alla sua vita. Hayden-Loe Dalcò è il fiero contadino (nonno di Olmo-Depardieu), che non imbraccia la rivolta, ma sa farsi rispettare e muore serenamente in un campo sorridendo mentre osserva i "padroni" al lavoro.
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luc
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sabato 21 marzo 2009
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chi sarebbe "il buon vino"?
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il film del 56 o il reiver recensore brizzolato? senti, vado a fare la spesa, poi vedo se il pusher di dvd ce l'ha e caso mai ripasso.
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lilli
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sabato 21 marzo 2009
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e bravo..
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..il nostro nero d'avola :D eh eh ..Bella recensione di un film che non ho visto ma che potrebbe piacermi. Complimentoni :)
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luc
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sabato 21 marzo 2009
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lilli...
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... nero no... abbronzato!
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andrea
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sabato 21 marzo 2009
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eccomi
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Come avevo già detto, ritengo questo un buon film, superiore al precedente, unico brutto film di Kubrick, "Il bacio dell'assassino", e inferiore al successivo, straordinario, "Orizzonti di gloria". Che Kubrick sia troppo grande per una pellicola di genere non lo si potrebbe dire mai, visto che anche i suoi film più riusciti, quelli del suo "esilio" a Londra, continuano ad essere inscritti nella logica dei generi pur non essendo mai soltanto film di genere e rimanendo sempre coerenti nell'inconfondibile stile simmetrico e precisissimo che va a definirsi da "2001" in poi. Come ha detto Francesca, Hayden va ricordato anche in quello che, almeno secondo me, è uno dei più bei film del regista in assoluto, cioè "Il dottor Stranamore.
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Come avevo già detto, ritengo questo un buon film, superiore al precedente, unico brutto film di Kubrick, "Il bacio dell'assassino", e inferiore al successivo, straordinario, "Orizzonti di gloria". Che Kubrick sia troppo grande per una pellicola di genere non lo si potrebbe dire mai, visto che anche i suoi film più riusciti, quelli del suo "esilio" a Londra, continuano ad essere inscritti nella logica dei generi pur non essendo mai soltanto film di genere e rimanendo sempre coerenti nell'inconfondibile stile simmetrico e precisissimo che va a definirsi da "2001" in poi. Come ha detto Francesca, Hayden va ricordato anche in quello che, almeno secondo me, è uno dei più bei film del regista in assoluto, cioè "Il dottor Stranamore...", in coppia con lo scatenato e multiplo Sellers. Insomma, Kubrick è sempre Kubrick...
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audreyh
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sabato 21 marzo 2009
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reiver!
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Sn pronta! sparami 1 pò d domande! (vietate battute sll sparare senza domande) nn volevi farmi dll domande sl forum d 300?
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vale '93
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sabato 21 marzo 2009
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ehi..
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Ciao Andrea,sn venuta a dare un'occhiata...Bella recensione Reiver,ma purtroppo non avendo visto qst film non posso andare oltre qst frase...Appena posso lo vedrò,anche se i film di Kubrik nn sono proprio i miei preferiti...
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reiver
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domenica 22 marzo 2009
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francesca
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hai proprio ragione,hayden si è segnalato in tanti altri film,soprattutto in quelli che hai citato tu.Devo confessare che il suo sguardo burbero incuteva un certo timore al piccolo Reiver,eh eh eh...
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reiver
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domenica 22 marzo 2009
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luc
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Come chi sarebbeee?Ma sono io,no?eh eh eh...sì,devo ammettere di ritenermi un OTTIMO vino.Più mi guardo intorno e più la mia convinzione ne esce rafforzata...Poi se vuoi parliamo di quella legge sulle riserve naturali,è un argomento che mi interessa.
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reiver
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domenica 22 marzo 2009
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grazie lilli
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E' un film che ti consiglio,magari dopo una carbonara!Eh eh eh...
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reiver
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domenica 22 marzo 2009
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andrea
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"Il dottor Stranamore" non mi piace tantissimo...Non tantissimo considerando quanto mi piacciono altri film di Kubrick.Se,per esempio,dovessi scegliere tra "Dr Strangelove" e "the Killing" probabilmente opterei per quest'ultimo...Non ho messo 5 stelle ma siamo lì...
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reiver
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domenica 22 marzo 2009
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audreyh(epburn)?
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toh...La prima domanda che ti faccio è:com'è che mi hai trovato?non ricordo di averti detto che avrei recensito questo film.Poi ti rinnovo la domanda sul tuo nome,anzi sul tuo nick...Sei una fan della Hepburn?Da come scrivi sembri giovanissima,è una cosa positiva se lo sei.Però ricorda di documentarti su Raoul Walsh,era un grande regista,ce ne fossero oggi come lui!
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reiver
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domenica 22 marzo 2009
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grazie vale
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Se lo vedi potrebbe piacerti.non conosco bene i tuoi gusti e il film è in bianco e nero,ma non ti scoraggiare per questo!
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andrea
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domenica 22 marzo 2009
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per reiver
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Reiver, te le ho portate io le new entries su questo forum. Ero convinto che ti piacesse molto "Il Dottor Stranamore". A me di quel film fa impazzire Sellers ed è un umorismo nero che trovo davvero irresistibile e intelligente, un elemento insolito e nuovo per Kubrick. La mia classifica kubrickiana personale è "2001", "Shining", "Il Dottor Stranamore", seguiti a pari livello da "Orizzonti di gloria" e "Barry Lyndon" (anche se imperfetto). Il Dottore mi piace persino più di "Lolita", che era proprio il film di transizione tra il periodo americano e quello dell'esilio.
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luc
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domenica 22 marzo 2009
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andrea!
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e arancia meccanica? il latte più? l'ultraviolenza? la cura ludovico?
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reiver
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domenica 22 marzo 2009
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andrea
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Bè non è che quel film non mi piaccia,anzi...Però nella mia classifica kubrickiana io metto:1)"2001" 2)"Lolita" 3)"Full metal jacket" 4)"Orizzonti di gloria" 5) "Shining"...Insomma,è un film che mi piace,potrei dire anzi che mi piace molto e che lo rivedo volentieri,ma se lo paragono ad altri di Kubrick non lo metto nei primi 5.Poi,si sa,le classifiche cambiano col tempo e coi gusti.
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reiver
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domenica 22 marzo 2009
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arancia meccanica
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E' un capolavoro troppo disturbante.Persino Kubrick credo lo abbia capito...E' bellissimo,ma non ce la faccio a rivederlo,quindi non lo metto tra i primi.
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luc
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domenica 22 marzo 2009
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reiver, il film...
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...non l'ho trovato, ormai hanno quasi esclusivamente film "evangelici", però ho fatto una sostanziosa spesa! film interessanti dal pusher che ancora non ho visto? carlito's way, vanilla sky. della legge non so nulla, l'ho ripresa dal blog di un atleta... e mi raccomando: non usate i profilattici.
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reiver
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domenica 22 marzo 2009
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che bello,luc recensirà carlito's way
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non vedo l'oraaaaaaaaa!!!E' uno dei miei film preferiti.Ovviamente non ti voglio condizionare,parlane pure malissimo,eh eh eh...
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andrea
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domenica 22 marzo 2009
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per luc
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Luc, bella la scelta del grandissimo film di De Palma, ma "Vanilla Sky" un se po' sentì! A questo punto vedi "Apri gli occhi" di Amenàbar, che è l'originale spagnolo di qualche anno prima, assolutamente superiore. Quello con Cruise è un remake, piacevole ma inferiore. E poi, un freudiano come te dovrebbe vedersi almeno uno degli ultimi film di Bunuel, come quello dei video che ti ho mandato o anche il più noto "Il fascino discreto della borghesia" o il riuscitissimo "Il fantasma della libertà". Critica alle religioni, all'ipocrisia borghese e soprattutto desideri mai appagati, come per tutti i surrealisti.
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al pacino
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domenica 22 marzo 2009
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ancoraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa?
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Carlito's way? Che palleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
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andrea
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domenica 22 marzo 2009
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per reiver e su arancia meccanica
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Concordo con Reiver, un film disturbante, perfetto stilisticamente ma freddo emotivamente, spietato. Un mio amico lo adora per questo. C'è da chiedersi perché la gente ami tanto quel film e soprattutto la parte iniziale con le violenze, che furono persino travisati da alcuni pazzi che le imitarono finendo per ritirare il film dalle sale, se non sbaglio. Una critica alla violenza fraintesa, o l'equazione arte=violenza come suggerì un alunno a una lezione di cinema? Reiver, la tua cinquina è quasi uguale alla mia tranne che per "Lolita" e "Full Metal Jacket". Quest'ultimo lo ritengo troppo disomogeneo, la prima parte diversissima dalla seconda, e poi non mi coinvolge emotivamente come, ad esempio, "Orizzonti di gloria".
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francesca
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domenica 22 marzo 2009
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kubrick's magic
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Stilare una classifica kubrickiana è quasi impossibile per me, li rivedo tutti volentieri a seconda del mio stato d' animo. Sicuramente "2001" è al top; "Il dottor Stranamore..." mi piace molto proprio perchè grottesco, poi Sellers è mostruosamente bravo e apprezzo anche Scott. Ma amo anche "Lolita", "Shining", "Full Metal Jacket", "Eyes Wide Shut". "Arancia Meccanica", non sarò a posto, ma riesco a rivederlo e lo trovo molto intenso e bello. Merito anche della Nona Sinfonia di Beethoven e della Gazza Ladra di Rossini?
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luc
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domenica 22 marzo 2009
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io non ho mai capito...
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perchè trovate arancia meccanica "disturbante"... in fondo c'è solo un morto. rispetto a un film di orrore, western o di guerra, la violenza in a.m. fa ridere, e infatti io lo vedo molto comico. per riprendere la recensione di danielefontanella qui sotto, il momento "eversivo", in cui il meccanismo s'inceppa, non è tipico dei film di kubrick, è tipico di tutti i film! in ciò kubrick non dice niente di nuovo, anzi spesso tutto ritorna alla normalità con la distruzione del "male", col fallimento dell'istinto "sbagliato". ecco, forse arancia meccanica è l'unico in cui il "male" non soccombe... e spesso succede nella realtà che il male non soccombe, o no? o forse disturba che le vittime sono peggio di alex?
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andrea d
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lunedì 23 marzo 2009
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no, luc
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Il film di Kubrick disturba innanzitutto perché mette in scena un mondo artificioso orribile, cominciando dalla scenografia appunto disturbante (vedi la camera di Alex: colori messi insieme per creare fastidio e disgusto, o i costumi dei personaggi, le loro parrucche, tutto di cattivo gusto). Fotograficamente, sempre nella camera di Alex, Kubrick usa obiettivi grandangolari che deformano la stanza e la fanno sembrare più lunga, stretta e claustrofobica. Quindi dà fastidio innanzitutto quello che si vede, poi quello che si percepisce. Una violenza fatta cantando "Singin' in the rain", un contrasto incredibile. Non è la violenza patinata e consona agli action movies, ma è una iper-violenza disturbante, in una messa in scena che sa volutamente di irregolare, di sudicio e di perverso.
