Vinci per me!

Film 1927 | Commedia 65 min.

Regia di Alfred Hitchcock. Un film con Carl Brisson, Forrester Harvey, Ian Hunter, Lilian Hall-Davis, Harry Terry. Cast completo Titolo originale: The Ring. Genere Commedia - Gran Bretagna, 1927, durata 65 minuti. - MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Un pugile di periferia perde un match con un australiano che gli soffia la moglie. Per riconquistare consorte e vittoria dovrà risalire sul ring.

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
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Recensione di Piero Di Domenico
Recensione di Piero Di Domenico

Il sesto film muto di Alfred Hitchcock, The ring-Vinci per me!, era uno di quelli che più soddisfava il regista inglese, ed è anche il primo realizzato con il direttore della fotografia Jack Cox, che lavorò con lui fino al 1933. Il protagonista è Jack Sander (Carl Brisson), un pugile che si esibisce nelle fiere di paese - detto "One Round" perché vince sempre alla prima ripresa - e che viene battuto dal campione australiano Bob Corby (Ian Hunter), che finisce anche per insidiargli la moglie (Lilian Hall-Davies). Ma sarà proprio sul ring che Jack si prenderà una doppia rivincita, battendo il rivale e riconquistando la donna. Vivace e ricco di finezze registiche che hanno finito per fare scuola, il film si segnala anche per le straordinarie qualità dinamiche del montaggio. Il titolo originale ha una pluralità di significati: si riferisce infatti sia al ring del pugilato, che alla fede matrimoniale, che a un braccialetto regalato dal rivale del protagonista, emblema dell'adulterio.

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a cura della redazione
sabato 5 agosto 2006

