Anno | 2007 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Andrea Adriatico |
Attori | Massimo Poggio, Francesca D’Aloja, Maurizio Patella, Milena Vukotic, Tonino Valerii Corso Salani, Eva Robin's. |
Uscita | sabato 5 aprile 2008 |
MYmonetro | 2,83 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 novembre 2017
Andres Carrera, 'ghost writer' del politico Massimo Arati scompare. Un investigatore inizia a indagare sulla sua vita... In Italia al Box Office All'amore assente ha incassato 37,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Andres Carrera scrive efficaci discorsi politici per convincere indifferentemente l'elettorato dell'uno o dell'altro partito. Durante un comizio elettorale, bagnato e battuto dalla pioggia, Andres sale in macchina e sparisce nel nulla, abbandonando una madre malata, un padre confuso e una moglie incinta. Un investigatore indaga sulla misteriosa sparizione, vivendo nella casa di Andres e vivendo la sua vita. Forse Andres non è andato lontano e quello che sta cercando e quello su cui sta investigando è il suo sé autentico.
Il cinema italiano, almeno quello degli ultimi dieci anni, si divide in due categorie: il prodotto di una società che non vede se stessa fino a rimuovere il reale e quello che riproduce la realtà in maniera puntuale. Un conto però è il realismo e un altro è la duplicazione pura e semplice delle cose. L'impressione per chi guarda è che la cultura cinematografica italiana non abbia alcuna attitudine ad immaginare.
Andrea Adriatico e il suo All'amore assente sono in questo senso un'eccezione perché nel film la duplicazione del reale viene meno, a favore di uno sguardo simbolico capace di rovesciare l'apparenza sensibile e concepire uno spazio altro da sperimentare. L'Andres "assente" è di fatto un uomo sdoppiato, è colui che cerca ed è il cercato, è il committente investito e poi sollevato dall'incarico di ritrovare il proprio io e un modo più autentico di comunicare. Perché il protagonista è un ghost writer che usa e redige il linguaggio politico, quasi sempre contorto, oscuro e allusivo. Un linguaggio retorico, artificioso e vuoto, atto a persuadere l'ascoltatore invece di chiarire gli intendimenti dell'oratore politico. A questo punto personaggio e autore si interrogano sulle ragioni culturali che spingono il politico ad esprimere un pensiero senza palesarlo o a celare un'informazione al proprio destinatario. Pur denunciando e smascherando l'antidemocraticità del discorso politico, che scavalca il cittadino e gli sottrae ogni criterio di consenso o di dissenso, Adriatico ripiega sul disagio morale e umano dell'individuo e sul contributo del singolo all'educazione politica.
Il regista rifiuta il realismo o la "ri-visitazione" del già conosciuto, svuotando i modelli standard della rappresentazione, mettendo in crisi le certezze oggettive e la riconoscibile riproduzione del reale. Sperimentando l'alterità, anche sessuale, Andres Carrera approda ad una verità oggettiva che sblocca il solipsismo, riconoscendo con un atto d'amore l'esistenza e il dolore degli altri.
In un'imprecisata provincia italiana perennemente bagnata dalla pioggia, arriva un uomo senza nome. È un investigatore incaricato da un anonimo cliente di trovare Andres, apprezzato ghost writer di un politico impegnato in campagna elettorale. Il detective ha amato Andres, e gli assomiglia anche fisicamente. Prende il suo posto all'agenzia di comunicazione diretta da Iris, moglie incinta di Andres, [...] Vai alla recensione »
È sempre un bene quando i cineasti si confrontano con la realtà. Accade, come in Tutta la vita davanti di Virzì, che le tematiche sociali siano le vere protagoniste del film; accade, come in Non pensarci che rimangano sotto traccia contribuendo però a dar forza a storie e personaggi; accade, infine, che siano spunti per riflessioni colte e personali (una volta avremmo detto: «d’autore») che rischiano [...] Vai alla recensione »
Bisogna avere molta pazienza con Andrea Adriatico. Già con il suo primo lungometraggio, Il vento, di sera, ci aveva abituati alle atmosfere lente e rarefatte d'un notturno viaggio, a sfondo omosessuale, in un'inedita Bologna. Ora con All'amore assente ci propone un viaggio, per certi versi simile all'altro anche se siamo nel ferrarese, in cui un investigatore cerca Andres Carrera che di professione [...] Vai alla recensione »