Quarta serata al Magna Graecia Film Festival di Soverato.
di Sabrina Amoroso
Omaggio alla carriera
Pellicole impegnate nella quarta serata del Magna Graecia Film Festival di Soverato con l'arrivo di Good mornig aman e La cosa Giusta.
Il pubblico calabrese apprezza il tentativo di portare all'attenzione del pubblico una tematica delicata come quella dell'integrazione razziale nel tentativo di svincolarsi da luoghi comuni e facili pregiudizi che, in un modo diverso, anche questa terra ha sperimentato.
La serata assume però toni e significati diversi nel primo riconoscimento assegnato in questa edizione: la colonna d'oro all'attore e regista Sergio Rubini consegnata dal maestro Ugo Gregoretti.
«È davvero un piacere per me essere qui- esordisce Rubini- anche perché in questa terra mi sento a casa visto che per metà sono calabrese anche io. Mio padre è originario di Laino Borgo e i miei parenti sono di Castrolibero. Ho passato qui la mia infanzia, mi sarebbe piaciuto girare interamente qui i miei film ma purtroppo la Film Commission è molto diversa da quella che abbiamo in Puglia e al momento non sarebbe fattibile.»
Tocca una tasto dolente Rubini dal palco della Magna Graecia Film Festival richiamando lo stato di arretratezza di organi che potrebbero far decollare una regione da molti considerata come set ideale per un film, ma ancora poco sfruttata.
Il riconoscimento è andato all'attore come omaggio ad una carriera coronata dal successo che l'ha portato a lavorare con i più grandi nomi del cinema italiano.
«Ho imparato che questo lavoro è passione e sacrificio, ricordo che agli esordi pensavo che i problemi della realizzazione di un film sparissero nel momento in cui a lavorare erano grandi nomi del cinema italiano. Ho ben presto capito che mi sbagliavo e quando mi trovai a lavorare con Fellini ho constatato che i problemi c'erano ed erano gli stessi che si affrontano ad ogni livello. Esorto quindi i giovani registi a non demoralizzarsi e ad andare avanti facendosi trainare dalla passione.»