Jennifer Lopez è un'attrice statunitense, produttrice, produttrice esecutiva, sceneggiatrice, musicista, è nata il 24 luglio 1969 a New York City, New York (USA). Jennifer Lopez ha oggi 55 anni ed è del segno zodiacale Leone.
E così J Lo ha deciso di tenere la bocca chiusa Di non parlare, se non di canto ballo o recita e (o, magari dei suoi profumi e marchi di abbigliamento. No,Jennifer Lopez si rifiuta di discutere della sua vita privata. Peccato sia sola in questo nobile proposito. Perché tutti gli altri continuano a parlare della vita privata di Jennifer. Gli affari di cuore e di letto di J. Lo sono un argomento a cui non si sfugge, come al buco nell’ozono. Impossibile non avere un’opinione a riguardo: sarebbe come, per un americano, non avere un’opinione su Bush e Kerry.
Confesso: so, di Jennifer, molto più di quello che vorrei. Capisco, dunque, perché non vuole parlare della sua vita personale: perché non ce l’ha. La sua vita è tutta pubblica. E a volerlo èstata lei. «Questa è l’esistenza che ho sempre sognato», diceva tutta contenta qualche tempo fa. «Ero bambina e già volevo diventare una celebrity. C’è solo uno svantaggio: le persone si interessano più alle tue cose personali che al lavoro. E questo fa paura».
Ma è lei, piuttosto, a far paura. Più di chiunque altro si è data da fare per diventare - e restare - una celebrity. Pur di riuscirci, sembrava disposta a condividere ogni battito del suo cuore con noi comuni mortali. Ricordo un titolo dell’anno scorso: «Jennifer e Ben Affleck hanno così voglia di mettere su famiglia che, se non riescono a concepire, adotteranno un bambino». Avevo il terrore di accendere la tv e assistere all’annuncio in diretta dei risultati del test sugli spermatozoi di Ben. Dopo tutto, lui e Jennifer si erano appena fatti fumare mentre si sbaciucchiavano nei posti più frequentati di Los Angeles.
Mai, prima, una love story era stata condotta in modo tanto pubblico. Paride ed Elena di Troia non ci hanno mai deliziato con i loro problemi di fertilità. Nemmeno Madonna era riuscita a tanto. Perché Jennifer, in questo delirio di pubblicità, aveva coinvolto anche un divo di primo piano come Affleck.
E poi è accaduto l’impensabile. La coppia più bella del nuovo millennio è scoppiata. E, colmo dei colmi, è stato lui - così almeno è sembrato - a scaricare lei. J. Lo dev’essere stata malissimo. Magari ha anche temuto che l’ingrato, dopo averla mollata, la denigrasse sulla stampa. Di certo l’inconveniente è stato spiacevole: lei ha dovuto posticipare l’uscita del nuovo cd (per togliere dai testi ogni riferimento a Ben) e del nuovo film, Jersey Girl (per tagliare la scena del loro matrimonio). E soprattutto, cosa ben più seccante, è stata costretta a ripensare la sua vita.
Ora sembra aver capito che il pubblico si accontenta di sbirciare nei suoi fatti privati, non ha bisogno di farne un’indigestione. Si sta costruendo un guscio di privacy per resistere alle nostre «invasioni». J. Lo, la romantica passionale, è diventata la professionista. Vuole parlare solo di lavoro. Io, fossi in lei, non sarei tanto sicuro che la cosa le convenga.
E poi, in realtà, nemmeno di lavoro vuole parlare a ruota libera. Ad esempio, su Jersey Girl fa scena muta. Perché quel film ha segnato la fine della relazione con Affleck, la storia di “amore eterno” di cui ci aveva sbattuto in faccia ogni bacio e carezza. Impossibile non pensare che la vita imita l’arte: la morte del suo personaggio, nei primi minuti del film, sembra profetizza-re la fine dell’unione che i tabloid avevano ribattezzato «Bennifer». Si fa tutto per amore, ma lasciarsi ammazzare all’inizio del primo atto è francamente troppo.
