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Le allodole saremmo noi, il pubblico. Sì, perché quando Paolo Mereghetti disse che solo Avatar e Coraline erano veri film in 3D, mentre tutto il resto era “moda” senza alcuna sostanza, io non capivo cosa volesse dire. L’ho capito con Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare, dove ci sono scene che si possono guardare anche senza gli occhialini, perché solo alcuni dettagli risultano veramente sfuocati. Il 3D, insomma, non è stato usato veramente, e, anzi, si è fatto molto poco per dargli un po’ di dignità cinematografica. Ora, io sono un fervente sostenitore del 2D, poiché sono convinto che per passare definitivamente al 3D bisogna arrivare a risultati molto, molto migliori. Non sono contrario alla tecnologia, ma mi piace sfruttarla quando questa offre un servizio realmente migliore. Il 3D, per come è adesso, non ti dà realmente l’impressione di essere dentro il film: il tutto appare irreale, artefatto, persino fastidioso. Questo, però, non toglie che lo spettatore che oggi va al cinema per vedere un 3D abbia il sacrosanto diritto di fruire con piena soddisfazione della “nuova” tecnologia.
La notizia farà piacere agli spettatori che hanno pagato i vetusti 7.50 euro, anziché gli avvenieristici 10. Entrambi hanno visto un film abbastanza lineare, a differenza del labirintitico (ovvero, che fa venire la labirintite) Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo, terzo capitolo della saga e ultima direzione di Verbinski. Ma anche molto, troppo prevedibile. E poi, come mi suggerisce un esperto del settore, c’è poco materiale da “pirati”: battaglie navali, per esempio, non se ne vedono. Sì, Johnny Depp è sempre simpatico, la Cruz è affascinante, Rush (Barbossa) è in parte e Barbanera un minimo di timore iniziale lo incute, se non altro quando fa patire allo sventurato cuoco di guardia la pena del contrappasso, arrostendolo. Non c’è niente, però, di veramente divertente: la saga si è esaurita da un pezzo (direi, da subito dopo il primo film). I ragazzi saranno felici di sapere che c’è abbondanza di sirene tanto fameliche quanto avvenenti. Le ragazze, che una di esse troverà il principe azzurro in un compassionevole, aitante e prestante prete. Insomma, uno di quelli che "sarebbe stato sprecato come prete!".
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giofredo'
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martedì 31 maggio 2011
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concordo pienamente con zampieri.
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La farsa si era gia'evidenziata in tutta la sua interiezza gia' con il film di Thor.In effetti pur rifendicando in questi due films la profonfita' di campo in rapporto alla immaggine primaria che chiaramente ne enfatizzano un acerta spettacolarieta',in entrambi i casi era' piu' che evidente la mancanza assoluta della terza dimensione, vale a dire quella antistante ( cioe' quella immaggine che dovvrebbe preannunciare l'immaggine primaria e successivamente l'immaggine piu distante che funge in maniera piu' che convincente alla profondita' di campo(meglio conosciuta come prospettiva.mancava,dunque, l'effetto immaggine, cioe', quella che in sintesi ti illudeva che l'immaggine stessa uscisse fuori dallo schermo stesso.
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La farsa si era gia'evidenziata in tutta la sua interiezza gia' con il film di Thor.In effetti pur rifendicando in questi due films la profonfita' di campo in rapporto alla immaggine primaria che chiaramente ne enfatizzano un acerta spettacolarieta',in entrambi i casi era' piu' che evidente la mancanza assoluta della terza dimensione, vale a dire quella antistante ( cioe' quella immaggine che dovvrebbe preannunciare l'immaggine primaria e successivamente l'immaggine piu distante che funge in maniera piu' che convincente alla profondita' di campo(meglio conosciuta come prospettiva.mancava,dunque, l'effetto immaggine, cioe', quella che in sintesi ti illudeva che l'immaggine stessa uscisse fuori dallo schermo stesso.Forse una mia se pur personale opinione e che i produttori hanno cercato di ridurre i costi del budghet, senza tenere conto che non tutti i neocinefili del 3D non sono del tutto all'asciutto di di questa ultima innovazione nel campo della cinematografia e che malgrado tutto riescono a riconoscere le bufale.
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