Anno | 2007 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Polonia |
Durata | 117 minuti |
Regia di | Andrzej Wajda |
Attori | Andrzej Chyra, Maja Ostaszewska, Artur Zmijewski, Danuta Stenka, Jan Englert Pawel Malaszynski, Magdalena Cielecka, Agnieszka Glinska, Maja Komorowska, Wladyslaw Kowalski, Antoni Pawlicki, Agnieszka Kawiorska, Sergey Garmash, Krzysztof Kolberger, Wiktoria Gasiewska, Joachim Paul Assböck, Stanislawa Celinska, Alicja Dabrowska, Krzysztof Globisz, Oleg Drach, Oleg Savkin. |
Uscita | venerdì 13 febbraio 2009 |
Tag | Da vedere 2007 |
Distribuzione | Movimento Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,32 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 11 aprile 2014
Il film ripercorre la strage di 22 mila soldati polacchi messa in atto dalla polizia segreta di Stalin il 5 marzo 1940 nella foresta di Katyn, situata nei pressi della città di Smolensk, in Russia. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura al Festival di Giffoni, In Italia al Box Office Katyn ha incassato 194 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Il 17 settembre 1939 la Polonia viene invasa. Da ovest dalle truppe di Hitler e da est dall'Armata Rossa. 18.000 ufficiali dell'esercito, 230.000 soldati e 12.000 ufficiali di polizia vengono arrestati dai russi. Tutti i graduati vengono portati in campi di concentramento e nella primavera del 1940, su espresso ordine di Stalin, 15.000 di loro vengono uccisi con un colpo alla nuca e seppelliti in fosse comuni nella foresta vicino a Katyn. I tedeschi scopriranno le fosse nell'aprile del 1943 ma i russi scaricheranno su di loro la colpa del massacro. Solo nel 1990 per la prima volta ammetteranno la responsabilità.
Wajda, che a Katyn perse il padre, racconta la vicenda attraverso la storia di Anna, la moglie di un capitano di Cavalleria che, pur non volendo accettarle, si troverà di fronte alle prove dell'esecuzione del marito così come accadrà ad altre donne. Al termine del conflitto, con la Polonia sotto l'influenza sovietica, una cortina di silenzio verrà fatta calare sull'accaduto e chi cercherà di sollevarla rischierà il carcere.
Wajda, come è sua abitudine, fa del rigore la propria cifra narrativa anche se, in questa occasione, lo stile non risulta essere del tutto personale quasi che si dovesse dare ascolto (così come accadde lo scorso anno per i Taviani de La masseria delle allodole alle esigenze della sala unite a quelle della produzione televisiva. Questo però non gli impedisce di far riemergere un passato che molti ad Est avrebbero preferito vedere sepolto per sempre e di lasciare l'impronta del Maestro nella sequenza finale in cui la macchina della Morte (che siamo cinematograficamente abituati a vedere agita da divise germaniche) entra in azione con spietata quanto determinata ferocia. È lì che lo spettatore abituato a caterve di uccisioni di ogni tipo non può non provare un sussulto che non vuole approfittare della commozione quanto piuttosto divenire memento e monito.
Quando il cinema riesce a produrre memoria assolve a uno dei suoi compiti principali. Con Wajda, ancora una volta, accade.
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Non so se Katyn meriti il rimprovero da qualcuno rivoltogli di non essere un film riuscito dal punto di vista artistico,ma se pure così fosse, ha indubbiamente il merito nobilissimo di testimoniare una verità, è una voce chiara che smentisce la menzogna più vile, ed è voce temibile,perchè innumerevoli sono ancora le vittime che attendono il riscatto della verità per la loro morte, e la condanna della [...] Vai alla recensione »
Sono polacco, abito a Trieste ed ho appena visto il film. Per me, e' un ottima "compressa" d'informazione per voi tutti su quello che si pensa in Polonia della storia descritta nel film. E' vero, che ci sono troppi simboli concentrati in tempo breve, ma forse questo e' dovuto dall'esperienza personale del regista, che ha perso il padre in questa tragedia.
“KATYN” di ANDRZEJ WAJDA; POL, 07. All’indomani dell’Accordo Ribbentrop-Molotov, nella Polonia occupata dai sovietici viene consumata una strage di 13mila ufficiali dell’esercito polacco nell’aprile del 40. Essa fu a lungo attribuita ai Nazisti. L’ottantunenne maestro del cinema polacco ha creato un film di grande complessità tematica e di sconvolgente patos.
