Snowden's Great Escape

Giugno 2013: Edward Snowden, 30 anni ancora da compiere, proveniente da una famiglia di tradizione militare, è un esperto americano della NSA (National Security Agency). Nascosto in un albergo di Hong Kong, con l'aiuto del giornalista del "Guardian" Glenn Greenwald e dalla filmmaker Laura Poitras, contattati dallo stesso esperto tramite mail criptate, denuncia al mondo i sistemi invasivi e illeciti di raccolta dati da parte dell'intelligence statunitense. Gli articoli di Greenwald e un video confezionato dalla Poitras - che poi farà confluire il girato di quegli incontri nel documentario Citizenfour, a cui questo film evidentemente attinge, sia come materiali video che come informazioni - fanno il giro del mondo. Quando, com'era prevedibile, viene localizzato (grazie a Google Earth...) e le autorità statunitensi richiedono il suo arresto e l'estradizione a Hong Kong, Snowden cerca l'aiuto delle Nazioni Unite e di WikiLeaks. Il film ricostruisce - insieme ai protagonisti dei giorni convulsi successivi a quella rivelazione sensazionale - la complicata concertazione della fuga di Snowden, in seguito all'incriminazione, verso la Russia, Paese in cui attualmente risiede e che gli ha concesso asilo politico fino ad agosto 2016.
"La più grande fuga di segreti dell'intelligence nella storia americana" raccontata in un'ora scarsa di inchiesta investigativa, usando come fonti i diretti interessati. Snowden's Great Escape è eccezionale documento giornalistico, molto meno opera di originale natura cinematografica, costituito per lo più da interviste preziose e studiatissime (che sono il cuore del film, come quella di Assange dall'Ambasciata dell'Ecuador a Londra) e in parte da ricostruzione finzionale dei fatti e immagini televisive di repertorio. Il focus è appunto sulle mosse del più grande ricercato degli ultimi anni dopo Assange, che gioca il ruolo dell'astuto deus ex machina.
Grande assente e minaccia incombente, Bradley Manning, analista per l'Esercito degli USA e anche lui fonte di notizie riservate (dai servizi statunitensi a WikiLeaks), condannato a 35 anni di carcere, oggi detenuto in condizioni brutali. Assange teme per Snowden la stessa fine e WikiLeaks è l'unica organizzazione ad adoperarsi per facilitarne la fuoriuscita da Hong Kong, dopo il passo indietro delle grandi testate giornalistiche. In un ping pong di dichiarazioni tra Assange, lo stesso Snowden, e Michael Hayden, ex direttore dell'agenzia per la sicurezza nazionale (NSA), ripercorriamo una tecnologica caccia all'uomo che chiama in causa i cittadini di ogni latitudine: in ballo c'è la garanzia delle libertà individuali minacciata dalla ragion di Stato, in nome della guerra al Terrore, la questione all'ordine del giorno dell'uso autoritario dei Big e Meta Data e il rischio che si sveli la rete di segreti negoziati e sotterranei tra gli Stati Uniti e resto del pianeta.
L'"Operazione Asilo" si dipana tra contatti diplomatici, verifiche sul passaporto, costruzione di false piste, il clamoroso diktat dei servizi statunitensi, che fanno bloccare a Vienna l'aereo presidenziale di Evo Morales nella convinzione che a bordo ci sia il ricercato. In primo piano nella manovra è Sarah Harrison, granitica editor di WikiLeaks, che rimarrà con Snowden in una stanza nella zona di transito dell'aeroporto di Mosca Sheremetyevo per oltre un mese. Forse l'unica idea visiva del film, non pienamente sfruttata, è proprio il parallelo tra la sospensione dei diritti del ricercato Snowden, che cerca di difendersi, e la zona franca aeroportuale come unico spazio praticabile di libertà temporanea.
Un classico oggetto da cineforum, da sviscerare in ogni dettaglio e passaggio e da scomporre come il cubo di Rubik che Snowden tiene simbolicamente tra le mani. Molte le domande scomode poste, in particolare su immobilismo e imbarazzo dell'Europa occidentale. Un documento creato da pochi individui a difesa della libertà di stampa e di chi rischia la vita per riaffermare stato di diritto e democrazia.

La vera storia della fuga di Edward Snowden di Stefania Maurizi, Espresso
"È venerdì 21 giugno 2013, Edward Snowden, compie 30 anni, si trova a Hong Kong, dopo aver rivelato, per la prima volta nella Storia, i programmi di sorveglianza di massa della più potente e tecnologicamente avanzata agenzia d'intelligence del mondo: l'americana National Security Agency (Nsa). Da dodici giorni Snowden è introvabile: da quando ha lasciato l'hotel Mira - dove ha incontrato e ha lavorato con i due giornalisti indipendenti, Laura Poitras e Glenn Greenwald e con Ewen MacAskill del Guardian - è sparito nel nulla". Leggi tutto 