Titolo originale | Han Jia |
Anno | 2010 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Cina |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Li Hongqi |
Attori | Bai Junjie, Zhang Naqi, Bai Jinfeng, Bao Lei, Wang Hui, Xie Ying . |
Tag | Da vedere 2010 |
MYmonetro | 3,09 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 2 agosto 2010
CONSIGLIATO SÌ
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Il cinema cinese - dove per Cina si intende quella Popolare e continentale - soffre di due patologie gravi: il confronto con un potere politico che non lascia scampo alla creatività e una tendenza, spesso perniciosa, al gigantismo. Quando questi due grandi nemici sono aggirati - fenomeno che avviene assai di rado - piovono opere di rilevanza assoluta, tanto più se si pensa alle difficoltà affrontate per portarle a termine (si pensi a Wang Bing, per esempio). Tra queste non può che figurare Winter Vacation di Li Hongqi, un vero e proprio corpo estraneo nella produzione nazionale: potrebbero appartenere a un Kaurismaki corrosivo o a un episodio di South Park i dialoghi di un film che uccide con sistematicità ogni parvenza di ritmo narrativo per obbligare il pubblico a vivere la medesima stasi che regna nel gelo della Mongolia cinese. Bambini che sognano di diventare orfani, musiche iterative che si confondono nella routine insensata di un luogo avulso dal resto del mondo, ladruncoli che schiaffeggiano e sono schiaffeggiati con uguale e meccanica apatia. Ripresi costantemente in campo lungo o al più medio, spesso seduti in surreali divani di pelle in mezzo al nulla, i ragazzi di Winter Vacation sono lo specchio di una generazione che non è X ma nemmeno Y, che ha semplicemente rinunciato a pretendere qualunque cosa da se stessi e dal proprio destino. Un pattern di noia racchiuso tra cupi edifici, retaggio dell'influenza sovietica, in cui la voluta ovvietà delle metafore - deserto nell'ambiente come negli animi - è il viatico per un'analisi spietatamente ironica sul vuoto esistenziale. Finiscono le vacanze invernali, ma la primavera non è mai stata così lontana.