27 marzo 2015, Bari - E' un film che fa male a vedersi, Katyn, con la sua atroce testimonianza dell'orrore del secolo scorso. Andrzej Wajda, a Bari per il Bifest, festival internazionale del cinema, ideato e diretto da Felice Laudadio alla sua sesta edizione, intervistato dalla giornalista Grazyna Torbika, alla fine della proiezione, spiega il motivo di quel lungo buio prima dei titoli [...] Vai alla recensione »
Katyn, di Andrzej Wajda, appartiene a quella categoria di film che danno un prezioso contributo alla conoscenza della storia, anche se, certo, come ogni forma d’arte, non possono assumersi il compito di deviarne la strada o determinare inversioni di rotta. Ben altre forze concorrono a questo e l’arte è testimonianza, spesso tragica, necessariamente neutrale, di miseria e nobiltà dell’uomo.
probabilmente saró il primo e l'unico a fare una critica a questo film al quale fin ora si sono alzate solo bandiere di grandezza. non é una critica di contenuto, é ovvio che la tragedia di cui l vecchio Wajda tratta é di grande importanza storica, ed é di questo che tutte le recensioni hanno parlato. Ma come spettatore il film non é riuscito ad emozonarmi in nessun istante.
Mi è piaciuto, realizzato con professionalità. La verità è rimasta a lungo celata, anche se alla fine è venuta fuori. Il motivo di tanta ferocia russa non è ben chiara, però è successo. Da vedere.
Berti deve solo avere la nostra riconoscenza per gli sforzi che sta facendo per portare Katyn al grande pubblico. Ho letto che altri distributori EUROPEI hanno acquisito i diritti sul film solo per NON distribuirlo, per seppellirlo cioè, come i 22000 di Katyn: bravi, obbediscono ancora a Stalin. I comunisti stalinisti avevano coniato un termine per gente così, "utili idioti", e se ne servivano sapientemente [...] Vai alla recensione »
ore 22.30 titoli di coda......ore 22.37 riesco ad alzarmi dalla poltroncina dopo essere rimasto completamente in silenzio! L'orrore della guerra, la sofferenza, l'impotenza dinanzi ai propri carnefici, l'orgoglio, la rassegnazione. Mi inchino difronte alla sofferenza che il popolo polacco ha dovuto affontare in quei terribili anni ed in quelli a venire.
un film che non si dimentica.Una pagina della nostra storia recente poco conosciuta presentata con rigore, senza cadere nel melodrammatico,nel retorico, nel noioso. un po' lunga l'ultima parte a scapito della intensità.
Cosa può aggiungere questo film alla lunga lista di orrori della seconda guerra mondiale? Che siano stati i russi a compire l'eccidio di Katyn non attenua certo gli eccidi spaventosi compiuti dai nazisti, piuttosto ci fa toccare con mano la tragica somiglianza di due regimi impegnati a imporre con la violenza il loro modo di vedere la storia e l'uomo, il famoso "uomo nuovo".
Film che, pur riprendendo un evento atroce, non è riuscito a farmi emozionare. Comunque lo consiglio a tutti colori che non sanno che cosa è accaduto a Katyn. Gli ultimi 10 minuti sono gli unici che sono riusciti a scuotermi veramente.
sarà anche vero che qualche amico ha ritrovato nel film una qualche " caduta " o " passo indietro" rispetto ad altre pellicole, ma penso sia un fatto abbastanza normale che questo un pò accada e poi non penso, veramente, che ciò si possa dire del film in oggetto. Come probabilmente già detto da altri, la lunga sequenza finale e lo stacco musicale con il coro religioso intonato a suggellare il sacrificio [...] Vai alla recensione »
Film sulle manipolazioni della storia. La storia la fa e la "costruisce" chi vince. RIFLETTIAMO!!!!! Una pellicola che oltre alla vicenda raccontata ci deve far aprire gli occhi sulla realtà: NON TUTTO E' COME VOGLIONO FARCI CREDERE... Da vedere e rivedere.
Un film amaro per una storia vera e nascosta tra le pagnine della storia. Da vedere.
non ho mai scritto una recensione o una critica ma ho sentito il bisogno di comunicare... di dirlo a qualcuno... mi ha talmente soddisfatta. Mi è piaciuto tutto, il non colore,il freddo,l'austerità dello stile la struttura essenziale mi è piaciuto .
Il film è buono anche artisticamente. Grandiosa l'atmosfera, la ricostruzione storica. Non si capisce perchè avvenga il massacro. Il clima criminale dell'epoca non c'è. Così sorge un'indignazione generica che fa meno bene alla causa di quanto dovrebbe. E' una cosa che capita anche con i film nazisti, di cui questo del grande Wajda ricalca infatti gli stilemi più vieti. Bravissime le donne.
Un'altra triste pagina di storia della seconda guerra mondiale, ricostruita dal regista Wajda, il quale racconta lo sterminio di numerosi ufficiali e tenenti polacchi che vennero fatti prigionieri dai sovietici nel 1939, e molti di questi vennero poi deportati al confine russo ed uccisi con un colpo di pistola alla nuca. Alla fine della guerra, i sovietici cercarono di modificare la storia, [...] Vai alla recensione »
Atmosfera da fiction TV Rai-Set, sceneggiatura didascalica, personaggi appena tratteggiati, qualche rosario ... tutto qui il "filmone" di Wajda boicottato dagli sporchi distributori (comunisti) italiani?
