Un film sperimentale
Scrittore molto popolare è una definizione che sta stretta a Paulo Coelho, autore brasiliano noto e amato in tutto il pianeta. I suoi non sono lettori ma seguaci di libri che sono tanto racconti quanto saggi su un certo modo di vedere il mondo e intendere a vita.
Non sorprende quindi che ad un incontro tenuto con lo scrittore all'interno di un Festival del Film come quello di Roma, che poco ha di letterario, lo stesso i posti siano andati esauriti in un attimo. E non sorprende nemmeno il fatto che quando Coelho ha provato a mettere in rete l'ipotesi di realizzare un film tratto da un suo libro con la collaborazione spontanea e gratuita dei suoi lettori ("perché" ha pensato l'autore "in fondo i libri si svolgono nella loro testa") questa cosa si sia tramutata in un caso con circa 6.000 adesioni che hanno causato due anni di lavoro per arrivare finalmente a The experimental witch il film, diretto dai lettori e basato sul libro La strega di Portobello, che esiste in una versione da 6 ore, in una da 4 e una fatta apposta per il Festival di Roma da 2.

La produzione di The experimental witch
La storia di La strega di Portobello è appunto un racconto di streghe narrato attraverso le parole di singoli personaggi che parlano come intervistati, una struttura che quindi può facilmente diventare un film realizzato da persone diverse in diverse parti del mondo. Ogni lettore ha inviato i suoi frammenti (decidendo arbitrariamente cosa fare e come) e alla fine il risultato sono stati 15 personaggi per 14 autori (uno ne ha raccontati due) selezionati dagli 80 filmati che sono usciti dalla prima scrematura dei 6.000.
Inutile raccontare il dolore della selezione: "Appena hanno cominciato a fare gli upload su YouTube mi sono messo a vederli e ho subito notato un grande entusiasmo nelle persone che partecipavano" racconta lo scrittore "Arrivato al decimo però ho smesso di guardare perché so che queste persone si sforzano molto, mettono entusiasmo e danaro per fare questi mini film e se potessi li sceglierei tutti. Pertanto ho delegato il compito".
Rimane in Coelho però la consapevolezza della straordinarietà dell'accaduto: "Tutti sapevano che potevano perdere ma il risultato è stato incredibile e universale, perché se metti insieme le persone per un obiettivo nobile alla fine lo raggiungerai sicuramente, purtroppo raramente le persone lo fanno. Qui ho visto uno sforzo creativo e un entusiasmo che se fossero incanalati in altri progetti potrebbero cambiare il mondo". Applauso del pubblico!

Il senso dell'esperimento
"Penso che tutto quello che facciamo nella nostra vita lo facciamo perché voler condividere fa parte della condizione umana". È questo per Paulo Coelho il senso dell'operazione The experimental witch, l'idea di condividere il proprio libro con i lettori, capire come lo vedono e cosa ne pensano perchè, dice lo scrittore brasiliano "non c'è nulla di più solitario del lavoro di uno scrittore. Sai di rivolgerti a persone in tutto il mondo con lingue e linguaggi completamente diversi ma lo stesso sei solo".
Sembra un'ossessione per Coelho quella di trovare qualcuno che lo capisca, un dubbio che era in lui fin dalla scrittura del primo libro, l'esigenza sopra descritta di condividere il proprio cuore e i propri pensieri doveva trovare una risposta nella comprensione: "La prima volta che sono venuto a Roma ho visto molte copie del mio libro in una libreria ma non mi ha fatto un grande effetto, invece quando qualcuno mi ha anche riconosciuto e mi ha chiesto un autografo all'improvviso ho capito che non ero più uno straniero, alcuni italiani avevano capito la mia anima e questo mi ha riempito di gioia".