Titolo originale | The Rising-Ballad of Mangal Pandey |
Anno | 2005 |
Genere | Storico |
Produzione | India, Pakistan |
Durata | 150 minuti |
Regia di | Ketan Mehta |
Attori | Coral Beed, Amin Hajee, Aamir Khan, Kailash Kher, Kiron Kher, Rani Mukherjee Amisha Patel, Toby Stephens. |
MYmonetro | 3,11 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Il festival di Locarno ha aperto la sua 58^edizione con un film che si puo' definire 'bollywoodiano' con una etichettatura semplificatrice ma che in realtà cerca di costruire delle varianti significative. Dal nostro inviato Giancarlo Zappoli. Al Box Office Usa The Rising ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 939 mila dollari e 531 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Il festival di Locarno ha aperto la sua 58^edizione con un film che si puo' definire 'bollywoodiano' con una etichettatura semplificatrice ma che in realtà cerca di costruire delle varianti significative. Perché questa volta non si tratta dell'ennesimo mélo piu' o meno coreografato ma di un autentico fatto storico. A metà Ottocento l'Impero Britannico con la Compagnia delle Indie schiacciava l'India sotto il tallone di una 'civilizzazione' motivata esclusivamente da interessi di sfruttamento commerciale. Mangal Pandey, un soldato sepoi facente parte della guarnigione inglese, guido' la prima vera rivolta. Il motivo occasionale fu l'introduzione di nuovi fucili i cui contenitori di polvere da sparo dovevano essere lacerati con i denti. Il grasso che li circondava era pero' di origine animale (mucca e maiale) e cio' per i soldati Hindu e Mussulmani rappresentava un sacrilegio. Il film racconta, attraverso l'amicizia tra il soldato Pandey e il capitano Gordon (parzialmente emarginato dai suoi superiori in quanto cattolico), le tappe di una vicenda che porto' all'impiccagione di Pandey. Amir Khan (già protagonista di "Lagaan") dà qui vita a un personaggio forte e determinato. Il pregio del cinema indiano è quello di poterci raccontare la storia romanzandola e di riuscire a non essere ridicolo (ad esempio) nelle scene da 'uno contro tutti' dove ormai anche gli americani cominciano a mostrare la corda cadendo spesso nella comicità involontaria. Onore al merito di un'industria dell'immaginario che sa essere popolare senza rinunciare al buon gusto e all'intelligenza.