Jennifer, dunque, preferisce parlare dell’altro suo nuovo film, Shall We Dance? Dove lei è un’istruttrice di ballo che insegna a Richard Gere come si dimena il fondoschiena e, così facendo, lo salva dalla sua vita di uomo d’affari annoiato e noioso. Una specie di incrocio fra Pretty Woman e la Lambada, un ruolo perfetto per J. Lo, la favola che trasforma una ragazza povera in stella.
Lei è la perfetta incarnazione (in salsa hip-hop) di My Fair Lady. La ragazza che parte dal block, l’anonimo isolato di case popolari del Bronx dove è nata, e sale subito al top per merito della sua grazia, bellezza e virtù.
Ci crede talmente tanto, alla favola, che ha tentato di costruirsi addosso un mito da Cenerentola nel video della canzone Jenny From the Block, una rivisitazione narcisistica del trionfo della volontà. Anche se ha addosso diamanti grossi come meloni, ci dice, è ancora la ragazza della porta accanto. La vediamo volare da un appartamento del ghetto a uno yacht da miliardari dove Ben Affleck le massaggia i glutei mentre lei canta: «Non lasciarti ingannare dalle mie pietre preziose: sono ancora Jenny, quella del block; quella che aveva poco, e che adesso ha molto». Per qualche motivo, non riesci a simpatizzare.
Quando mi capita di vedere il video, e quei glutei, mi viene in mente la frase di un vecchio film comico: «Il problema di questo mondo è che tutti hanno un grande but». La parola inglese but sta per “ma”: come dire che tutti hanno un ma, un dubbio, una riserva, una condizione. Ma si pronuncia esattamente come un’altra parola, butt con due “t”, che vuol dire “sedere”. E allora, quando penso ai grandi but che hanno accompagnato il grande butt di Jennifer sulla strada del successo, penso a quante riserve ha avanzato, quante condizioni ha imposto. J. Lo non si accontenta di un ruolo, o un uomo (o un gioiello) qualsiasi. È una donna difficile e astuta. Con tanti but e poco romanticismo, poca spontaneità, poca vulnerabilità. Tutto, in lei, è frutto di un freddo calcolo.
Finora non ha certo meritato l’Oscar (in Anaconda, dicevano i maligni, peggio di lei recitava solo il serpente). Eppure, sentite che giudizi si permette di dare sui colleghi. Gwyneth Paltrow? «Non ricordo uno solo dei suoi film. Certa gente diventa celebre per associazione. Quando stava con Brad Pitt, si parlava molto più del suo fidanzato che del suo lavoro». Cameron Diaz? «Una modella molto fortunata». Wesley Snipes? «Uno stronzo». Non si può certo dire che sia timida.
Ora, però, la ragazza che aveva tutto ha perso il suo principe azzurro. E, con un gioco dirimbalzi degno di Liz Taylor, ètornata brevemente con Puff Daddy per poi sposare il cantante Marc Anthony. Dice che il matrimonio l’ha «ammorbidita». Come andrà a finire? Vedo all’orizzonte molti but.
Da Vanity Fair, 21 ottobre 2004
Attrice, cantante, produttrice, imprenditrice... non c’è niente che Jennifer Lopez non sappia fare. Ha avuto anche tantissimi successi al box office, per esempio Quel Mostro di Suocera e Prima o poi mi Sposo. Cantante famosa, ha pubblicato il suo primo CD in lingua spagnola, Como amauna mujer (sesto album), acclamato dal pubblico latino. È stata vista in film come El Cantante, un dramma sulla leggenda della salsa Hector Lavoe e Bordertown con Antonio Banderas. Jennifer Lopez ha prodotto molti film e molti progetti televisivi. Si occupa anche di una linea di abbigliamento e profumi; è anche impegnata in varie iniziative di beneficenza, soprattutto per dare aiuto ai bambini, attraverso il Children Hospital di Los Angeles, e il Children’s Health Fund, che aiuta le vittime dell’Uragano Katrina.