Titolo originale | XX |
Anno | 2017 |
Genere | Horror, |
Produzione | USA, Canada |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Roxanne Benjamin, Karyn Kusama, St. Vincent, Jovanka Vuckovic, Sofìa Carrillo |
Attori | Melanie Lynskey, Natalie Brown, Angela Trimbur, Mike Doyle, Breeda Wool Peter DaCunha, Peyton Kennedy, Kyle Allen, Ron Lea, Sanai Victoria, Christina Kirk, Jonathan Watton, Morgan Krantz, Brenda Wehle, Lisa Renee Pitts, Morgan Peter Brown, Lisa Costanza, Ruben Pla, Casey Adams, Laura G. Chirinos, Curt Cornelius, Michael Dyson, Clayton Jackson, Jay Chirinos, Sheila Vand, Seth Duhame, Lindsay Burdge, Valeria Chavez, Brooklyn Hatrak, April Hernandez, Ozzy Villazon, Tallulah, Andrea Peeler, Jonathan Lansky. |
Distribuzione | Koch Media |
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Ultimo aggiornamento giovedì 6 aprile 2017
Una nuova antologia horror diretta da sole registe donne e con un cast tutto al femminile.
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CONSIGLIATO N.D.
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Quattro storie criminali di eventi soprannaturali e ansia profonda per un'antologia horror tutta al femminile. Un tableaux inquietante sui miti moderni, costruito con eleganza grottesca deliziosamente macabra, si propone di sfidare uno status quo stagnante che ha investito il settore dell'horror negli ultimi anni. Questa raccolta di cortometraggi diretti da alcune delle donne più influenti del cinema di genere contemporaneo offre una scossa rinfrescante per i sensi.
Quattro racconti dell’orrore tra il soprannaturale ed il surreale, che nel secondo, The Birthday Party, svilisce nel grottesco, scritti e diretti da quattro registe donne, Benjamin, Kusama, Clark e Vuckovic, con altrettante protagoniste donne e realizzato sulla falsa riga della Trilogia del terrore di Dan Curtis del 1975. Come Shahraz?d le autrici interrompono sul più bello la loro narrazione lasciando [...] Vai alla recensione »
Quattro episodi che vedono come protagoniste assolute le donne, sia davanti che dietro la macchina da presa. Il più debole appare "The Birthday Party" dove la madre, pur di non rovinare la festa della propria bambina cerca di nascondere in un modo alquanto particolare la morte improvvisa del padre. "Her Only Living Son" sembra un chiaro omaggio a Rosemary's Baby.