Weekend di festa
Alle spalle lasciamo un weekend variegato, fatto di incursioni nella magia del cinema orientale. Tra volti impauriti, arrabbiati e scanzonati, il mondo asiatico si è presentato in molte sfaccettature diverse. Dallo splatter Dream Home, accolto con entusiasmo dal pubblico del festival, alla tenerezza di una commedia degli equivoci come Kimmy Dora, le prime tre giornate hanno saputo distinguersi per originalità e una voglia prodigiosa di raccontare storie. Abbiamo visto un detective chiacchierare con insetti stralunati dai grossi problemi di coppia (The Bugs Detective), gruppi di gangster affrontare i guai di un quartiere a luci rosse di Taipei (Monga), amanti timidi e impacciati come difficilmente si erano visti prima (Bandhobi) e tanti altri personaggi curiosi che resteranno nella memoria degli appassionati del Far East.
Di grande rigore stilistico, si è conquistato, per ora, la statuetta per miglior fotografia, lo storico City of Life and Death. L'epica ha coinvolto molti dei racconti presentati: tra tutti spicca il cinese Wheat, suggestivo equilibrio tra dramma e commedia che guarda alla tragica battaglia di Changping, scegliendo due disertori come oratori privilegiati della vicenda. Se questi sono stati i maggiori contributi cinematografici alla grande festa orientale che ha invaso la città di Udine, non possiamo mettere in secondo piano gli straordinari spettacoli, dalla danza alla musica, che hanno accompagnato i primi giorni della lunga traversata ad est. Esibizioni di karate, judo e altre arti marziali, sedute di trucco e mimica dell'opera di Pechino, danze e improvvisazioni teatrali hanno così aiutato gli spettatori ad entrare nello spirito della festa. Che anche quest'anno si rivela un vero e proprio omaggio alla cultura orientale.

Jackie Chan in prima linea sul campo di battaglia
La giornata di lunedì 26 aprile comincia con un disastro naturale. Si tratta solo di finzione ovviamente, ma il realismo di Haeundae di Yun Je-Gyun, ricco di effetti speciali che contribuiscono alla verità delle scene, inquieta perché ci ricorda recenti avvenimenti tragici ai quali abbiamo assistito con paura e stupore. In questo caso avremo a che fare con uno tsunami di portata enorme che travolgerà una delle spiagge più frequentate della Corea del Sud, ma gli effetti più spaventosi della catastrofe, seppur finti, raggiungeranno anche la platea del teatro di Udine. In programma segue una commedia dai toni leggeri, Wig, sulla storia di un impiegato calvo che aspira a comprare una nuova parrucca (che si rivelerà un oggetto dai poteri magici).
Da uno sguardo sereno e pacioso sul mondo passiamo poi alla periferia di Manila, dove incontriamo un gruppo di giovani sbandati, continuamente sbattuti fuori e dentro al carcere: parliamo di The Last Wolf dell'indonesiana Upi, presente già l'anno scorso in concorso con il film Radit & Jani. L'azione continua nel tardo pomeriggio con Story of a Discharged Prisoner di Patrick Lung Kong, film del 1967 che ha ispirato A Better Tomorrow di John Woo. Raggiungiamo così la notte del Far East. Questa sera si colora di mistero: prima vedremo il dramma di un soldato che si finge morto in battaglia per salvarsi la pelle (da non perdere, vista l'interpretazione della star internazionale Jackie Chan) nel film Little Big Soldier e poi ci lasceremo coinvolgere dal thriller Zero Focus del giapponese Inudo Isshin, un giallo vecchio stile ambientato negli anni Cinquanta. Come sempre, basta mettersi comodi, le proposte non mancano.