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reiver
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lunedì 23 marzo 2009
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concordo con andrea
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sottoscrivo tutte le sue affermazioni.D'altronde posso anche capire chi quel film lo "digerisce" bene,io non ce la faccio,pur riconoscendone il suo valore.
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francesca
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lunedì 23 marzo 2009
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quel bravo ragazzo di alex
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La vostra è una vera e propria ribellione al film!Ah ah ah. Non riuscite a farvi prendere per mano, conservando la lucidità, e siete infastiditi da una serie di elementi. Io la penso come Luc: "Arancia Meccanica" per certi versi è quasi comico e Alex, volenti o nolenti, proprio come voleva Kubrick, mi è simpatico e in alcuni momenti provo addirittura compassione nei suoi confronti. Certo, alla fine trionfa il male, ci si accorge di avere compiuto un percorso "perverso", ma nello stesso tempo si è potuto riflettere sul concetto di "volontà". Sulla strisciante, subdola corruzione sociale.
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reiver
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lunedì 23 marzo 2009
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il cubo di kubrick
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Francesca,hai detto una serie di cose assolutamente esatte...Però in "Arancia meccanica" si prova una inquietudine difficilmente tollerabile,almeno da me.Non è che non riesca a vederlo,perchè ho visto cose molto,molto peggiori;ma non riesco ad affezionarmi a questo film,e in me la componente emotiva-sentimentale (se così si può chiamare) ha una forte influenza.Insomma,tutti i film di Kubrick sono da vedere:data per scontata la superiorità di "2001" nel resto del mazzo si sceglie comunque bene,e non mi stupisco se "Arancia meccanica" abbia tanti estimatori.
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luccc
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lunedì 23 marzo 2009
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fermo restando che...
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... la componente "sentimentale" è quella che ha più importanza nell'emettere giudizi (anche quando pensiamo non sia così), francamente non credo che se la società abbia trovato quel film così disturbante sia per i motivi elencati da andrea, nè tantomeno perchè qualche matto abbia presuntamente preso il film a modello del proprio teppismo (teppismo che esisteva anche prima del film ed esisterà dopo). gli elementi "tecnici" disturbanti elencati da andrea io li trovo piacevoli, mentre trovo di pessimo gusto il mondo che gli altri trovano bello e pulito (una bella macchina o un bel vestito mi creano un profondo disgusto e fastidio). iper-violenza in contrasto con singing in the rain? ma avete idea di cosa è capace un bravo cittadino timorato di dio? di cosa è capace un mecenario fascistoide ex-parà inviato in iraq? avete mai conosciuto guardie carcerarie? poliziotti? colonnelli dell'esercito che si sono fatti dal libano alla somalia? io sì ed è meglio che mi sto zitto, se non non mangiate per una settimana.
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... la componente "sentimentale" è quella che ha più importanza nell'emettere giudizi (anche quando pensiamo non sia così), francamente non credo che se la società abbia trovato quel film così disturbante sia per i motivi elencati da andrea, nè tantomeno perchè qualche matto abbia presuntamente preso il film a modello del proprio teppismo (teppismo che esisteva anche prima del film ed esisterà dopo). gli elementi "tecnici" disturbanti elencati da andrea io li trovo piacevoli, mentre trovo di pessimo gusto il mondo che gli altri trovano bello e pulito (una bella macchina o un bel vestito mi creano un profondo disgusto e fastidio). iper-violenza in contrasto con singing in the rain? ma avete idea di cosa è capace un bravo cittadino timorato di dio? di cosa è capace un mecenario fascistoide ex-parà inviato in iraq? avete mai conosciuto guardie carcerarie? poliziotti? colonnelli dell'esercito che si sono fatti dal libano alla somalia? io sì ed è meglio che mi sto zitto, se non non mangiate per una settimana. già, ma questi "obbediscono agli ordini". forse è proprio questa la differenza: alex, come kurtz, non obbedisce agli ordini e ciò fa di arancia meccanica e apocalypse now i film più geniali mai fatti. e da questo punto di vista a.m. è superiore perchè alla fine il "cattivo" non muore, ed è superiore al libro di burgess (che ho letto) in cui alex si adegua e diventa "buono". alex è un po' come "exù" del pantheon afro-brasiliano del candomblè, spiritello fastidioso e a volte pericoloso, ma che stimola anche simpatia o pena o ilarità, è una componente del nostro inconscio, è una componente addirittura "utile", come diceva durkheim, nel mettere in discussione le regole e permetterne l'evoluzione. a questo punto (se non mi arrestano) è pronta la recensione di arancia meccanica!
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audreyh
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lunedì 23 marzo 2009
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t ho beccato sl forum di yes man...
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...e adoooooooooro Audrey Hepburn! raoul walsh lo conosco, ma nn molto bene...sn nata il 18 aprile 1992 (sarebbe molto carino se tu mi facessi gli auguri) e nn amo proprio moltissimo i western, ma ce ne sono alcuni ke nn mi dispiacciono affatto, e adesso t vengo a trovare anke su into the wild, ok?
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reiver
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lunedì 23 marzo 2009
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luc voodoo e chilometrico
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"Arancia meccanica" è il più angosciante dei film di Kubrick,non di tutti i film della storia del cinema.Non è che a me disturbi il fatto che il cattivo non muore...E' tutta l'impostazione della pellicola,il suo impianto visivo e sonoro,la filosofia che ne sta alla base che sono inquietanti.Questo non vuol dire che non sia un film bellissimo,ma solo che difficilmente riuscirei a vederlo tante volte,e se dovessi scegliere opterei per questo "Rapina a mano armata",dove ci sono morti,violenza,tradimenti e quant'altro ma che non determina lo stesso effetto in me.E' difficile da spiegare ma è così.Comunque attendo con trepidazione la tua recensione...
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reiver
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lunedì 23 marzo 2009
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audreyh
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te li farò di sicuro,anche perchè sei Ariete come me,che faccio il compleanno domani.Solo che tu sei 19 anni più giovane,non mi sono mai sentito tanto "old" in vita mia,eh eh eh...Ciaoooo!
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andrea d
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lunedì 23 marzo 2009
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alex non mi è simpatico
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Non trovo simpatico Alex, anzi, il contrario (forse perché non mi è simpatica la sua solita espressione facciale, né l'attore, per quanto bravo). Non è l'incarnazione del libero arbitrio come Kurtz, ma una deformazione fatta di trasgressioni che vanno al di là della semplice scelta tra bene e male (vedi il latte-più). Ci si può compiacere della maestria tecnica di Kubrick, ma non amare lo squallore in cui sguazza Alex insieme ai Drughi. Non per questo bisogna adorare i vestiti firmati. Tutto ciò non dipende dalla mancata punizione del cattivo, perché questa arriva alla fine, mentre il film disturba soprattutto nella parte iniziale.
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andrea d
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lunedì 23 marzo 2009
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la canzone singin' in the rain...
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...inserita in contrasto con l'atto di violenza sta come a simboleggiare lo stato mentale di Alex durate quell'azione, cioè spensieratezza. Al contrario di noi spettatori, che abbiamo lo stato mentale opposto durante quella scena, e che quindi riusciamo ad avvertire il contrasto. Tutta la scenografia è impostata secondo la pop art, che secondo me, e secondo pure Kubrick (che viveva una villa arredata dallo scenografo di "Barry Lyndon"), è di cattivo gusto. Quindi, credo che quella realtà artificiosa e alternativa, con quel linguaggio di Alex a sua volta alternativo e irritante, siano stati creati con l'intento di infastidire. Non si sa perché, però, finisce per essere simpatico questo personaggio, e imitato da teppisti vestiti allo stesso modo una trentina di anni fa.
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...inserita in contrasto con l'atto di violenza sta come a simboleggiare lo stato mentale di Alex durate quell'azione, cioè spensieratezza. Al contrario di noi spettatori, che abbiamo lo stato mentale opposto durante quella scena, e che quindi riusciamo ad avvertire il contrasto. Tutta la scenografia è impostata secondo la pop art, che secondo me, e secondo pure Kubrick (che viveva una villa arredata dallo scenografo di "Barry Lyndon"), è di cattivo gusto. Quindi, credo che quella realtà artificiosa e alternativa, con quel linguaggio di Alex a sua volta alternativo e irritante, siano stati creati con l'intento di infastidire. Non si sa perché, però, finisce per essere simpatico questo personaggio, e imitato da teppisti vestiti allo stesso modo una trentina di anni fa. Il film è stato frainteso: la violenza ha finito per stimolare piacere anziché disgustare.
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francescav
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martedì 24 marzo 2009
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quel cattivo ragazzo di alex
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Lo scenografo di "Barry Lyndon" non è il bravissimo Ken Adam, designer di molti Bond-movie? Se non ricordo male lavorò anche in "Il dottor Stranamore...". Mica fesso Kubrick! In merito ad "Arancia Meccanica" alla fine del film, secondo me, ciò che ripugna maggiormente è la società in cui vivono i Drughi. Il "cattivo gusto" sociale surclassa tutti gli elementi da te elencati(sicuramente poco "eleganti"). Alex viene inserito nel sistema, diventa un ingranaggio lecito, così come i suoi ex compagni di scorribanda. Trovo che questo sia l' elemento più angosciante del film.
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luccc
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martedì 24 marzo 2009
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andrea e francescav
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d'accordo con francescav. netto disaccordo con andrea. 1)non è vero che quel film abbia aumentato la violenza nella società, se qualche banda scelse di identificarsi in quella di alex (ma è più facile che altri le chiamarono "banda dell'arancia meccanica"), senza quel film avrebbero fatto lo stesso 2)come sempre dimentichi la funzione catartica dell'arte: milioni di persone con qualche tendenza violenta grazie a quel film l'hanno sfogata e non l'hanno messa in pratica nella realtà 3)se i film stimolassero la realizzazione dei loro contenuti staremmo tutti a fare gente a pezzi (horror), a sbarcare a omaha beach (guerra) o a fronfronare come conigli (porno) 4)giusto o sbagliato, nel 70' era di moda la teoria sociologica secondo la quale il deviante è una precisa funzione della società, ne è i capro espiatorio, grazie a lui gli altri possono definirsi "buoni" e non da ultimo dà da mangiare agli apparati repressivi dello stato e voti ai loro referenti politici 5)RIPETO che la società è piena di gente a cui la crudeltà PIACE, e non sto parlando dei "devianti".
