Anno | 2005 |
Genere | Guerra |
Produzione | Giappone |
Durata | 128 minuti |
Regia di | Shinji Higuchi |
Attori | Yakusho Kôji, Satoshi Tsumabuki, Toshirô Yanagiba, Yu Kashii, Shin'ichi Tsutsumi Ken Ishiguro. |
MYmonetro | 2,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO NÌ
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Capostipite moderno di un genere finora quasi del tutto assente sul circuito giapponese, quello del film di guerra variante sottomarina, il film ha frantumato ogni record di incassi in patria.
Gli Stati uniti hanno appena lanciato la prima bomba atomica della storia su Hiroshima e la situazione tra gli alti vertici nipponici è quantomai confusa. L'ultima speranza per l'esercito giapponese è un sottomarino sperimentale dono dei nazisti, dotato di un rivoluzionario e misterioso sistema radar capace di garantire un immenso vantaggio strategico a causa della propria straordinaria precisione. Dopo l'esplosione della bomba a Nagasaki filtrerà la notizia di una prossima bomba pronta per distruggere Tokyo: il sottomarino, superate resistenze interne ed esterne, tenterà un'ultima disperata azione per fermare il conto alla rovescia. L'ambientazione è si pericolosamente ambiziosa, ma garantirebbe molteplici possibilità di sbocco per quanto riguarda lo sviluppo del plot: dalla riflessione su argomenti di portata universale all'azione in combattimenti subacquei, il tutto condito dalla promettente introduzione di elementi a metà tra il classico manga e gli orrori del castello di Norimberga. Si scoprirà infatti che il nucleo centrale del sistema radar tanto sofisticato del sottomarino è un essere umano (vestito da Capitan Harlock), modificato geneticamente dagli scienziati nazisti. Tante tematiche importanti quindi, per quello che avrebbe sicuramente le carte in regola per affermarsi a livello internazionale come l'Armageddon nipponico, magari qualcosa in più. Invece no. Sarà per i temi estremamente delicati, sarà per la relativa novità che il genere rappresenta, ma tutte le potenzialità del concept vengono sacrificate in nome di un kolossal logorroico e sragionato, più continuo e forzato dibattito ideologico che vero e proprio film. Le scene d'azione si contano sulle dita di una mano intervallate da interminabili riletture dei medesimi concetti, in una enfatica celebrazione delle tragedie storiche, con i dovuti mea culpa, ed una morbosa ossessione per delitto e castigo di Dostoevskij. Uno schiacciasassi inequivocabilmente commerciale progettato per sfruttare la comprensibile ipersensibilità nipponica verso "la bomba".