Nel 1927, sotto la guida di John Maxwell, la neonata società di produzione British International Pictures, diede avvio a un'agguerrita "campagna acquisti" di talenti cinematografici, cercando di accaparrarsi registi e divi di solida fama. Fra questi vi fu Alfred Hitchcock che, con cinque film alle spalle (uno dei quali, The Lodger, di grande successo), si era ormai fatto un ottimo nome ed era diventato uno dei registi più ambiti e pagati in Inghilterra. Allettato dalle promesse di maggior libertà e di budget più elevati, Hitch lasciò dunque Michael Balcon e la Gainsborough per la BIP, dove sarebbe rimasto fino al 1932.
In effetti, per la realizzazione del suo primo film, Hitchcock ebbe davvero carta bianca; immerso in problemi organizzativi, Maxwell non aveva tempo per occuparsi del regista, ne' volle delegare il compito al suo braccio destro Walter Mycroft, capo produzione degli studi e supervisore delle sceneggiature. Fu così che Hitch poté scegliere liberamente il soggetto del film e decise di ricorrere a una sceneggiatura originale elaborata con l'aiuto di Eliot Stannard, lo sceneggiatore di tutti i suoi film di quel periodo. La vicenda di The Ring (edito in Italia con il titolo Vinci per me!) era ambientata nel mondo del pugilato: curiosamente, dato che Hitch non era affatto un appassionato di questo sport. Aveva però "l'abitudine di andare spesso all'Albert Hall per i grossi incontri, più che altro per osservarne i curiosi rituali: il pubblico elegante in smoking delle prime file intorno al ring o la consuetudine di versare sui pugili un'intera bottiglia di champagne per rianimarli, alla tredicesima ripresa" (Taylor), tutti elementi che si ritrovano, sia pure en passant, nel film. E, come è noto, quando poteva lavorare liberamente Hitchcock era capace - e con sommo piacere - di ricavare un intero film a partire da un'unica immagine o situazione che lo avesse particolarmente colpito.
Le riprese cominciarono ad agosto avanzato e si conclusero agli inizi di settembre; fra gli attori vi erano lan Hunter, al suo terzo film con Hitch dopo Downhill ed Easy Virtue, e Carl Brisson, "importato" dagli Stati Uniti nell'ambito della nuova politica dei produttori inglesi di utilizzare il più possibile divi americani di fama. Particolarmente fruttuosa fu la collaborazione fra Hitchcock e il direttore della fotografia, Jack Cox, che rimase poi a fianco del regista fino al 1932.
Mostrato in anteprima alla stampa alla fine di settembre, Vinci per me! ebbe recensioni entusiastiche; meno calorosa si rivelò invece l'accoglienza da parte del pubblico.
Riconosciuto unanimemente dalla critica come uno dei migliori film muti di Hitch, Vinci per me! è in effetti il risultato di un momento felice all'interno del percorso professionale del regista in quegli anni. Svincolato da un soggetto imposto dalla produzione, libero di trattare la sceneggiatura a suo modo, Hitch è a suo agio, può sbizzarrirsi e divertirsi: utilizzando per esempio, con parsimonia ma con consumata maestria, una serie di espedienti tecnici e di soluzioni visive che rimandano alle avanguardie artistiche cinematografiche dei primi anni '20 e al cinema espressionista. Alcuni esempi: il dinamismo delle inquadrature relative alla fiera all'inizio del film; le frequenti sovrimpressioni (il viso di Nelly che "avanza" verso Bob; lo sfidante impaurito che vede materializzarsi una serie di volti paurosi; Nelly che immagina il primo incontro di Jack da pugile professionista; il volto di Bob nel punching ball; Jack che ha la visione di Nelly che bacia Bob); i giochi di montaggio (all'inquadratura della stretta di mano fra Jack e il manager segue quella della mano di Bob che infila il braccialetto a Nelly); le deformazioni delle immagini (la soggettiva dell'allenatore di Jack ubriaco durante il banchetto di nozze; i danzatori che diventano le corde del pianoforte durante la scena della festa, senz'altro la più elaborata di tutte dal punto di vista visivo); il frequente ricorso agli specchi (scena della festa), anche d'acqua (Jack si lava nel ruscello; Jack vede apparire nel secchio sul ring il volto della moglie); l'invenzione di immagini metaforiche (lo champagne che non spuma più).
Il divertimento di Hitch in Vinci per me! e la sua felicità inventiva traspaiono poi anche dalle efficaci notazioni comiche presenti nella prima parte del film e caratteristiche dell'inconfondibile sense of humour del regista: i lavoratori e i visitatori della fiera, il personaggio dell'allenatore, la scena del matrimonio (in cui compaiono personaggi bizzarri come le sorelle siamesi che si ritroveranno anni dopo in Sabotatori).
Un altro elemento fondamentale di Vinci per me! è costituito dal gioco di simboli e metafore evidente fin dal titolo (quello originale, s'intende): "the ring" ha infatti il duplice significato di luogo in cui si svolgono gli incontri di boxe e di anello (nuziale). Ma circolare come un anello è anche il braccialetto (a forma di serpente, si noti) regalato da Bob a Nelly. Il monile, che la donna tenta più volte di nascondere, nelle mani di Jack diventa un anello matrimoniale (scena presso il ruscello); poi, durante la cerimonia nuziale, scivola lungo il braccio di Nelly fino ad avvicinarsi pericolosamente alla fede che Jack le ha appena infilato. Circolare è poi la struttura stessa del film, che inizia con un incontro fra Jack e Bob e si conclude con un altro combattimento fra i due rivali, anche se con esito diverso. Affrontando i temi del matrimonio, della coppia e del tradimento - che saranno sempre a lui assai cari - "il regista appena sposato descrive il matrimonio come una serie di cerchi o cicli che sottendono una lunga lotta" (Spoto). Il lieto fine di Vinci per me! non sarà però sempre garantito, come dimostreranno di lì a qualche anno film come L'isola del peccato o Ricco e strano.


VINCI PER ME! disponibile in DVD o BluRay

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