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d'accordo con francescav. netto disaccordo con andrea. 1)non è vero che quel film abbia aumentato la violenza nella società, se qualche banda scelse di identificarsi in quella di alex (ma è più facile che altri le chiamarono "banda dell'arancia meccanica"), senza quel film avrebbero fatto lo stesso 2)come sempre dimentichi la funzione catartica dell'arte: milioni di persone con qualche tendenza violenta grazie a quel film l'hanno sfogata e non l'hanno messa in pratica nella realtà 3)se i film stimolassero la realizzazione dei loro contenuti staremmo tutti a fare gente a pezzi (horror), a sbarcare a omaha beach (guerra) o a fronfronare come conigli (porno) 4)giusto o sbagliato, nel 70' era di moda la teoria sociologica secondo la quale il deviante è una precisa funzione della società, ne è i capro espiatorio, grazie a lui gli altri possono definirsi "buoni" e non da ultimo dà da mangiare agli apparati repressivi dello stato e voti ai loro referenti politici 5)RIPETO che la società è piena di gente a cui la crudeltà PIACE, e non sto parlando dei "devianti". alex alla fine non è peggiore delle sue vittime o dei suoi "redentori" o di tutta la società che lo circonda, anche se non ha chiaro contro chi dirigere la sua violenza. non è un caso che, nonostante alex incarni piuttosto il picchiatore fascista, il film sia piaciuto alla sinistra radicale.
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reiver
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martedì 24 marzo 2009
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io ripeto che...
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non è tanto ciò che il film esprime,ma è come lo esprime che mi crea disagio.A me piacciono decine di pellicole in cui la particella impazzita della società funge da protagonista...Adoro "I guerrieri della notte",che certo non prende le difese dell'ordine costituito."Arancia meccanica" è piaciuto alla sinistra radicale perchè anche quella è fascista,come e più dei fascisti:solo che se la violenza viene fatta sui ricconi benestanti viene vista di buon grado...Io la penso così,torno a dire che non è a livello concettuale che il film mi vede titubante,ma a livello visivo.Ciaooo!
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andrea d
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martedì 24 marzo 2009
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funzione catartica in arancia meccanica
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Io credo che la funzione catartica ci sia quando quello che si vede piace, ma dato che a me vedere la violenza del film ha dato fastidio, non credo che si sia innescato quel meccanismo. Alex non serve a farci sentire buoni, Alex è un malato, perché la sua violenza è fine a se stessa e nemmeno volta a fini di sopravvivenza. Poi, come dice Francesca, una società più malata di lui lo ha preso e strumentalizzato. Non ci sono capri espiatori, sono tutti "cattivi". L'intento di Kubrick è stato fraintesto dai teppisti: perché altrimenti non scegliere a modello altri film per imitarli? Non è scattata la catarsi in quel caso, ma una vera e propria mitizzazione dei personaggi (i Drughi), facilmente mitizzabili, e una loro imitazione.
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Io credo che la funzione catartica ci sia quando quello che si vede piace, ma dato che a me vedere la violenza del film ha dato fastidio, non credo che si sia innescato quel meccanismo. Alex non serve a farci sentire buoni, Alex è un malato, perché la sua violenza è fine a se stessa e nemmeno volta a fini di sopravvivenza. Poi, come dice Francesca, una società più malata di lui lo ha preso e strumentalizzato. Non ci sono capri espiatori, sono tutti "cattivi". L'intento di Kubrick è stato fraintesto dai teppisti: perché altrimenti non scegliere a modello altri film per imitarli? Non è scattata la catarsi in quel caso, ma una vera e propria mitizzazione dei personaggi (i Drughi), facilmente mitizzabili, e una loro imitazione. Proprio perché è un film che tratta la violenza in modo diamentralmente opposto dagli altri. Gli action movies ti fanno sfogare nel farti vedere l'aggressività convenzionale che li contraddistingue, ma "Arancia Meccanica" è stato scritto e diretto per creare fastidio nello spettatore, sia nel vedere Alex compiere violenze, sia nel vederlo reintrodotto nella società. C'è chi anziché provare fastidio, ha provato piacere (non il piacere estetico di vedere belle inquadrature, ma quello di sentirsi al posto di Alex), e di solito osno quelli a cui è piaciuta più la prima parte. A me è piaciuta più la seconda, più filosofica e meno eccessiva. Poi il fulcro del film sta nel fatto che, nonostante la cura, i suoi impulsi rimangono gli stessi. Si può reprimere ma non guarire, in pratica, per il solito discorso kubrickiano che tutti conosciamo.
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andrea d
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martedì 24 marzo 2009
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concordo con reiver
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Il film è volutamente disturbante a livello visivo, a partire dalla scelta della pop-art come punto di riferimento. I capelli verdi della mamma di Alex, il gesto dell'istitutore verso i genitali del ragazzo, lo sputo in faccia al poliziotto, i vestiti orrendi, i quadri orribili nella stanza orribile della vecchia orribile che viene uccisa dalla statua-fallo...
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luccc
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martedì 24 marzo 2009
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invece a me...
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...stimolavano violenza (quando ero bambino) quei film western in cui il cowboy buono americano faceva strage di indiani cattivi. mi portava mio padre a vederli in cinemacci di 4a visione della borgata, uscivo e mi sentivo un bulletto, andavo a casa, vedevo il tg e tifavo per gli israeliani in palestina e per gli americani in vietnam... perchè quei film nessuno li ritirava dalle sale? quanti marines di oggi sono cresciuti con rambo e rocky? fermo restando che alex è malato e che io avrei fatto diversamente un film sull'inguaribilità degli istinti naturali: alle sale manco ci sarebbe arrivato e non sarebbe piaciuto manco alla sinistra radicale...
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francescav
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martedì 24 marzo 2009
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led zeppelin
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Sapete che Bonzo ogni tanto durante i concerti si metteva alla batteria vestito da Drugo? Ah ah ah...Luc, non oso chiederti la trama del tuo film sull'inguaribilità degli istinti naturali...
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andrea d
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martedì 24 marzo 2009
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(s)b(r)onzo bohnam
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Francesca, questa cosa non la sapevo, pur essendo gli Zeppelin uno dei miei gruppi preferiti e ai quali sono più affezionato per la mia matrice da chitarrista, eheheh... Come ho detto prima, i Drughi e soprattutto Alex sono personaggi caratterizzati in un modo che facilmente si presta ad entrare nell'immaginario collettivo, e nei casi peggiori, alle imitazioni, da parte di gente non proprio normalissima, ovviamente.
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luccc
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martedì 24 marzo 2009
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ci sono in giro...
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... tanti drughi in divisa... non bianca ma grigio-azzurra, nera, grigioverde, mimetica... operano divertendosi e senza rischi legali. francescav: la trama sarebbe proprio quella lì che pensi tu, in quanto, al contrario di kubrick e della maggioranza, non considero la violenza un istinto naturale necessario.
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francescav
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martedì 24 marzo 2009
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martelli divini,monoliti neri
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Andrea: sospetto anch'io che Bonzo non fosse del tutto "normale". Hai letto "Il martello degli dei"? Luc: mi leggi nel pensiero... Quindi le scimmie ancestrali kubrickiane, le quali apprendono la violenza veicolate dal monolito nero, sarebbero una mega bufala? La violenza è o non è un istinto naturale? Cosa significa che non è necessario? Potrebbe non manifestarsi? Scusa se ti ho assalito con mille domande, ma sono una curiosona.
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luccc
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martedì 24 marzo 2009
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france'...
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...sul forum di 2001 ci siamo prodotti in una serie interminabile di analisi (e recensioni) che periodicamente vengono anche riprese. è mia opinione che la violenza non si possa definire un istinto. la natura mi fornisce di muscoli che posso usare per muovermi, questo movimento può risultare in una carezza o una mazzata a seconda delle circostanze. la fame, la sessualità e la cura della prole li definirei "istinti", si producono continuamente a prescindere dalle circostanze e solo se questi sono in pericolo entra in funzione la muscolarità violenta, che in questo senso non è "necessaria" (in senso filosofico: necessario è qualcosa cui non si può fare a meno, mai). il problema è che abbiamo creato delle culture in cui creiamo situazioni di scarsità artificiali e allora la violenza si moltiplica.
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...sul forum di 2001 ci siamo prodotti in una serie interminabile di analisi (e recensioni) che periodicamente vengono anche riprese. è mia opinione che la violenza non si possa definire un istinto. la natura mi fornisce di muscoli che posso usare per muovermi, questo movimento può risultare in una carezza o una mazzata a seconda delle circostanze. la fame, la sessualità e la cura della prole li definirei "istinti", si producono continuamente a prescindere dalle circostanze e solo se questi sono in pericolo entra in funzione la muscolarità violenta, che in questo senso non è "necessaria" (in senso filosofico: necessario è qualcosa cui non si può fare a meno, mai). il problema è che abbiamo creato delle culture in cui creiamo situazioni di scarsità artificiali e allora la violenza si moltiplica... allora creiamo culture ancora più artificiali per comprimere la violenza che si moltiplica, non avremo successo, ci avviteremo sempre più su noi stessi fino alla deflagrazione finale. comunque, se pensiamo che la violenza sia un istinto insito nell'uomo "necessariamente", è pura follia pensare di contrastarla.
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reiver
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mercoledì 25 marzo 2009
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tsk tsk tsk
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Dai dai Luc...quei film western erano sicuramente prodotti "standardizzati",che rappresentavano gli indiani come cattivi perchè lo sceneggiatore (sicuramente improvvisato) non stava lì a perdere tempo con ragionamenti e sfumature psicologiche (e storiche).Anch'io da bambino giocavo al "cow-boy",ma c'erano molti che preferivano la parte di "indiano",quindi...Riguardo a Rambo e Rocky la tua posizione è un pò pregiudiziale secondo me."Rocky" è un film stupendo,che vinse secondo me meritatamente l'Oscar,battendo anche "Taxi driver":ma l'ottimismo che ne esce fuori (pur da una figura malinconica di disadattato sociale) dava parecchio fastidio ai critici di sinistra,da sempre pessimisti di natura.
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Dai dai Luc...quei film western erano sicuramente prodotti "standardizzati",che rappresentavano gli indiani come cattivi perchè lo sceneggiatore (sicuramente improvvisato) non stava lì a perdere tempo con ragionamenti e sfumature psicologiche (e storiche).Anch'io da bambino giocavo al "cow-boy",ma c'erano molti che preferivano la parte di "indiano",quindi...Riguardo a Rambo e Rocky la tua posizione è un pò pregiudiziale secondo me."Rocky" è un film stupendo,che vinse secondo me meritatamente l'Oscar,battendo anche "Taxi driver":ma l'ottimismo che ne esce fuori (pur da una figura malinconica di disadattato sociale) dava parecchio fastidio ai critici di sinistra,da sempre pessimisti di natura.Anche "Rambo" è un film notevole,parlo del primo ovviamente.
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reiver
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mercoledì 25 marzo 2009
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il tifo
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Non credo che in una guerra si possa "tifare" per qualcuno,perchè ci sono in ballo vite umane.Detto questo,io non trovo che,sul piano puramente strategico e politico,la guerra del Vietnam sia una "sporca guerra".E' sporca tanto quanto le altre,non di più e neppure di meno.Ogni guerra è sporca perchè comporta la negazione della ragione e dell'umanità,ma questo vale ,ripeto,per tutti i conflitti di tutta la storia dell'umanità.Non è assurdo leggere sui libri che Napoleone e Cesare sono stato grandi condottieri e sui giornali che George W. Bush è un guerrafondaio omicida?Secondo me sì:ragazzi,riscrivete i libri e date ad ognuno il giusto appellativo,oppure non chiamate Bush terrorista e Castro "figura carismatica",perchè sono due facce della stessa medaglia.
