Anno | 2009 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia, Germania |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Julie Delpy |
Attori | Julie Delpy, Daniel Brühl, Andy Gatjen, William Hurt, Anamaria Marinca . |
MYmonetro | 2,25 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 21 aprile 2010
Storia della contessa magiara Bathory, truce personaggio che ispirò molti racconti gotici, anche secoli dopo la sua morte avvenuta intorno al 1614.
CONSIGLIATO NÌ
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Il nobile Istvan Thurzo ricorda di quando, da giovane si era innamorato della Contessa Erzsebet Bathory. Già da allora si prefigurava il suo carattere gelido e crudele. Una volta divenuta adulta sposa un nobile e, dopo la sua morte, viene corteggiata dal potente conte Thurzo al quale preferisce il figlio Istvan appunto. Il padre però si oppone e in Erzsebet si insinua l'idea che la sua bellezza stia pian piano decadendo. Il sangue di giovani vergini servirà a mantenere fresca la sua pelle.
La Contessa Bathory aveva già acceso le fantasie erotiche di registi maschi. Il primo era stato Borowczyk in Storie immorali (1974) seguito da Jurai Jakubisko nel 1980. Protagoniste Paloma Picasso e Anna Friel.
Viene da chiedersi perché ora una donna e attrice apprezzata come la Delpy si sia imbarcata nell'ennesima riproposta del personaggio. Innanzitutto perché la sua regia precedente e d'esordio (Due giorni a Parigi) aveva dato prova della sua capacità di presa, leggera e la contempo non superficiale, sul presente. Raggelata nella gotica atmosfera e nei panni della contessa, Delpy getta al vento il capitale accumulato in precedenza. Lo fa poi nel modo più irritante e che, purtroppo, non è nuovo al cinema.
Dopo averci enumerato le crudeltà che giungono all'efferatezza perpetrate dalla nobildonna nel finale pretende di rimettere tutto a posto con l'affermazione che molto probabilmente i crimini a lei attribuiti sono frutto della fantasia malata di narratori maschi.
Due domande sorgono spontanee: a) senza quella fantasia malata ci sarebbe stato il film? b) perché una regista deve fare un film per promuovere fantasie malate dell'altro sesso? The answer is blowing in the wind.
Francamente la genesi del film rimane abbastanza oscura: forse la volontà dell'autrice(Julie Delpy)è sospesa tra una seria volontà"storico-filologica"di far luce sulla figura della"Contessa", alias la contessa Bathory, situandola tra Gilles de Rais, Dracula e il Marquis de Sade e quella di"épater", di scandalizzare, con scene dove un erotismo(inv [...] Vai alla recensione »
La légende veut que la comtesse Erzebet Bathory, membre de la haute aristocratie hongroise, ait sombré dans la folie après la mort de son mari Ferenc, tombé sur les champs de bataille dans le conflit qui opposait son pays aux Turcs. La forme prise par cette folie touchait à l'obsession de son apparence et de sa jeunesse, qu'elle croyait préserver en se baignant dans le sang de jeunes vierges.