Titolo originale | Abrir puertas y ventanas |
Anno | 2011 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Argentina, Svizzera, Paesi Bassi |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Milagros Mumenthaler |
Attori | María Canale, Martina Juncadella, Ailín Salas, Julián Tello . |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 14 agosto 2011
CONSIGLIATO SÌ
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Buenos Aires. L'estate sta finendo e tre sorelle (Sofia, Marina e Violeta) vivono da sole nella casa di famiglia dopo che la nonna che le ha allevate è morta. Ognuna di loro cerca di superare questa difficile fase alla propria maniera. Mentre Sofia punta tutto sull'apparire e sull'uscire di casa con amici, Violeta si trascina da una stanza all'altra senza neanche preoccuparsi di indossare altro che non siano slip e canottiera. Marina finisce così con il caricarsi gran parte della gestione della casa mentre prosegue gli studi universitari. Piccole e grandi rivalità le dividono ma un profondo affetto le unisce sino a quando un giorno una di loro scompare.
MIlagros Mumenthaler ha dichiarato: "Questo mio primo film è nato dal desiderio di raccontare una storia legata alla mia biografia, al mio vissuto. Impregnato della storia recente dell'Argentina il film parte da una relazione tra sorelle che si trasforma in maniera definitiva alla fine dell'adolescenza quando si tenta di dare il via a una vita personale che sia del tutto nostra e che ci affranchi dall'educazione ricevuta".
Sono ottime intenzioni che il film trasmette solo in parte. Perché precisa e puntuale è l'attenzione della regista ai dettagli. Che siano quelli della casa (da cui non si esce se non per recarsi nelle più che immediate vicinanze) o del vestire delle ragazze (che individua e segnala il loro stato d'animo e anche i loro desideri nascosti). I problemi nascono da una sceneggiatura che non coinvolge, che non invita lo spettatore ad appassionarsi alle reprimende che l'una rivolge all'altra o alle loro pulsioni. È come se mancasse al film una cifra stilistica definita e si oscillasse tra l'indagine psicologica sulle dinamiche di elaborazione del lutto in fase adolescenziale e la storia d'amore (in particolare di Marina). Ciò che fa meritare le tre stelle al film è l'interpretazione delle tre protagoniste ognuna delle quali riesce ad offrire al proprio personaggio le luci ed ombre che lo fanno emergere da uno script altrimenti poco efficace. Il Pardo assegnato dalla Giuria del Festival di Locarno alla sola interprete di Marina non rende giustizia alle sue compagne.