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Non credo che in una guerra si possa "tifare" per qualcuno,perchè ci sono in ballo vite umane.Detto questo,io non trovo che,sul piano puramente strategico e politico,la guerra del Vietnam sia una "sporca guerra".E' sporca tanto quanto le altre,non di più e neppure di meno.Ogni guerra è sporca perchè comporta la negazione della ragione e dell'umanità,ma questo vale ,ripeto,per tutti i conflitti di tutta la storia dell'umanità.Non è assurdo leggere sui libri che Napoleone e Cesare sono stato grandi condottieri e sui giornali che George W. Bush è un guerrafondaio omicida?Secondo me sì:ragazzi,riscrivete i libri e date ad ognuno il giusto appellativo,oppure non chiamate Bush terrorista e Castro "figura carismatica",perchè sono due facce della stessa medaglia.A quel punto io scelgo la faccia che conviene a me,quella con le stelle e le strisce...
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luccc
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mercoledì 25 marzo 2009
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andrea e reiver
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siete arrivati dove vi ho condotti per mano: se andrea dice che la violenza è necessaria in quanto serve alla sopravvivenza, se reiver dice che ognuno definisce la violenza come meglio gli conviene, allora non c'è alcun parametro OBIETTIVO per definire alex "cattivo" o "malato"! comunque, ad andrea rispondo che il 99 della violenza odierna non è necessaria, non serve alla sopravvivenza ma ad altri fini, e potrebbe essere evitata. a reiver rispondo che il mio tifo filoamericano infantile era sicuramente dovuto al bombardamento mediatico e oggi non me la sento di mettere sullo stesso piano la violenza di chi schiaccia gli altri per avere la villa a beverly hills contornata da prostitute di lusso (cultura) e la violenza degli schiacciati che naturalmente tentano di sopravvivere (natura).
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siete arrivati dove vi ho condotti per mano: se andrea dice che la violenza è necessaria in quanto serve alla sopravvivenza, se reiver dice che ognuno definisce la violenza come meglio gli conviene, allora non c'è alcun parametro OBIETTIVO per definire alex "cattivo" o "malato"! comunque, ad andrea rispondo che il 99 della violenza odierna non è necessaria, non serve alla sopravvivenza ma ad altri fini, e potrebbe essere evitata. a reiver rispondo che il mio tifo filoamericano infantile era sicuramente dovuto al bombardamento mediatico e oggi non me la sento di mettere sullo stesso piano la violenza di chi schiaccia gli altri per avere la villa a beverly hills contornata da prostitute di lusso (cultura) e la violenza degli schiacciati che naturalmente tentano di sopravvivere (natura). a meno che non dichiariamo (alla petrus) il diritto di chi può a schiacciare gli altri: ma in questo caso lo dobbiamo dichiarare in tutti i casi e per qualsiasi fine... e dobbiamo assumercene la responsabilità, levando la mano tesa e gridando "heil". e poi non dobbiamo lamentarci se un rapinatore ci spara, è lui il più forte e sta solo facendo quello che gli conviene. in particolare, della "destra" (generica) non ho mai capito con quale pretesa di coerenza non vede l'ora di andare a massacrare altri popoli e poi all'interno tuona contro la "criminalità". pittoresco!
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reiver
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mercoledì 25 marzo 2009
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luc,tra poco
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scriverò la recensione di "leoni per agnelli",lì cercherò di spiegare meglio alcune mie posizioni,sulla guerra e su gli Usa.Qui posso dire questo.La guerra è sempre sbagliata,la violenza è sempre da condannare,per me i morti innocenti,siano gli americani delle Torri gemelle o i civili iracheni,sono uguali e hanno pari dignità.Si può quindi discutere solo se una guerra sia inevitabile e necessaria sul piano politico e strategico,e legittimata sul piano del diritto...Che poi è aria fritta che non serve a evitare massacri,uccisioni,tragedie.Non è che io mi esalti quando gli Usa entrano in guerra,anzi.Però non mi piace come vengono presentati i problemi di politica internazionale.Ne parlerò nella mia recensione,qui posso dire che all'epoca della prima guerra del golfo io ero al quinto liceo,e un giorno mi si chiede di partecipare ad una manifestazione contro il conflitto.
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scriverò la recensione di "leoni per agnelli",lì cercherò di spiegare meglio alcune mie posizioni,sulla guerra e su gli Usa.Qui posso dire questo.La guerra è sempre sbagliata,la violenza è sempre da condannare,per me i morti innocenti,siano gli americani delle Torri gemelle o i civili iracheni,sono uguali e hanno pari dignità.Si può quindi discutere solo se una guerra sia inevitabile e necessaria sul piano politico e strategico,e legittimata sul piano del diritto...Che poi è aria fritta che non serve a evitare massacri,uccisioni,tragedie.Non è che io mi esalti quando gli Usa entrano in guerra,anzi.Però non mi piace come vengono presentati i problemi di politica internazionale.Ne parlerò nella mia recensione,qui posso dire che all'epoca della prima guerra del golfo io ero al quinto liceo,e un giorno mi si chiede di partecipare ad una manifestazione contro il conflitto.Io vado ai preparativi,do un'occhiata ai manifesti,alle scritte...e dico no.L'organizzatrice mi dice:"Ma come,tu sei con noi o contro di noi?".Io rispondo:"Guarda,di sicuro con te non ci sto.A meno che tu non rispondi alla mia domanda:perchè non avete scioperato quando Saddam ha invaso il Kuwait?".Aspetto la risposta da quasi vent'anni,ma credo che nessuno sia capace di fornirmela.
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francescav
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mercoledì 25 marzo 2009
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w gli istinti
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Grazie. La fame, la sessualità, la cura della prole sono istinti naturali che effettivamente vengono ostacolati all'interno della nostra cultura. Gli artifici legati all' istinto della fame potrebbero essere l' evitare che si manifesti oppure il tentativo esasperato di controllarlo. Per quanto riguarda la sessualità abbiamo già parlato del ruolo della religione e dell' arte, aggiungerei la frenesia della vita quotidiana, lo stress e la scarsa comunicazione con il compagno, i quali limitano e ostacolano anche la nascita e la cura della prole. L' istituzione "famiglia" è in fortissima crisi, lo affermo con certezza, perchè posso osservare quotidianamente un nutrito campionario umano: in alcuni casi le ripercussioni sui figli sono veramente pesanti.
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Grazie. La fame, la sessualità, la cura della prole sono istinti naturali che effettivamente vengono ostacolati all'interno della nostra cultura. Gli artifici legati all' istinto della fame potrebbero essere l' evitare che si manifesti oppure il tentativo esasperato di controllarlo. Per quanto riguarda la sessualità abbiamo già parlato del ruolo della religione e dell' arte, aggiungerei la frenesia della vita quotidiana, lo stress e la scarsa comunicazione con il compagno, i quali limitano e ostacolano anche la nascita e la cura della prole. L' istituzione "famiglia" è in fortissima crisi, lo affermo con certezza, perchè posso osservare quotidianamente un nutrito campionario umano: in alcuni casi le ripercussioni sui figli sono veramente pesanti. Inoltre, nella maggioranza dei casi, i bambini sono annoiati, non sanno giocare tra loro e dai discorsi che mi fanno si percepisce che comunicano pochissimo con i loro genitori. Credo che la violenza derivante dalla mancata soddisfazione degli istinti primari non sia, effettivamente, "necessaria", potremmo benissimo farne a meno. A patto che la nostra società si ridimensionasse. La deflagrazione finale mi angoscia un "filino"... Ma 'sto Petrus (l'hai nominato un sacco di volte) cos'è? Un amaro?
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reiver
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mercoledì 25 marzo 2009
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la violenza è naturale
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Provate a rubare il miele ad un orso,e il suo muso mansueto e falsamente bonario diventerà una maschera terrificante.Qualsiasi animale usa la violenza,come strumento di difesa o anche di offesa.Guardate i gatti quando si accoppiano:se le danno di santa ragione.Non solo,molte manifestazioni naturali sono violente:un tornado,una tempesta tropicale,un terremoto...L'uomo che torna alla natura dovrà,per forza di cose,essere necessariamente violento:ricordiamoci che tra i pellerossa le piccole scaramucce (che si risolvevano a volte nel semplice "battere colpo" sull'avversario,ma più spesso in autentici massacri) erano vissute senza drammi,la tortura e le prove di coraggio (inaudite per noi) erano viste come cose assolutamente ordinarie.
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Provate a rubare il miele ad un orso,e il suo muso mansueto e falsamente bonario diventerà una maschera terrificante.Qualsiasi animale usa la violenza,come strumento di difesa o anche di offesa.Guardate i gatti quando si accoppiano:se le danno di santa ragione.Non solo,molte manifestazioni naturali sono violente:un tornado,una tempesta tropicale,un terremoto...L'uomo che torna alla natura dovrà,per forza di cose,essere necessariamente violento:ricordiamoci che tra i pellerossa le piccole scaramucce (che si risolvevano a volte nel semplice "battere colpo" sull'avversario,ma più spesso in autentici massacri) erano vissute senza drammi,la tortura e le prove di coraggio (inaudite per noi) erano viste come cose assolutamente ordinarie.So che Luc la pensa in maniera diametralmente opposta,e so anche che lui ha molte più conoscenze antropologiche di me,però io non ho ancora cambiato idea dall'ultima volta che abbiamo dibattuto questo argomento,molti mesi fa.
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andrea d
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mercoledì 25 marzo 2009
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preciso
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La violenza è necessaria QUANDO serve per sopravvivere. Alex non la usa di certo per sopravvivere, ma in modo fine a se stesso, e quindi è malato.
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francescav
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giovedì 26 marzo 2009
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malattia?
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La malattia è uno stato anormale dell' organismo a livello fisico o psicologico. Bisognerebbe accordarsi sul termine "normalità". Nella società in cui vive Alex sembrerebbe "normale" fare uso della violenza ad ogni livello, fisico (il pestaggio dei poliziotti, il malessere provocato dalla Cura Ludovico..), psicologico (l' atteggiamento dei genitori e dell' educatore..). Se l' uso della violenza è entrato a far parte di tale società ed è diventato, quindi, una regola condivisa (l' ipocrisia dei vari personaggi nel condannare la violenza di Alex sì che è disgustosa...), allora è "normale" e Alex non è malato. Lui agisce esattamente come tutti gli altri, solo in modo meno subdolo, plateale. Gli altri si lavano la coscienza addossando ad Alex ogni male, ma alla fine ritrattano e così "ammettono" che Alex non è malato: è esattamente come loro.
