Celentano scherza e premia Olmi emozionato.
di Chiara Renda
Il Leone della rinascita
Con uno come Celentano sul palco non ci si poteva che aspettare qualche sorpresa: il "molleggiato", che era infatti incaricato di premiare il regista bergamasco con il Leone d'oro alla carriera, non si è fatto mancare uno dei suoi colpi di teatro. Il momento serio e istituzionale si è trasformato in uno show quando Celentano è scappato con il Leone in mano dicendo che non voleva consegnarlo: "Tu sai meglio di me" ha detto "che un premio alla carriera sottintende che chi lo riceve non ha più niente da dire, che viene licenziato con questo leone che non è neanche d'oro". Olmi, divertito dalle parole dell'amico ma anche commosso, ha ipotizzato sulla possibilità di fare un film insieme a Celentano, suo amico da 50 anni, concludendo: "Ma chi fa la regia?". L'inizio potrebbe essere – ha detto il regista - un orizzonte di mare e una spiaggia che accoglie le onde, uno scenario alla Celentano.
In occasione della movimentata consegna del premio, c'è stata una standing ovation della platea per il maestro giunto in Laguna la prima volta nel '61 con Il posto (Premio della Critica) e vincitore del Leone d'oro nel 1988 per La leggenda del santo bevitore."Olmi è già rinato almeno sei, sette volte", ha detto il direttore della Mostra Marco Müller, "noi gli diamo il leone d'oro non perché sia finito il suo lavoro. Ermanno ha saputo rinnovarsi e cambiare mantenendo quella integrità morale purtroppo oramai rarissima".