Titolo originale | Paran daemun |
Anno | 1998 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Kim Ki-Duk |
Attori | Lee Jae-eun, Lee Hae-eun, Jae-mo Ahn, Hyeong-gi Jeong, Min-seok Son . |
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CONSIGLIATO N.D.
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La chiusura in realtà personali che si aprono in un corridoio che dirige verso una porta verso esterna, è un elemento ricorrente nel cinema del regista coreano, ideatore di una "violenza poetica", blend di crudezze e sogni, privi di luoghi comuni.
La "Locanda del voliere" (anch'esso spazio definito e chiuso) è la dimora di Jina giovane prostituta e ragazza apparentemente debole, e schiava delle regole sociali che in Corea del Sud non accettano e puniscono: la "vendita dei corpi femminili" è proibita. Il motel, gestito da una famiglia nella quale la sorella Hyemi è l'estremo opposto di Jina è la scena rappresentativa di un mondo ridotto e reale. Hyemi, rigida con se stessa e gli altri e incapace di qualsiasi gesto umano nei confronti di Jina, è l'essenza della coerenza e della standardizzazione sociale di un paese molto lontano da noi. Le regole tuttavia sono fatte per essere cambiate. E dall'odio può scaturire l'amicizia.
Kim ki-duk parla per simboli e per uomini, per professioni e per famiglie, raccontando un mondo che conosce bene facendo incontrare realtà e fantasia. I suoi personaggi accettano la loro situazione e combattono in silenzio per sopravvivere nella dignità e le immagini, come sempre, parlano di più delle parole, racchiuse nell'anima dal dolore.