Anno | 1983 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 115 minuti |
Regia di | Raoul Ruiz |
Attori | Melvil Poupaud, Hugues Quester, Anne Alvaro, André Engel, Duarte De Almeida André Gomes, Clarisse Dole. |
MYmonetro | 2,50 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO NÌ
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In piena era di movida e riscoperta della cultura pop (stava per arrivare il postmoderno), Ruiz gira questo allucinato oggetto, a metà tra il cinema onirico degli anni '60/'70 e le suggestioni che Almodovar stava sperimentando. Ne esce fuori un film di difficile comprensione non solo a livello di trama (dove c'è proprio poco da capire) ma soprattutto di intenti. La storia si articola infatti tutta intorno alle peripezie di una ragazza che passa attraverso tre figure maschili (padre, bambino/amante e aguzzino), nella ricerca dell'Isola Dei Pirati. A fronte di un continuo delirio le immagini invece sono rigorosamente fotografate espressionisticamente con colori vivacissimi e un gusto particolare per i tramonti. Senza contare il sovrautilizzo di lenti bifocali, applicate in maniera quasi programmatica assieme alla scelta di punti di inquadratura molto poco ortodossi. Per tutti questi elementi a tratti il film ricorda le opere di Welles del periodo di Rapporto Confidenziale e Terrore sul Mar Nero (ma proprio alla lontana), anche perchè spesso tutto viene sporcato con sporadici elementi noir, ma senza insistere. Tutto è vago e astratto in una maniera che francamente annoia e non ispira e anche le immagini che inizialmente rapiscono alla lunga annoiano.