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La malattia è uno stato anormale dell' organismo a livello fisico o psicologico. Bisognerebbe accordarsi sul termine "normalità". Nella società in cui vive Alex sembrerebbe "normale" fare uso della violenza ad ogni livello, fisico (il pestaggio dei poliziotti, il malessere provocato dalla Cura Ludovico..), psicologico (l' atteggiamento dei genitori e dell' educatore..). Se l' uso della violenza è entrato a far parte di tale società ed è diventato, quindi, una regola condivisa (l' ipocrisia dei vari personaggi nel condannare la violenza di Alex sì che è disgustosa...), allora è "normale" e Alex non è malato. Lui agisce esattamente come tutti gli altri, solo in modo meno subdolo, plateale. Gli altri si lavano la coscienza addossando ad Alex ogni male, ma alla fine ritrattano e così "ammettono" che Alex non è malato: è esattamente come loro. L' Alex più inquietante, per me, è quello finale.
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reiver
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giovedì 26 marzo 2009
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beh...
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E' vero che definire la normalità è difficile e spesso si riduce ad un esercizio teorico (e anche fastidioso),però che un tipo che massacra di botte il prossimo senza motivo (anzi,provando piacere) secondo me qualche rotellina fuori posto ce l'ha...Torno a dire che Alex è ben visto a sinistra perchè piglia a legnate i "borghesi" (un pò come i "black block"),ma piace anche a chi vive di violenza malata:gli pseudotifosi soprattutto,che vanno allo stadio solo ed esclusivamente per menare le mani.Io per Alex non avrei cure ludovico,ma solo una robusta e sana ripassata di legnate,e dopo gli troverei di che lavorare...Magari lo manderei a zappare,per fargli passare i bollenti spiriti.
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francescav
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giovedì 26 marzo 2009
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il vicino ideale
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Io invece vorrei che invadesse la mia casa. Scherzo! Sia chiaro: mica lo giustifico l' Alex, affermando che non è malato (in quella società) non c'è alibi per lui, ma neanche per gli altri...
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luccc
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giovedì 26 marzo 2009
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bellissima france'!!!!
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allora mi vesto di bianco, mi metto la maschera e vengo a prenderti stasera con ii mio lattuccio-più!!! l'idea dei lavori forzati di reiver non è male. è chiaro che tutti ci difenderemmo da gente simile, non è questo il punto. il punto è capire perchè si crea violenza inutile, che non è come quella dell'orso che lotta per la sopravvivenza; perchè a gaza è morta tanta gente solo perchè in israele c'erano le elezioni, ad esempio. capire per cercare di riportare il fiume tracimato nel suo alveo. capire come mai l'italia oggi è uno dei paesi più pacifici del mondo mentre nell'800 il tasso di omicidi era 100 volte l'attuale. io credo che in natura la violenza "intraspecifica" sia molto inferiore all'attuale.
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allora mi vesto di bianco, mi metto la maschera e vengo a prenderti stasera con ii mio lattuccio-più!!! l'idea dei lavori forzati di reiver non è male. è chiaro che tutti ci difenderemmo da gente simile, non è questo il punto. il punto è capire perchè si crea violenza inutile, che non è come quella dell'orso che lotta per la sopravvivenza; perchè a gaza è morta tanta gente solo perchè in israele c'erano le elezioni, ad esempio. capire per cercare di riportare il fiume tracimato nel suo alveo. capire come mai l'italia oggi è uno dei paesi più pacifici del mondo mentre nell'800 il tasso di omicidi era 100 volte l'attuale. io credo che in natura la violenza "intraspecifica" sia molto inferiore all'attuale. e comunque, se come dice reiver è "naturale", allora perchè condannare alex? se è naturale farsi la guerra, perchè mettere in galera i criminali? perchè avere una polizia? perchè pagare una merce quando posso rapinarla? perchè non armarci tutti di clava?
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andrea d
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giovedì 26 marzo 2009
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l'alex più inquietante
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L'Alex finale è il più ipocrita, è il prodotto di una società che reprime ma non cura, ma neanche l'Alex iniziale è una maestro di simpatia, anzi, è un essere odioso e inutile. Concordo con la soluzione dei lavori forzati proposta da Reiver. Non dobbiamo scherarci solo contro di lui, ma neanche giustificarlo per la sua platealità all'interno di una società più celatamente violenta. Io sono contro chi fa violenza in modo fine a se stesso (e quindi innaturale), quindi sono assolutamente contro Alex.
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francescav
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giovedì 26 marzo 2009
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a che ora, luc?
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Mi sto arrovellando il gulliver per decidere cosa indossare stasera: hai delle preferenze?Ripeto: io non giustifico Alex e i suoi simili, come tutti lo disprezzo, è ovvio! Ritengo l' Alex finale molto inquietante proprio perchè so di quali nefandezze potrebbe essere capace: da lì in poi non verrà ostacolato ma indirizzato e appoggiato. Certo che andrebbe punito, che lavorasse e si rendesse utile! In merito alla violenza fine a se stessa, ritengo sia l' effetto di una "malattia" sociale e io sono convinta che le malattie non si guariscano semplicemente somministrando farmaci che ne cancellino od ottenebrino i sintomi, ma scoprendone in primis le cause e, in seguito, operando un riequilibrio generale.
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Mi sto arrovellando il gulliver per decidere cosa indossare stasera: hai delle preferenze?Ripeto: io non giustifico Alex e i suoi simili, come tutti lo disprezzo, è ovvio! Ritengo l' Alex finale molto inquietante proprio perchè so di quali nefandezze potrebbe essere capace: da lì in poi non verrà ostacolato ma indirizzato e appoggiato. Certo che andrebbe punito, che lavorasse e si rendesse utile! In merito alla violenza fine a se stessa, ritengo sia l' effetto di una "malattia" sociale e io sono convinta che le malattie non si guariscano semplicemente somministrando farmaci che ne cancellino od ottenebrino i sintomi, ma scoprendone in primis le cause e, in seguito, operando un riequilibrio generale. Perchè si crea violenza inutile? Quali sono le cause della "malattia"? E il rimedio "omeopatico"? A chi interessa o dovrebbe interessare realmente scoprire tutto ciò?
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andrea d
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giovedì 26 marzo 2009
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la violenza inutile...
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...credo che si crei quando la gente è infelice, insoddisfatta, portando quindi a sfogarsi in un qualche modo nei confronti degli altri.
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luccc
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giovedì 26 marzo 2009
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i veri alex...
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...lo ripeto per la terza volta, agiscono nella legalità, e sono tanti! c'era una tribù africana in cui prendevano i giovani "nervosetti", prima li costringevano a scalare una montagna, al loro riotrno venivano violentati dalle donne del villaggio per 2 giorni... si calmavano! FRANCE': abiti succinti... molto succinti!
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reiver
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giovedì 26 marzo 2009
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la violenza è naturale/2
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Quello che volevo dire è che la natura non è un paradiso in terra,è un mondo con le sue regole che devono essere accettate.Questo non vuol dire però che l'uomo sia legittimato a comportarsi come un animale (violenza naturale) nè che debba creare quella che Francesca chiama "violenza inutile",la quale pone l'uomo molto al di sotto del livello animale,almeno secondo me.Di sicuro questa è il prodotto di una società malata,ma solo in parte.Io da ragazzetto ho conosciuto quelli che semplicisticamente si potrebbero definire "cattivi":ragazzi senza problemi particolari,nè troppo ricchi ma neppure poveri,senza disagi sociali...Eppure questi venivano a scuola ogni mattina per rompere il sederino a qualcuno,e per riderci poi su.
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Quello che volevo dire è che la natura non è un paradiso in terra,è un mondo con le sue regole che devono essere accettate.Questo non vuol dire però che l'uomo sia legittimato a comportarsi come un animale (violenza naturale) nè che debba creare quella che Francesca chiama "violenza inutile",la quale pone l'uomo molto al di sotto del livello animale,almeno secondo me.Di sicuro questa è il prodotto di una società malata,ma solo in parte.Io da ragazzetto ho conosciuto quelli che semplicisticamente si potrebbero definire "cattivi":ragazzi senza problemi particolari,nè troppo ricchi ma neppure poveri,senza disagi sociali...Eppure questi venivano a scuola ogni mattina per rompere il sederino a qualcuno,e per riderci poi su.Parlare,tentare di convincere queste persone significava esporsi ancora più pesantemente alla loro violenza.L'unica cura era quella basata sul "metodo Tex",molto più efficace della "Cura Ludovico".
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luccc
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venerdì 27 marzo 2009
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reiver
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la periferia romana ai miei tempi era piena di questi "coattelli" e sono d'accordo sul metodo tex e anche più duro. non voglio essere frainteso: non voglio giustificare o non punire, anzi, nessuna pietà. io voglio solo chiedermi se è possibile studiare le cause e lo sviluppo del fenomeno per cercare di ridurlo ai minimi termini. e poi voglio ricomprendere nella categoria "alex" quelli che sfuggono: a tal fine noto che di quei coatteli giovanili, alcuni poi "guarirono", alcuni stanno in galera o sono morti di overdose o ammazzati dalle guardie, alcuni... sono diventati guardie (come i compari di alex!) o parà e continuano a "divertirsi" ad "annichilire" il nemico, lautamente pagati dalle mie tasse.
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la periferia romana ai miei tempi era piena di questi "coattelli" e sono d'accordo sul metodo tex e anche più duro. non voglio essere frainteso: non voglio giustificare o non punire, anzi, nessuna pietà. io voglio solo chiedermi se è possibile studiare le cause e lo sviluppo del fenomeno per cercare di ridurlo ai minimi termini. e poi voglio ricomprendere nella categoria "alex" quelli che sfuggono: a tal fine noto che di quei coatteli giovanili, alcuni poi "guarirono", alcuni stanno in galera o sono morti di overdose o ammazzati dalle guardie, alcuni... sono diventati guardie (come i compari di alex!) o parà e continuano a "divertirsi" ad "annichilire" il nemico, lautamente pagati dalle mie tasse. comunque, in generale, la presenza di violenza in un ragazzo di 10 o 15 anni è insufficiente a provarne la naturalità, in quanto un bambino già a 3 anni ha la personalità completamente strutturata dall'imprinting culturale. sapete che qui in brasile la cattiveria gratuita infantile non esiste? bambini di 10-12 anni che fanno a botte? mai visti.
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francescav
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venerdì 27 marzo 2009
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scheletri
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Invece in Italia i bambini sono aggressivi...Purtroppo non sempre, Reiver, le famiglie apparentemente non problematiche sono tali: se si scava un po' sotto la superficie emergono "scheletri polverosi". Chi ne fa le spese? I figli...L' imprinting è quello dell' ochetta Martina!?
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andrea d
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venerdì 27 marzo 2009
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luc
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Voglio visitare questa tribù africana di cui hai parlato. Almeno lì le donne ti violentano, quindi un'iniziativa la prendono... hahahaha...
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andrea d
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venerdì 27 marzo 2009
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ho recensito...