Terminato il film di Wajda, mi sono sorte immediatamente due domande: se questo film non affrontasse lo scomodo tema che affronta, una strage sovietica data per nazista e se questo film non fosse stato censurato un pò ovunque (a proposito: leggo di censure "rosse": vi faccio presente che il primo a censurare il film è stato il caro Vladimiro Putin, che tanto comunista non mi sembra e qui in Italia [...] Vai alla recensione »
Unendo la mera cronaca degli eventi ad uno stile decisamente da soap, il presunto maestro Andrzey Wayda realizza un prodotto tanto atteso, quanto ridicolo. Inguardabile sebbene il contenuto storico sia di grandissimo interesse.
a metà strada tra la rievocazione di un episodio storico di portata drammatica e la narrazione di una struggente vicenda famigliare: proprio queste le parole giuste per esprimere le idee davvero poco chiare di un regista che non sa esattamente dove vuole arrivare. Dove voleva arrivare con questo film? Chi sono i personaggi? perché nessuno di loro recita come un essere umano ma come una capra? perché [...] Vai alla recensione »
orribile! orribile! orribile!
Andrzej Wajda rivisita la strage del 1939, a lungo imputata ai nazisti, svelando le falsità russe e ricordando il padre finito nelle fosse comuni. I colpi di pistola si sommano ai colpi di pistola, nell'ultima sequenza di Katyn (Polonia, 2007, 118'). Condotti a uno a uno in una piccola stanza lorda di sangue, oppure a uno a uno tenuti sull'orlo di una buca scavata tra gli alberi, gli ufficiali e [...] Vai alla recensione »
Primavera 1940. L’esercito sovietico, che forte del patto Molotov-Ribbentrop aveva invaso la Polonia nell’agosto 1939, massacra 22.000 ufficiali, soldati e professionisti polacchi nella foresta di Katyn. Lo ricorda con ammirevole lucidità Andrzej Wajda in questo film che riesuma una pagina a lungo rimossa e ha avuto in patria 3 milioni di spettatori.
È un contributo alla scoperta, alla diffusione della conoscenza di una pagina tra le più buie e per lunghi decenni più negate della storia del Novecento. Un contributo portato dal regista polacco Andrzej Wajda - suoi capolavori come I dannati di Varsavia e Cenere e diamanti, il più grande tra i cineasti che a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta hanno tenacemente lavorato contro l' oppressione [...] Vai alla recensione »
Con un anno di ritardo rispetto alla presentazione alla Berlinale, esce anche in Italia Katyn di Andrzej Wajda, storia dell’eccidio di circa novemila ufficiali polacchi nell’autunno del 1940 a opera dell’esercito e della polizia segreta sovietica. È uno dei rari film su crimini politici e di guerra compiuti da un Paese vincitore della Seconda guerra mondiale (ma ha perso la Terza: la Guerra fredda...). [...] Vai alla recensione »
Il grande regista, autore di una nuova opera sulla strage sovietica del 1940, si è schierato contro la speculazione dei gemelli Kaczynski, che volevano anticipare l'anniversario per approfittarne alle elezioni Doveva essere l'asso nella manica dei gemelli Kaczynski e invece si è rivelato un boomerang contro di loro. Per vincere le scorse elezioni, avevano infatti deciso di usare spregiudicatamente, [...] Vai alla recensione »
I have been to Poland just once, briefly, in 1978, to talk about movies, but I kept meeting people there who wanted to talk about something else—the Soviet betrayal of their country. In particular, they were obsessed with a single event: the murder of Polish officers in the Katy forest, near Smolensk, in 1940. For many Poles, the lies spread about this massacre amounted to a virtual negation of the [...] Vai alla recensione »
The first scene in “Katyn,”Andrzej Wajda’s solemn and searing new film, takes place on a bridge somewhere in Poland in mid-September 1939. The bridge is aswarm with people fleeing in opposite directions. Panicked families trying to escape the Germans, who invaded on the first of the month, collide with equally terrified compatriots coming from the eastern part of the country, scene of a recent Soviet [...] Vai alla recensione »
"Katyn" : film poignant et douloureux pour Wajda Dans les pays de l'Est, Katyn est un mot tabou. C'est le nom d'une forêt, en territoire russe, près de Smolensk, où les troupes allemandes trouvèrent en 1941 un charnier. Les cadavres de milliers d'officiers polonais exécutés d'une balle dans la nuque. Qui avait commandité ce massacre? Les Allemands accusèrent les Soviétiques.