Lincoln

Film di grande spessore, che tratta un argomento storico affascinante ma allo stesso tempo molto delicato: l'approvazione del 13° emendamento degli Stati Uniti d'America, che aboliva la schiavitù (spianando la strada, in questo senso, alle altre democrazie del mondo, comprese quelle europee). La pellicola gira tutta attorno al protagonista, Lincoln, interpretato divinamente da Daniel Day-Lewis, che infatti meritatamente conquista l'oscar come migliore attore protagonista. Ci sono state delle polemiche sulla scelta di Favino come doppiatore: io in realtà ho trovato molto buono e appropriato anche il doppiaggio. Il film va visto. Senz'altro avrebbe meritato qualche oscar in più ma non lo ritengo migliore a Vita di Pi per la regia: seppure Spielberg sappia fare perfettamente il suo lavoro, quest'anno - vuoi per la storia meno avvincente, vuoi per la sceneggiatura scelta - a parer mio viene effettivamente battuto da Hang Lee, che ha realizzato forse il miglior film della sua carriera cinematografica. Sebbene Lincoln mi sia piaciuto tantissimo, devo prendere atto di una cosa: a volte era eccessivamente lento, eccessivamente politico, eccessivamente tecnico, e rischiava di distrarre anche lo spettatore più attento e di media cultura. Spielberg ha voluto creare un film d'alto registro, non adatto a qualunque spettatore, ma che selezionava le persone in sala. Per questo sono convinto che molto probabilmente non appassionerà tutti, ma consiglio comunque di andarlo a vedere per chi non lo abbia ancora fatto. Certo Spielberg avrebbe potuto alleggerire la sceneggiatura con qualche scena di guerra civile, soprattutto nel primo tempo (il secondo tempo è senz'altro più avvincente), ma ha scelto la strada del profilo politico e della solennità incontrastata. Il film è più attuale che mai: lo dico in occasione della seconda legislatura del primo presidente di colore degli Usa, lo dico in un contesto politico italiano che soffre di una crisi, prima ancora che economica e politica, di democrazia. A volte dimentichiamo le lotte e gli sforzi sopportati dai nostri antenati per aver perseguito il grande obiettivo di essere un mondo democratico, e sprechiamo questo immenso dono non sfruttando gli strumenti di governo per eccellenza, primo fra tutti il voto. Il film fa riflettere, il film è da vedere.
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