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reiver
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sabato 28 marzo 2009
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buoni e cattivi
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Francesca,è chiaro che non ho le tue esperienze a livello di pedagogia,e neppure posso vantare gli studi di Luc,quindi mi limito a portare delle testimonianze assai limitate e parziali.Voglio esporvi il caso di due fratelli,che ai tempi delle medie erano il terrore dell'istituto.La loro situazione familiare non era affatto agevole,e i loro modi rudi erano quasi una conseguenza dell'ambiente in cui erano cresciuti.Tra i due però c'era una differenza sostanziale,che a me è saltata subito agli occhi.Il più grande,autentico "ercolino" e boss della scuola,era quasi costretto ad esercitare un ruolo vessatorio,a causa della fama di forzuto che lo accompagnava...Ma conoscendolo ho intravisto in lui barlumi di umanità,di comprensione,che invece nel fratello erano totalmente assenti.
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Francesca,è chiaro che non ho le tue esperienze a livello di pedagogia,e neppure posso vantare gli studi di Luc,quindi mi limito a portare delle testimonianze assai limitate e parziali.Voglio esporvi il caso di due fratelli,che ai tempi delle medie erano il terrore dell'istituto.La loro situazione familiare non era affatto agevole,e i loro modi rudi erano quasi una conseguenza dell'ambiente in cui erano cresciuti.Tra i due però c'era una differenza sostanziale,che a me è saltata subito agli occhi.Il più grande,autentico "ercolino" e boss della scuola,era quasi costretto ad esercitare un ruolo vessatorio,a causa della fama di forzuto che lo accompagnava...Ma conoscendolo ho intravisto in lui barlumi di umanità,di comprensione,che invece nel fratello erano totalmente assenti.Ricordo un giorno in cui ebbi la sventura di percorrere un tratto di strada assieme ai due:il modo di parlare del più piccolo,la sua espressione,i suoi occhi che,più che incutere timore,manifestavano una aggressività pronta ad esplodere,una "malvagità" poi confermata dalle sue parole.Per tutto il tempo non fece che parlare a me e al fratello (lui annoiato,io impressionato) di come avrebbe rotto il braccio a quel ragazzo,ammazzato di botte quell'altro,tormentato quell'altro ancora.Non solo,benchè non fosse forte neppure la metà del fratello,era totalmente indifferente non solo all'altrui dolore fisico,ma anche al proprio...Devo ammettere che non dimenticherò mai quel pezzo di strada.Ho visto fare a botte suo fratello,ho fatto tante volte a botte pure io (per fortuna un secolo fa),ma quelle parole e quegli occhi davvero non hanno paragoni,o almeno non ne avevano nella mente del piccolo Reiver dodicenne.
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francescav
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sabato 28 marzo 2009
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dna e amore
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Reiver, ogni essere umano ha il suo patrimonio genetico e sicuramente questo ha un certo peso nello sviluppo della personalità. Non è sufficiente, tuttavia, a definirla, entrano in gioco altre variabili fondamentali, soprattutto nei primi anni di vita. Il rapporto con la madre (dapprincipio molto fisico) è determinante per la concezione di ciò che è giusto o sbagliato, in seguito avrà un ruolo importantissimo anche il padre. Ciò che verrà detto dai genitori, il loro esempio, i loro gesti forniranno al bambino l' idea di bene e male. L' interiorizzazione di questi schemi di valore si affinerà nel corso degli anni grazie anche al rapporto con altre figure di riferimento (le quali, però, non potranno MAI fare le veci dei genitori).
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Reiver, ogni essere umano ha il suo patrimonio genetico e sicuramente questo ha un certo peso nello sviluppo della personalità. Non è sufficiente, tuttavia, a definirla, entrano in gioco altre variabili fondamentali, soprattutto nei primi anni di vita. Il rapporto con la madre (dapprincipio molto fisico) è determinante per la concezione di ciò che è giusto o sbagliato, in seguito avrà un ruolo importantissimo anche il padre. Ciò che verrà detto dai genitori, il loro esempio, i loro gesti forniranno al bambino l' idea di bene e male. L' interiorizzazione di questi schemi di valore si affinerà nel corso degli anni grazie anche al rapporto con altre figure di riferimento (le quali, però, non potranno MAI fare le veci dei genitori). I due fratelli di cui hai parlato certamente avevano un patrimonio genetico diverso da cui partire per sviluppare le loro personalità, ma, pur avendo gli stessi genitori, avranno instaurato con essi rapporti differenti. Inoltre il più piccolo assimilava l' esempio del fratello più grande.
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luccc
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sabato 28 marzo 2009
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reiver e francescav: niente di più normale
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la genetica non c'entra un tubo. il fratello minore era più aggressivo almeno per 3 motivi: 1)sfogava l'aggressività meno del fratello maggiore 2)sicuramente in passato le aveva prese anche dal fratello maggiore 3)in molte famiglie il secondogenito è meno benvenuto del primo. e perfino il fatto che il maggiore era più grosso può essere dovuto a fattori culturali, come l'alimentazione o il fatto di fare da piccoli una vita più attiva muscolarmente. NON SI PUO', per giustificare teorie genetiche, prendere ad esempio persone che hanno alle loro spalle già 4400 giorni di imprinting culturale! ci può essere imprinting culturale già nel feto: l'alimentazione e lo stile di vita della madre nei 9 mesi di gestazione.
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la genetica non c'entra un tubo. il fratello minore era più aggressivo almeno per 3 motivi: 1)sfogava l'aggressività meno del fratello maggiore 2)sicuramente in passato le aveva prese anche dal fratello maggiore 3)in molte famiglie il secondogenito è meno benvenuto del primo. e perfino il fatto che il maggiore era più grosso può essere dovuto a fattori culturali, come l'alimentazione o il fatto di fare da piccoli una vita più attiva muscolarmente. NON SI PUO', per giustificare teorie genetiche, prendere ad esempio persone che hanno alle loro spalle già 4400 giorni di imprinting culturale! ci può essere imprinting culturale già nel feto: l'alimentazione e lo stile di vita della madre nei 9 mesi di gestazione. ripeto: come spiegare geneticamente che in italia il tasso di omicidi 130 anni fa era 100 volte l'attuale? UNA POPOLAZIONE PUO' CAMBIARE GENETICAMENTE IN MANIERA COSI' DRASTICA IN APPENA 4 GENERAZIONI??? già solo questo fatto taglia la testa al toro, ma certe idee sono dure a morire, è come il tifo calcistico o la fede religiosa. e se fosse vero il "violento genetico"? lo si dovrebbe ammazzare, per non diffondere il gene? è stato fatto e ha dato pessimi risultati. e poi, lui farebbe quello che la sua natura gli impone di fare, nessuno avrebbe il diritto di definirlo "malato" o "cattivo". inoltre, reprimendolo, il "cattivo" diventi tu! e il cristiano "perdono"? queste ultracontraddittorie idee sono sviluppatissime in italia perchè è un paese "fascista"(in senso lato): pensate che, nonostante sia uno dei paesi più pacifici al mondo, ha il 3° indice di popolazione carceraria del mondo, dopo u.s.a. e cina!
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francescav
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sabato 28 marzo 2009
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luc: non sono lombroso!
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Io, infatti, non penso affatto che si nasca "buoni" o "cattivi". Ho parlato del DNA perchè mi era parso di capire (molto probabilmente ho frainteso) che Reiver vi alludesse. Ho fatto riferimento al rapporto determinante con la madre, il padre, il fratello e altre figure di riferimento: sono d'accordo con te, la genetica non c'entra. Anche quando si riscontrano difficoltà di apprendimento spesso dipendono da problemi nel rapporto con i genitori o scarse stimolazioni. Certe idee mi inquietano.
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reiver
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sabato 28 marzo 2009
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vi alludevo sì!
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Secondo me il DNA ha la sua importanza...Con questo non voglio dire certo che manderei al rogo i "cattivi",che l'educazione non sia fondamentale,che l'importanza della famiglia non sia decisiva.Secondo me però la genetica c'entra eccome,almeno in partenza.Come si nasce alti o bassi,etero o gay,si può nascere un tantino più esuberanti o più calmini...Non credo sia tanto scandaloso dire questo.Le mie parole potrebbero inquietare se io volessi alludere ad una divisione "preventiva" tra mele buone e mele marce,cosa che non è assolutamente.Ritengo che i sistemi educativi,la famiglia,la scuola,le giuste amicizie possano indirizzare l'esuberanza (chiamiamola così) nel giusto corso.Luc,se la violenza in Italia è diminuita è proprio perchè sono migliorate le condizioni economiche e sociali,l'accessibilità all'istruzione eccetera.
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Secondo me il DNA ha la sua importanza...Con questo non voglio dire certo che manderei al rogo i "cattivi",che l'educazione non sia fondamentale,che l'importanza della famiglia non sia decisiva.Secondo me però la genetica c'entra eccome,almeno in partenza.Come si nasce alti o bassi,etero o gay,si può nascere un tantino più esuberanti o più calmini...Non credo sia tanto scandaloso dire questo.Le mie parole potrebbero inquietare se io volessi alludere ad una divisione "preventiva" tra mele buone e mele marce,cosa che non è assolutamente.Ritengo che i sistemi educativi,la famiglia,la scuola,le giuste amicizie possano indirizzare l'esuberanza (chiamiamola così) nel giusto corso.Luc,se la violenza in Italia è diminuita è proprio perchè sono migliorate le condizioni economiche e sociali,l'accessibilità all'istruzione eccetera.Certo,se poi uno arriva a 30 anni e ancora gode a fare risse allo stadio,allora c'è poco da fare!Però io sono ottimista,anche perchè sono stato fortunato a "trovare" la madre giusta...Non tutti hanno questa fortuna.Parlando del DNA,badate bene,faccio autocritica,avendo avuto una certa tendenza all'aggressività (ereditata probabilmente da mio nonno,volontario in Africa e notorio attaccabrighe) che è scomparsa quasi del tutto proprio grazie a mia madre,che non smetterò mai di ringraziare.
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andrea d
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domenica 29 marzo 2009
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mi sembra plausibile...
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...che se l'ereditarietà conta nel ritrovarci somiglianti fisicamente a qualcuno appartenente al nostro albero genealogico, possa avere il suo riscontro anche in una somiglianza caratteriale. Prendiamo il quoziente intellettivo, ad esempio. Uno stupido nasce stupido? Uno intelligente nasce intelligente? Illuminatemi, dato che sono ignorante in materia. A questo, credo che poi si aggiunga il riflesso dell'ambiente e dell'educazione, ovviamente.
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luccc
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domenica 29 marzo 2009
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ma se una tendenza genetica...
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...può essere sepolta così facilmente e così rapidamente sotto una coltre culturale: 1)come si fa a rilevare sperimentalmente la tendenza genetica, da cosa la si deduce? 2)a cosa serve una tendenza genetica se la cultura la modifica in quattr'e quattr'otto? per me è mitologia. non esiste una tendenza all'aggressività genetica, come, secondo me, non esiste nemmeno all'omosessualità, ma non affrontiamo st'argomento se no cominciano a censurare.
