Anno | 2021 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Marco Filiberti |
Attori | Matteo Munari, Marco Filiberti, Diletta Masetti, Luca Tanganelli, Giovanni De Giorgi . |
Uscita | giovedì 23 settembre 2021 |
Distribuzione | 30 Holding |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,82 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 17 settembre 2021
Una suggestiva e metafisica "terra desolata" dei primi del Novecento. In Italia al Box Office Parsifal ha incassato 3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Il giovane Parsifal arriva in un luogo senza tempo e senza nome, e lui stesso non sa dove si trova o quale sia la sua vera identità. Si imbatte in due marinai, Palamède e Cador, da lungo ancorati in porto, in due prostitute, Elisa e Senta, e in una donna dal fascino irresistibile, la bellissima Kundry. Il suo percorso si dipanerà avanti e indietro nel tempo e nello spazio, da una taverna-bordello della jazz era ad una cattedrale abbandonata in cui un uomo ferito, Amfortas, languisce vittima di un desiderio mai appagato. Parsifal raggiungerà iuna presa di co(no)sc(i)enza che lo indirizzerà verso una nuova dimensione dell'essere, e scoprirà di essere lui stesso il Graal che aveva tanto a lungo cercato.
Marco Filiberti ripercorre la leggenda di Parsifal, soprattutto nella concezione wagneriana, per raccontare uno smarrimento esistenziale figlio dei nostri tempi, accompagnato dalla necessità di abbandonare la dimensione del controllo e il demone del desiderio.
Le peregrinazioni del suo protagonista attraversano la lussuria e il possesso per approdare ad una nuova consapevolezza, e il paesaggio entro il quale si muove è metafisico, a cominciare dalla prima inquadratura che vede i marinai ancorati in un porto delle nebbie simile a quello del Querelle de Brest di Fassbinder.
La confezione estetica è eccellente, ispirata a molta pittura e a molto cinema: la fotografia di Mauro Toscano, così come le scenografie di Livia Borgognoni e i costumi di Daniele Gelsi, sono di altissimo livello, ed è merito del regista e sceneggiatore Filiberti aver mantenuto la barra elevata anche per la recitazione degli attori, tutti molto duttili e capaci, in particolare gli interpreti dei ruoli secondari Luca Tanganelli e Zoe Zolferino (Cador ed Elsa).
Questo livello di ambizione artistica è raro nel cinema italiano, e il senso di struggimento che Filiberti cerca di comunicare per parole e immagini è figlio del nostro tempo disorientato. C'è anche un gradito ritorno alla plasticità dei corpi "come strumenti organici", sottolineata da movimenti attentamente coreografati e ben interpretati da attori dai molti talenti.
D'altro canto la sceneggiatura, fatta di dialoghi estremamente letterari e di svolte narrative via via sempre meno comprensibili, diventa gradualmente più ostica e inaccessibile, e rischia di alienare anche il più ben disposto degli spettatori.
Filiberti rinchiude la sua storia in un fortino quasi inespugnabile, invece di allargarla ad un pubblico possibile. "Non vi farò uscire confortati", avvisa il testo nelle prime scene, ma all'uscita di sala gli spettatori rischiano di ritrovarsi più confusi e frustrati che persuasi e stimolati ad una riflessione sui nostri mala tempora e sul destino dell'uomo contemporaneo.
Forse il Candido di Voltaire è soltanto un puro di cuore che ha come precipuo stigma quello di avere come precettore Pangloss. Invece con questo suo Parsifal Marco Filiberti ha saputo avvicinarsi all'essenza dell'eponimo eroe del ciclo arturiano - una delle personificazioni leggendarie più pregne dell'innocenza - liberandosi dal giogo normativo della ricezione commerciale/autoriale per creare un'opera [...] Vai alla recensione »
Filiberti riprende il mito di Parsifal - il ragazzo dal cuore puro che verrà ammesso alla visione del Graal - per rilasciarlo in una dimensione irreale che esiste solo come dichiarata rappresentazione, flusso di coscienza privo di coordinate spaziotemporali, sarabanda scomposta di simboli, luoghi e personaggi mutanti: una rassegna solipsistica, ossessiva, spossante nel suo persistente alludere e nulla [...] Vai alla recensione »
Parsifal è un progetto ambizioso, che rilegge la celebre opera wagneriana attualizzandola, dando al protagonista la chiave di un viaggio interiore attraverso un percorso di smarrimento e rinascita. Si tratta del quarto film del regista teatrale e cinematografico, Marco Filiberti, noto al pubblico soprattutto per Poco più di un anno fa - Diario di un pornodivo (2003) e soprattutto Il compleanno (2009). [...] Vai alla recensione »