Titolo originale | Bone Tomahawk |
Anno | 2015 |
Genere | Avventura, Drammatico, Horror |
Produzione | USA, Gran Bretagna |
Durata | 133 minuti |
Regia di | S. Craig Zahler |
Attori | Kurt Russell, Richard Jenkins, Lili Simmons, Sean Young, David Arquette, Sid Haig Kathryn Morris, Evan Jonigkeit, Patrick Wilson, Matthew Fox, Michael Paré, Fred Melamed, Erick Chavarria, Jeremy Tardy. |
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Ultimo aggiornamento martedì 3 gennaio 2017
Quattro improbabili eroi western devono salvare un gruppo di prigionieri tenuti in ostaggio da una banda di cannibali.
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La storia segue quattro uomini - uno sceriffo, un pistolero, un anziano confuso e un cowboy - che lottano per salvare un gruppo di prigionieri accerchiati da una banda di trogloditi cannibali che vivono ai margini della civiltà.
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Vi sono due tipi di storia del cinema: quella che tutti si ricordano e quella che nessuno conosce e devo dire che la seconda è la più ricca e interessante,questo Bone Tomahawk si ficca a fondo in questa storia,incarnando qualcosa di mai visto prima,che esula dai canoni classici e riporta lo spettatore ad uno stato anarchico e fuori dagli schemi.
Di solito non mi piacciono gli horror e tanto meno gli "splatter", ma questa volta, senza esagerare i meriti di questo spietato western, ultimo rampollo di una famiglia recente - che va ingrandendosi - di piccoli film apparentemente di genere, potrebbe suggerire qualcosa di molto interessante. Il protagonista è uno dei più sfortunati (ma talentuosi) attori di Hollywood, che ha mancato recentemente [...] Vai alla recensione »
Quattro uomini in viaggio per salvare una donna dal manipolo di indiani che l’ha catturata. Un western crepuscolare come ai tempi lo erano quegli ultimi film che testimoniavano l’incapacità del genere nel dare altro al cinema, film lento che fa dei silenzi e dei giochi di luci tutto quanto, mentre i dialoghi scorrono quasi solenni e con un tocco d’autore.
Come exploitation odierno senza pretese ci può stare,ma dal punto di vista serio il debutto di Zahler patisce vari difetti.La storia e i personaggi sono arcinoti,i dialoghi perlopiù scontati e le forzature legate al personaggio di Arthur riguardo tutto quello che riesce a fare a dispetto delle sue condizioni(oltre al fatto che gli altri se lo portino dietro senza battere ciglio)esagerate.Anche [...] Vai alla recensione »
Nella cittadina di frontiera di "Viva Speranza", arriva nottetempo un forestiero alquanto sospetto, che attira la curiosità dello sceriffo Hunt (un iconico Kurt Russell) e del suo vice Cicoria. Durante l' interrogatorio, lo sceriffo per evitare la fuga del sospettato gli spara ad una gamba, rinchiuso in cella, il prigioniero viene affidato alle mani della Dott.
Bone Tomahawk è un documentario d’America. La speranza è radiosa nella cittadina di Bright Hope, e a parte preparare zuppe di mais lo sceriffo (straordinario Kurt Russell) non ha molto da fare; ma il buio della notte e la paura rovesciano tutto. Ad accompagnarlo nella difficilissima impresa saranno il suo anziano "vice di riserva" (un gigantesco Richard Jenkins), un marito [...] Vai alla recensione »
La tranquilla cittadina di Bright Hope, viene attaccata da una tribù di cavernicoli cannibali. Alcuni abitanti saranno rapiti e toccherà a un gruppo scelto, tentare di recuperarli. Il film si riassume brevemente. Tutto il resto è delegato alla regia, genuina e abile: paesaggi, personaggi, dialoghi. Oltre a inserti e sequenze, geometriche, immediate e mirate.
Alle testa di una eterogenea compagine di uomini partita per liberare il suo vice e una giovane moglie rapiti da una primitiva e feroce tribù di pellerossa antropofagi, lo sceriffo del piccolo e tranquillo villaggio di Brigth Hope si renderà ben presto conto che le ostili condizioni ambientali e il divario delle forze in campo gioca decisamente a suo sfavore e che solo l'astuzia [...] Vai alla recensione »
Non è male ma non si capisce bene dove vuole andare a parare. Alla fine (temo) si tratta di un "regressive western" ossia il contrario del "progressive" in cui gli indiani avevano le loro ragioni e non erano più i cattivi tout court (in altre parole non servivano più da "capri espiatori" della trama). Qui in realtà ci sarebbe anche un indiano buono (n.
Mi sono iscritto a questo sito proprio per recensire questo film che è noia e demenzialità allo stato puro. Mi sono piaciuti solamente i primi quindici minuti, il resto sbadigli. E' la prima volta che trovo che la mia opinione diverga così platealmente da quella della maggioranza degli utenti.
Uno dei tanti tentativi di rivitalizzare il western, genere definitivamente defunto negli anni ’80, attraverso l’innesto di elementi tipici di un altro genere. In Cowboys & Aliens di Favreau ed in John Carter di Stanton l’ibridazione con la fantascienza ha creato un nuovo sottogenere, il fantawestern, in Exit Humanity Geddes ha sperimentato con altrettanto scarso successo quella con gli zombies. [...] Vai alla recensione »
Il film si vede soprattutto perché si tenta di capire dove il regista e il copione vogliono andare a parare. Dialoghi surreali ed estemporanei in diversi momenti. Non si capisce bene quale sia il filo della storia. Per buona parte del film domina la scena il problema alla gamba di uno dei protagonisti. I "trogloditi" sono costruiti in modo assurdo. La scena orribile, più che horror, nella grotta dei [...] Vai alla recensione »
Si salvano solo i primi 20 minuti poi tutto sprofonda nel ridicolo
Western horror con una banda di indiani "trogloditi" cannibali che rapiscono alcuni abitanti di una cittadina degli Stati Uniti. Lento all'inizio e abbastanza prevedibile nel suo svolgimento. Tuttavia ha i suoi momenti sanguinei che restituiscono qualcosa. In qualsiasi caso non lo rivedrei.