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reiver
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domenica 29 marzo 2009
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affrontiamolo invece ,
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perchè non ho certezze al riguardo.Dunque secondo te non si nasce omosessuali,lo si diventa?Interessante...
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francescav
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domenica 29 marzo 2009
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intelligenza/e
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Anche il discorso sull' intelligenza è complesso, ci sono infatti molte teorie a riguardo, tra le quali quella che oggi è più "alla moda", ossia "Le intelligenze multiple" di Gardner. Secondo lo studioso esistono varie intelligenze: la logico matematica, la linguistica, la musicale, eccetera, che risiedono in aree diverse del cervello. Gli educatori dovrebbero capire quale intelligenza abbia sviluppato maggiormente ogni bambino e partire da quella per costruire il percorso didattico personalizzato volto all' apprendimento delle varie discipline. Basandosi su questa teoria, quindi, tutti i bambini sono intelligenti, ma in modo diverso. E per quale motivo ciascuno di loro sviluppa un' intelligenza diversa? Come Luc in merito all' aggressività e all' omosessualità, ritengo che i fattori ambientali, culturali e gli stimoli che ne scaturiscono siano determinanti.
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Anche il discorso sull' intelligenza è complesso, ci sono infatti molte teorie a riguardo, tra le quali quella che oggi è più "alla moda", ossia "Le intelligenze multiple" di Gardner. Secondo lo studioso esistono varie intelligenze: la logico matematica, la linguistica, la musicale, eccetera, che risiedono in aree diverse del cervello. Gli educatori dovrebbero capire quale intelligenza abbia sviluppato maggiormente ogni bambino e partire da quella per costruire il percorso didattico personalizzato volto all' apprendimento delle varie discipline. Basandosi su questa teoria, quindi, tutti i bambini sono intelligenti, ma in modo diverso. E per quale motivo ciascuno di loro sviluppa un' intelligenza diversa? Come Luc in merito all' aggressività e all' omosessualità, ritengo che i fattori ambientali, culturali e gli stimoli che ne scaturiscono siano determinanti. I bambini che vengono certificati presentano spesso dei ritardi dello sviluppo mentale che nella grande maggioranza dei casi non c'entrano con la genetica. Reiver: tu non mi inquieti perchè sei una persona intelligente e di buon senso, non volevo offenderti.
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andrea d
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domenica 29 marzo 2009
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infatti, affrontiamolo
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Interesserebbe sapere anche a me se omosessualità e intelligenza sono di natura genetica. Con la seconda ci andrei più sicuro, ma della prima ho sempre avuto il sospetto che ci fosse una componente viziosa. Comunque, parlando di intelligenza, non mi riferisco alle diverse intelligenze che svillupiamo, ma alla capacità di recepire una cosa prima o dopo: c'è gente che semplicemente "non c'arriva". Non so se ho reso l'idea...
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reiver
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domenica 29 marzo 2009
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ma ci mancherebbe francesca
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io specifico sempre quando mi accorgo che alcuni concetti che esprimo potrebbero essere fraintesi.Passare per filoamericano mi sta bene,per filonazista no,eh eh eh...Non mi riferisco a te ovviamente,parlo di chi non mi conosce bene.A questo proposito vorrei aggiungere che secondo me non ci sono razze superiori o inferiori geneticamente.Ho goduto come un riccio quando Hamilton ha vinto il mondiale,perchè conoscevo tipi secondo i quali i neri non erano adatti alla guida sportiva,eh eh eh...
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reiver
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domenica 29 marzo 2009
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intanto ho recensito
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luccc
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domenica 29 marzo 2009
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ne parlavo proprio oggi...
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...con moglie1 e sua nipote, che vengono dalla campagna. nei mammiferi, sia l'aggressività maschile per la conquista della femmina, sia l'omosessualità (simulata!), dipendono dal fatto che il maschio è sempre pronto, mentre la femmina solo quando va in calore! quindi, mediamente, le femmine sono sempre scarse. in situazioni di maggioranza femminile non c'è competizione, quindi perfino la tanto decantata aggressività maschile a fini sessuali negli animali dipende dall'ambiente. nella specie umana non c'è il periodo di calore... purtroppo qualcuno si è inventato di rendere scarsa l'offerta femminile di sesso artificialmente! pensate che il caprone, in mancanza di femmine, attacca anche femmine umane! mi hanno raccontato di un caprone che si era fatto come amante un maiale! riportate tutto alla specie homo sapiens.
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...con moglie1 e sua nipote, che vengono dalla campagna. nei mammiferi, sia l'aggressività maschile per la conquista della femmina, sia l'omosessualità (simulata!), dipendono dal fatto che il maschio è sempre pronto, mentre la femmina solo quando va in calore! quindi, mediamente, le femmine sono sempre scarse. in situazioni di maggioranza femminile non c'è competizione, quindi perfino la tanto decantata aggressività maschile a fini sessuali negli animali dipende dall'ambiente. nella specie umana non c'è il periodo di calore... purtroppo qualcuno si è inventato di rendere scarsa l'offerta femminile di sesso artificialmente! pensate che il caprone, in mancanza di femmine, attacca anche femmine umane! mi hanno raccontato di un caprone che si era fatto come amante un maiale! riportate tutto alla specie homo sapiens... naturalmente le condizioni di scarsità artificiale di cui parlo non sono numeriche ma psicologiche: nessuno nasce omosessuale (checchè ne dicano i diretti interessati), ma l'omosessualità è uno dei regalini lasciatici dal completo disfacimento dell'istinto sessuale portato avanti da alcune culture da alcuni millenni. e se ci fosse un "gene dell'omosessualità" non capisco come mai non si fosse estinto, visto che gli omosessuali non procreano. in realtà, è superfluo un gene dell'aggressività o dell'omosessualità per diventare aggressivi o omosessuali, basta trovarsi nelle condizioni adatte.
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andrea d
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lunedì 30 marzo 2009
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e...
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...quanto all'intelligenza, invece? Però questa storia dell'omosessualità genetica se è una balla dovrebbero dichiararlo un po' i media. Mai come ora si sente parlare di omosessualità, e non è un caso se all'improvviso escono diverse film con questa tematica, e nel frattempo un reality show è vinto da Luxuria, e Penn vince l'oscar proprio per aver interpretato un omosessuale. Non sono coincidenze.
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luccc
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lunedì 30 marzo 2009
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andrea...
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i media dicono quello che gli pare, e gli pare quello che va di moda e fa vendere. oggi vanno di moda le teorie genetiche. mettere in discussione l'influsso culturale, l'ambiente andava di moda 40 anni fa. oggi in tv, che l'omosessualità dipende dall'ambiente non te lo fanno dire, se no le potentissime associazioni gay ti denunciano. e ciò è paradossale, visto che le teorie genetiche sono sempre state cavalli di battaglia della "destra". circa l'intelligenza penso la stessa cosa. ma poi che vuol dire intelligenza? queste sono le tipiche parole che significano tutto e niente.
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francescav
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lunedì 30 marzo 2009
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sviluppo cognitivo?
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Andrea, dalla spiegazione del tuo concetto di intelligenza, credo che si possa riferire allo sviluppo cognitivo: non è genetico. Io avevo studiato in modo particolare le teorie di Piaget e di Bruner , Luc ne conoscerà sicuramente molte altre.
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andrea d
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lunedì 30 marzo 2009
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intelligenza nel senso di...
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...predisposizione all'apprendimento, questo intendevo. Non c'è una componente genetica, quindi? Chi ce lo assicura?
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reiver
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lunedì 30 marzo 2009
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luc
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Fantastica spiegazione.Essendo molto ignorante al riguardo sono sempre stato convinto della origine genetica dell'omosessualità,non mi spiegavo infatti perchè alcuni uomini non solo sono attratti da componenti del loro stesso sesso,ma a volte imitando gli atteggiamenti e le movenze delle donne.Certo le tue parole sono molto illuminanti,fanno riflettere!
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luccc
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lunedì 30 marzo 2009
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reiver, la mia è un'opinione...
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...che cerca di spiegare più fatti possibili, come ad esempio il fatto che ci sono popoli che non conoscono l'omosessualità (e manco la masturbazione). ma è solo un inizio di spiegazione: il percorso che porta un bambino all'omosessualità è complesso e vario, coinvolge la scarsità, i rapporti coi coetanei, i rapporti di amore-odio-identificazione coi genitori, l'eventuale iniziazione da parte di gente più grande (il 99 degli omosessuali sono iniziati precocemente da gente più grande). sono certo che l'omosessualità femminile è più diffusa di quella maschile, qui in brasile sta dilagando in proporzioni bibliche! ricordi? "Lui" pose eterna inimicizia tra la donna e il serpente!!!
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luccc
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lunedì 30 marzo 2009
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andrea e l'intelligenza
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predisposizione all'apprendimento? mah... secondo me anche questa è appresa. se un'azione si rivela conveniente (veniamo premiati) la "apprendiamo". da bambini non sempre si è premiati se ci si rivela predisposti all'apprendimento, spesso si viene premiati, al contrario, rivelandosi farlocchi. sul lavoro spesso il più stupido e inefficiente fa più carriera. adattamento e intelligenza non coincidono: in un ambiente di stupidi lo stupido fa più successo. se poi per successo evolutivo intendiamo l'espandere di più i propri geni, vediamo che i più "intelligenti" procreano meno: un fisico nucleare sarà pure predisposto all'apprendimento, ma un contadino analfabeta brasiliano è più predisposto alla vita.
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reiver
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lunedì 30 marzo 2009
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luc sto morendo dal ridere
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penso al povero genio,fisico nucleare,liquidato con una battuta.Eh eh eh...Studiare troppo fa male,quanto è vero!
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francescav
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lunedì 30 marzo 2009
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ingegno
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Mio cugino è ingegnere nucleare: dovreste vederlo alle prese con un qualsiasi problema di ordine pratico... Roba da rimanere basiti! E' proprio vero che studiare troppo fa male. Reiver, tu come te la passi con le lampadine? Ah ah ah...
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reiver
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lunedì 30 marzo 2009
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male
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Io non capire l'elettricità,eh eh eh...Anch'io ho passato un periodo di troppo studio,al liceo.Non che mi piacesse studiare,ma volevo diventare il primo della classe.Per alcune cose pratiche sono portato (lo sport in generale,trasportare mobili,tagliare legna,persino pulire una casa,tutto quello che riguarda vhs,dvd e tv...),per altre meno...Sorvoliamo sulle lampadine,eh eh eh...
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andrea d
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martedì 31 marzo 2009
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se studiare troppo fa male...
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...allora io ho risparmiato molto in salute, eheheh. Il quinto anno del liceo ero l'unico ad aver capito che il voto dell'esame di maturità non contava niente, e la mia politica è stata risparmiarmi per un intero anno, forse l'unico di cui ho goduto davvero a pieno. Sono uscito con 71, a causa del fatto che avevo lievemente tralasciato le materie scientifiche. Nessuno, dopo, mi ha mai chiesto quel voto: è rimasto un numero, e non mi ha mai giovato o danneggiato. In compenso, ho guadagnato ore di divertimento che non si dimenticano, mentre molti altri hanno passato ore chiusi dentro casa, e ora con il 100 ci possono fare soltanto una cosa... Ecco come vedere le cose con il senno di poi!
