L'attrice si finge ventenne su FB nel film di Safy Nebbou che riflette sull'amore ai tempi dei social network. Da giovedì 17 ottobre al cinema.
di Giuseppe De Marco
Da attrice teatrale inizia a farsi notare anche dai registi cinematografici negli anni '80: nell'84 recita nel bellissimo La vie de famille diretta da Jacques Doillon, mentre l'anno successivo farà parte del cast di Je vous salue, Marie di Jean-Luc Godard. Sempre nel 1985 verrà scelta addirittura come protagonista da Andrè Techiné nel ruolo autobiografico di un'attrice in cerca di fortuna a Parigi nel suo Rendez-vous. Per la Binoche è la consacrazione in patria: diviene una giovane star ambita dai registi più importanti. Anche la critica si accorge di lei, tant'è che riceve la sua prima candidatura per il premio Cesar. L'anno successivo recita nel personalissimo e coraggioso Rosso sangue di Leos Carax, un'interpretazione che lascia segno e che le valse la seconda nomination ai Cesar. Con Leos Carax la Binoche inizierà anche una relazione sentimentale; sempre con lui lavorerà nel tribolatissimo progetto Gli amanti del Pont-Neuf, produzione che a causa del fallimento del primo produttore durerà ben tre anni. Ciononostante il film non riscosse il successo sperato; per la Binoche sarà la terza candidatura al Cesar.
Nel 1988 a soli 24 anni riceve la chiamata da Hollywood: il regista Philip Kaufman la sceglie nel ruolo di Tereza per l'adattamento cinematografico del celebre L'insostenibile leggerezza dell'essere di Milan Kundera. Il film riesce bene, il cast è ottimo (e la Binoche in coppia con Daniel Day-Lewis è perfetta) e sia la critica che il pubblico dimostrano di apprezzare.
Nonostante le riprese siano avvenute in Francia, per la Binoche ha rappresentato il vero battesimo di fuoco col cinema a stelle e strisce e con le produzioni di lingua inglese.