Bastardi senza gloria |
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Un film di Quentin Tarantino.
Con Brad Pitt, Christoph Waltz, Eli Roth, Mélanie Laurent.
continua»
Titolo originale Inglourious Basterds.
Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 160 min.
- USA, Germania 2009.
- Universal Pictures
uscita venerdì 2 ottobre 2009.
MYMONETRO
Bastardi senza gloria
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Bastardi senza gloriadi G. RomagnaFeedback: 16232 | altri commenti e recensioni di G. Romagna |
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sabato 17 aprile 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Seconda Guerra Mondiale. Un gruppo di ebrei americani ed inglesi (i Bastardi) capitanato dal tenente Aldo Reine (Brad Pitt) gira per la Francia occupata ad ammazzare Nazisti e a prendere i loro scalpi. Grazie alla collaborazione dell’attrice tedesca Bridget Von Hammersmark (Diane Kruger) si apre davanti a loro la possibilità di mettere a segno un colpo di importanza capitale: uccidere Goebbels ed Hitler in persona. Parigi. Un soldato tedesco divenuto celebre per aver ucciso da solo un centinaio di nemici tenta invano di sedurre la padrona di un cinema, ebrea in incognito. A lui è stato dedicato un film di propaganda che dovrà essere proiettato per la prima volta nella capitale parigina alla presenza di tutte le più importanti autorità naziste. La sua pressione farà sì che la serata si tenga nel cinema della ragazza. Ella, che ha riconosciuto in uno degli ufficiali l’uomo che, pochi anni prima, le ha massacrato la famiglia, progetta, insieme al suo compagno e collega di pelle nera, una diabolica vendetta: chiudere tutti dentro il cinema e dar loro fuoco filmando il tutto. All’interno del locale si trovano anche i Bastardi. Il tenente Aldo Reine, colto con le mani nel sacco, viene sequestrato, ma il colonnello che lo prende in custodia pare, stranamente, molto incontrista e conciliante. Nel mentre, la mattanza incrociata dentro il cinema sta per andare a segno… Film suddiviso in capitoli e dall’andamento cronologico – per essere di fronte ad un’opera di Tarantino – abbastanza lineare, verboso entro livelli tollerabili, avvincente e ricco delle consuete citazioni che vanno oltre i canonici rimandi al cinema di Sergio Leone (in primis Quel Maledetto Treno Blindato di Enzo Girolami Castellari, cui il regista si è esplicitamente ispirato). E’ un Tarantino molto meno forma e molto più sostanza quello che si cimenta in questo ardito lavoro in cui si permette persino di rovesciare la Storia e, in maniera evidente, l’efferatezza delle parti chiamate in causa: se infatti i Nazisti sono e restano gli infami di cui il film si vuole prendere gioco, di fronte alla macchina da presa sono solamente i killer ebrei a mettersi in mostra in tutta la loro violenza e cinismo, quasi a simboleggiare una vendetta popolar-viscerale che sbeffeggia i seguaci hitleriani fino al parossismo. La durata piuttosto elevata non fa giammai precipitare la vicenda nella prolissità, anzi, l’ultima mezz’ora è caratterizzata da una consistente escalation di coinvolgimento culminante in un momento di innata maestria quale la scena dell’incendio del cinema, con il turbinio rosseggiante delle fiamme, mescolato alla luce del proiettore, che crea un gioco visivo d’incredibile bellezza. Tre stelle e mezzo.
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