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luccc
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martedì 31 marzo 2009
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naturalmente...
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...ci sono delle eccezioni (eh, eh, eh): io uscii con 60/60 (vecchio sistema, adesso quant'è il minimo?). "intelligenza" è un concetto troppo vago, forse il più vago di tutti. io lo uso spesso nel senso di saper usare degli schemi logici, ma anche questo non sempre aiuta nella vita. noto che i bambini hanno gli schemi logici perfetti e intatti (tipo il principio di non contraddizione), poi imparano che se sono illogici hanno più successo. viviamo in un mondo dove se NON usi i mezzi migliori che la natura ci ha dato per analizzare il reale, hai più successo.
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andrea d
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martedì 31 marzo 2009
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luc secchione?
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Luc, ma tu quanto studiavi? Io resto convinto che a scuola non ci siano molte materie interessanti. Come ho già detto una volta, abolirei l'educazione fisica (si può pagare una palestra se ci si vuole tenere in forma) e inserirei lo studio serio della musica, o psicologia in tutti gli istuti (io non l'ho mai fatta). Basta guardare un po' le scuole straniere... E poi, ovviamente, al posto della religione cattolica metterei storia delle religioni, per aiutare a farsi un'idea sulla natura di queste istituzioni, di cui si sa ben poco. Per finire, un'ora di cinema che non sia extrascolastica, per sensibilizzare un po' i playstation-dipendenti. La scuola dei sogni...
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francescav
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martedì 31 marzo 2009
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studio
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Io ho fatto il liceo sociopsicopedagogico (magistrali di 5 anni): ero secchiona. Non sono uscita con un voto altissimo (48/60) perchè accadde il fatto di mio papà tra lo scritto e l'orale. Amavo molto studiare le materie di indirizzo, cioè psicologia, sociologia, filosofia, un po' meno pedagogia. Oggi, Luc, il minimo è 60/100.
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reiver
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martedì 31 marzo 2009
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luc,anch'io ho preso 60/60
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Eh eh eh...L'ho preso perchè volevo prenderlo,ma ha ragione Andrea,non è certo quello che conta nella vita.Però ero fortissimo in tutte le materie,ero scarsetto solo in una:il disegno tecnico (quella che oggi mi serve per lavorare).Il primo anno presi solo 6,poi 7,il terzo anno 8,il quarto 9 e l'ultimo 10.Perchè?Perchè mi piace dimostrare che in tutti i campi della vita,a parte pochissimi geni che nascono già "imparati",chiunque può migliorare e dire la sua.
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luccc
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martedì 31 marzo 2009
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ricordi di scuola
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studiavo il giusto, i secchioni erano altri. io sedevo dietro, con quelli della "fossa", partecipavo a tutti i casini ed ero tra quelli che facevano sega di più. ragioneria. odiavamo talmente diritto che la prima volta che entrammo a scuola in un giorno in cui c'era diritto era febbraio! il prof ci cacciò intimandoci di andarcene nella nostra classe! al posto di diritto ce ne andavano a mangiare pizza al taglio e prendere il sole a fontana di trevi, oppure al cinema d'essai che apriva di mattina a prezzi proletari. che spasso! negato in diritto, dattilo e stenografia, però ero IL CAPO nelle materie scientifiche e soprattutto in italiano: il voto massimo era 8 ma il prof non poteva fare a meno di mettermi 10, la scuola sbalordita da quello che scrivevo, il prof si rubava i temi e li pubblicava di nascosto a nome suo.
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studiavo il giusto, i secchioni erano altri. io sedevo dietro, con quelli della "fossa", partecipavo a tutti i casini ed ero tra quelli che facevano sega di più. ragioneria. odiavamo talmente diritto che la prima volta che entrammo a scuola in un giorno in cui c'era diritto era febbraio! il prof ci cacciò intimandoci di andarcene nella nostra classe! al posto di diritto ce ne andavano a mangiare pizza al taglio e prendere il sole a fontana di trevi, oppure al cinema d'essai che apriva di mattina a prezzi proletari. che spasso! negato in diritto, dattilo e stenografia, però ero IL CAPO nelle materie scientifiche e soprattutto in italiano: il voto massimo era 8 ma il prof non poteva fare a meno di mettermi 10, la scuola sbalordita da quello che scrivevo, il prof si rubava i temi e li pubblicava di nascosto a nome suo. ma il mio talento maggiore fu alle medie il disegno tecnico (reiver: ti spazzo via!): qui oltrepassavo la perfezione. mi ricordo una visione esplosa dell'apollo e saturno 5... e il prof rubava i disegni. insomma, talenti sprecati. di contro, in quegli anni, DONNE ZERO. la scuola ideale: tutti i giorni educazione fisica, zappare la terra e ora di ateismo/materialismo.
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andrea d
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martedì 31 marzo 2009
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e che ricordi!
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Da noi fare sega si dice fare "spago" o "filone". Io non rinunciavo mai, mentre molti andavano a farsi vedere dai prof in quattro in classe, non capendo che a quel punto gli stessi prof avrebbero preferito andare a prendersi un caffè. I temi d'italiano erano il mio forte, ma sono andato sempre benissimo in inglese, e inizialmente in filosofia. Nel biennio avevo 8 in matematica, poi il terzo anno 7, poi i quarto 6, poi un 5 stentato in quinto: colpa dell'insegnante, troppo concentrata sui noiosissimi calcoli e poco sui concetti. La bravura di un insegnante è essenziale per farti amare o odiare quella materia, e se faccio lettere è anche grazie ad un'ottima professoressa che ho avuto. Il 71 con cui sono uscito è stata una mia scelta, anche dopo aver preso coscienza del fatto che alcuni prof si comportavano in modo diverso con gli alunni; una addirittura chiamava chi per nome e chi per cognome, e con una ragazza che era una capra si scambiava anche messaggini sul cellulare: questa è uscita col mio stesso voto, poi.
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Da noi fare sega si dice fare "spago" o "filone". Io non rinunciavo mai, mentre molti andavano a farsi vedere dai prof in quattro in classe, non capendo che a quel punto gli stessi prof avrebbero preferito andare a prendersi un caffè. I temi d'italiano erano il mio forte, ma sono andato sempre benissimo in inglese, e inizialmente in filosofia. Nel biennio avevo 8 in matematica, poi il terzo anno 7, poi i quarto 6, poi un 5 stentato in quinto: colpa dell'insegnante, troppo concentrata sui noiosissimi calcoli e poco sui concetti. La bravura di un insegnante è essenziale per farti amare o odiare quella materia, e se faccio lettere è anche grazie ad un'ottima professoressa che ho avuto. Il 71 con cui sono uscito è stata una mia scelta, anche dopo aver preso coscienza del fatto che alcuni prof si comportavano in modo diverso con gli alunni; una addirittura chiamava chi per nome e chi per cognome, e con una ragazza che era una capra si scambiava anche messaggini sul cellulare: questa è uscita col mio stesso voto, poi... Se sai che una valutazione non è obiettiva, a che pro puntare al 100? Meglio divertirsi. Poi sono andato all'università e ho avuto quasi tutti voti dal 27 al 30. Ecco come valuta la scuola italiana...
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luccc
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martedì 31 marzo 2009
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matematica?
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le equazioni coi radicali erano una palla, ma mai presa un'insufficienza. adoravo invece la geometria analitica. a un certo tipo di matematica concettuale ci sono arrivato da poco, studiando logica. io invece sono rimasto deluso dall'università (economia), detti 10 esami, media 26, abbandonai.
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andrea d
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martedì 31 marzo 2009
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economia?
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Economia? Che c'entravi tu con l'economia? Luc, tu dovevi fare qualcosa tipo filosofia o teologia, eheheh... per non parlare di psicologia o antropologia culturale.
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luccc
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martedì 31 marzo 2009
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ho sbagliato tutto nella vita
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pensa che volevo fare fisica ma venivo da ragioneria e per fortuna un parente matematico mi fece desistere. mi avvicinai alle scienze umane, tramite la politica, qualche anno dopo. economia è interessante, se non ci fossero gli esami di diritto. ma odiavo il lecchinaggio dell'ambiente universitario, mi assunsero in banca e abbandonai alla grande.
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reiver
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mercoledì 1 aprile 2009
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grande luc
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non credo che la laurea ti sarebbe servita.Secondo me ne sai già più te di gran parte degli studenti di antropologia-etnologia-eccetera...concordo con te poi sul lecchinaggio e sulle raccomandazioni universitarie,una cosa mostruosa.Gente che il giorno prima non sapeva niente prendeva 30,a me un colpo di tosse faceva perdere 3 punti...Ho visto professori interrogare i loro protetti per 20 minuti,e dei malcapitati per 3 ore e mezza.Lasciamo perdere va...
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luccc
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mercoledì 1 aprile 2009
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eh, caro reiver...
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...la mia vita universitaria era durissima. a un esame, il prof (che poi mi ritrovai come presidente della megabanca dove lavoravo... negli anni 70 fu gambizzato dalle br...) mi fece 2 domande, risposi esatto, voto 25, in 2 minuti; gli dissi "mi faccia qualche altra domanda", mi disse "no, tu sei da 25". ecco come in italia si spreca il talento.
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andrea d
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mercoledì 1 aprile 2009
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luc, eri alla sapienza?
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Per fortuna a me finora non sono capitate ingiustizie di questo tipo, anzi, ho incontrato professori di grande rilievo anche insolitamente umani e comprensivi. Ma le schifezze le ho viste anch'io. Forse, Luc, hai guadagnato più cultura da solo di quanto avresti fatto con una facoltà specifica.
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luccc
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giovedì 2 aprile 2009
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eh, ero alla sapienza
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la cultura me la sono sempre fatta da solo, ma lasciando stare l'università, devo molto ad alcuni prefessori/esse degli anni precedenti, che credevano davvero a quello che facevano e facevano per noi studenti molto di più di ciò per cui erano pagati. vorrei rivederli e far loro vedere il mostro che hanno allevato, putroppo li ho persi di vista. grazie profs!!!
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andrea d
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giovedì 2 aprile 2009
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i veri professori
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Essendo figlio di professori conosco bene il mondo dalla parte degli insegnanti, sottopagati, soprattutto quelli che credono davvero nel loro mestiere. Forse anche di più di quelli universitari, troppo menefreghisti e attenti alle loro pubblicazioni. Ci sono professori che ti cambiano la vita, assolutamente.
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ethan
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venerdì 20 novembre 2009
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che finale assurdo!
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Ma qualc'uno si è mai accorto del finale ridicolo del film? Beh, guardatevi l'ultimo 1/4 d'ora, c'è da sbellicarsi.
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