Negli altri paesi occidentali: Inghilterra, Francia, Stati Uniti l'estate è, dal punto di vista cinematografico, una stagione come tutte la altre, da noi il sole di luglio e d'agosto non dà libertà che a pellicole di terz'ordine.
Mentre, per citare un solo caso, a Parigi si sta dando una bella fantasia cinematografica di Hathaway, che lassù sta entusiasmando tutti, qui a Milano, si fa gran fatica a vedere un solo film decente per settimana.
Film decente è Gioventù perduta dell'ex-marito di Danielle Darrieux, Henry De-Coin, che, se non altro, ha il merito di riproporci la cara immagine scomparsa di Raimu. Uomo del Sud, Raimu era la cordialità fatta persona; sapeva essere comico e tragico, sapeva far piangere e sapeva far sorridere.
Nel cinema europeo i grandi caratteri sono rari. Se il nostro Fabrizi l'abbiamo dovuto trovare sui palcoscenici del varietà, in Francia Raimu veniva dalla difficile carriera del teatro. Era irritabile ma generoso, un po' "gigione" ma artista sensibilissimo, tutto intuito e intelligenza naturale.
Come film, Gioventù perduta è tipico della Francia di alcuni anni fa, spiritualmente turbata e inquieta del suo avvenire. Ma i dieci primi minuti del racconto sono senz'altro di primo ordine. Cosa volete di più nella magra estiva dei cinematografi milanesi?
Da Candido, 15 agosto1948