Titolo originale | El campo |
Anno | 2011 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Argentina |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Hernàn Belòn |
Attori | Dolores Fonzi, Leonardo Sbaraglia, Juan Villegas, Pochi Ducasse, Matilda Manzano . |
Uscita | venerdì 31 agosto 2012 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
MYmonetro | 3,09 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 5 settembre 2012
Durante una notte in una casa di campagna, Elisa avverte una sensazione che non la lascia respirare. E che inizia a demolire, una dopo l'altra, ogni sua certezza. In Italia al Box Office El Campo ha incassato 20,3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Una giovane coppia e la loro figlia di poco più di un anno si trasferiscono in una piccola villa nella campagna argentina. La casa è molto decadente e da subito emerge un atteggiamento molto diverso nella coppia nel rapportarsi con quel nuovo ambiente. Mentre Santiago, il marito, è entusiasta e non vede l'ora di cominciare i lavori di restauro per trasformarla nella loro residenza estiva, la moglie Elisa è molto inquietata da quelle mura poco accoglienti, dai continui rumori e dagli spifferi onnipresenti, e inizia a convergere le sue paure in una morbosa attenzione nei confronti della piccola figlia Matilda.
Quando si guarda un film si è ormai talmente abituati a confrontarsi con case infestate e ghost stories, che la scelta di ambientare una storia in una villa decadente spersa in mezzo ai boschi ci pone già con un atteggiamento sulla difensiva. Fin dalle prime inquadrature, illuminate solo dalle luci della station wagon su cui viaggia la piccola famiglia alla ricerca di una casa nascosta dietro alla bruma della notte, El campo ci mette in attesa di quelle presenze inquietanti che sappiamo presto o tardi cominceranno a muovere le pareti o a spalancare porte cigolanti. Il regista Hernán Belón gioca volontariamente su questa tensione immaginaria, su questa paura suscitata per reazione naturale dalle atmosfere da romanzo gotico e da un'ambientazione da classico racconto del terrore. Ambigue vecchiette, oscure foreste, pareti scricchiolanti e perdite d'acqua che tolgono il sonno e la pace della giovane coppia con bambino.
Solo che, a poco a poco, da questo rigido catalogo di topoi sulla haunted house emerge lo spettro di un melodramma della coscienza, di un thriller psicologico che dà corpo non alle paranoie dei vari personaggi ma alle inquietudini sentimentali di un solo protagonista, alle sue paure legate alla dimensione ben più sottile e personale delle dinamiche degli affetti. Belòn si concentra soprattutto sul personaggio di Elisa e utilizza principalmente il filtro funereo e mesto del suo punto di vista per costruire un castello di tensione sopra alle fondamenta di un dramma da camera. Giocando efficacemente su nebbie, crepe e polveri, e virando la fotografia verso le tonalità grigio-scure, il regista argentino riesce a restituire la dimensione più oscura e spaventosa dei tormenti amorosi di Elisa, restituendo uno sguardo originale su di un matrimonio alla deriva.
In questo fra melodramma intimista e thriller soprannaturale, El campo diviene un curioso ibrido: una sorta di Scene da un matrimonio di Bergman concentrato nello spazio di una casa alla The Others di Amenábar. La formula non offre molto di più di questo e bisogna ammettere che il film conta su pochi momenti narrativamente forti per tenere alta la tensione drammatica o ansiogena di ambedue i generi. Ma resta un'opera prima interessante, un'efficace quanto rara giustapposizione fra la classicità della pellicola di genere e il modernismo del film d'autore.
la vita di Elisa può dirsi riuscita nel migliore dei modi: con una brillante carriera professionale e una famiglia che ama e la ama, la donna può programmare e aspettare un futuro sereno. Un inverno, Elisa e suo marito Santiago decidono di passare una settimana in una casa di campagna insieme alla loro bambina Luna. Nel mezzo della prima notte Elisa si sveglia improvvisamente, inquieta. Guarda il marito, e quel corpo con cui ha vissuto tanto tempo le sembra estraneo. Si alza e corre verso il letto di sua figlia, per sentire se respira. La donna avverte un'indefinibile presenza salire nella notte, come un'esalazione della campagna circostante, che appare insopportabilmente infinita. Una sensazione che non la lascia respirare. E che inizia a demolire, una dopo l'altra, ogni sua certezza.
Luminita è una ragazza moldava di diciassette anni, che vive in una baraccopoli nella periferia di Torino. In ospedale Luminita incontrerà Antonio, un uomo anziano malato di cancro alla gola. Il destino li unirà in una forzata coabitazione. Solo successivamente la possibilità di un contatto umano cambierà il loro destino.
La casa in campagna appena acquistata da due giovani coniugi, Santiago ed Elisa, con una bambina piccola, si trasforma ben presto in un luogo inquietante. Non soltanto lo spazio domestico, ma anche l'ambiente rurale, il vuoto circostante e la gente del circondario mettono sempre più a disagio Elisa, perennemente allarmata da ogni rumore notturno, ogni visita inaspettata, ogni circostanza che la trova impreparata.
Anche i rapporti affettivi e sessuali tra Santiago ed Elisa subiscono il contraccolpo di questa nuova situazione. Tutto ciò sta progressivamente destabilizzando non soltanto l'equilibrio della coppia, ma anche quello psichico della donna, allarmata tra l'altro per l'incolumità della bambina dentro una cornice di eventi, persone, animali, luoghi, improvvisi sbalzi d'umore.
EL CAMPO disponibile in DVD o BluRay |
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Ottimo film argentino, che parte da un contesto potenzialmente tendente all’horror (coppia con figlioletta prende in affitto casa solitaria e chiusa da anni, posta in aperta campagna, dove si odono strani rumori notturni e si verifica qualche episodio inquietante che suggerisce nefasti presagi) per risolversi invece in un sofferto percorso di accettazione del dolore del vivere da parte [...] Vai alla recensione »
Un uomo e una donna, con una bambina di un anno e mezzo, si trasferiscono a vivere in campagna. Lei da subito non si sente a suo agio e questo incrina pericolosamente il rapporto della coppia. Il film vuole raccontare della difficoltà di vivere le scelte insieme, del vivere in campagna, così diverso dalla città, dei rapporti umani che diventano sempre più difficili nell'era [...] Vai alla recensione »
Una clamorosa perdita di tempo, film brutto, sterile e noiosissimo
Si salva solo il protagonista Santiago
Esce finalmente (venerdì 31) sul mercato italiano questa sorprendente opera prima argentina, dove il «drammatico sorride» e l'horror «rigetta», scoperta nel 2011 dalla Settimana della critica di Venezia che da qualche anno privilegia le opere che hanno l' ambizione di produrre «altro mercato», travestendosi magari da «film di genere», e non solo di conquistarsi la stima degli studiosi.
Via dalla città: Santiago ed Elisa decidono di trasferirsi in campagna con la loro piccola Matilda. Isolata, a lungo disabitata, la casa prescelta inquieta lei ed entusiasma lui: reazioni uguali e contrarie, ma l'incomprensione è reciproca e mette a rischio la relazione. Siamo i luoghi che abitiamo? I luoghi ci abitano? Se lo chiede l'argentino Belon, che sfrutta l'esperienza documentaristica per esordire [...] Vai alla recensione »