Con questo film, "Bastardi senza gloria", il regista Tarantino ha dimostrato di saper costruire una storia anche senza il necessario e costante supporto delle scene d'azione, elemento quest'ultimo che ha quasi sempre caratterizzato la sua precdente produzione cinematografica. Addirittura il regista sembra farne uso solo nei momenti in cui esse necessariamente occorrono. Indubbiamente un sorprendente cambio di direzione che determina, in questa pellicola, una maggiore maturità di Tarantino nell'uso dei dialoghi e nel buon livello interpretativo degli attori. "Bastardi senza gloria" è soprattutto un lungo, utopico ma favoloso sogno che soddisfa e concretizza da sempre il nostro desiderio inconscio di poter eliminare dalla Storia gli orrori dell'Olocausto. Un gruppo di ebrei americani capitanati dal Tenente Aldo Raine (Brad Pitt), infatti, intraprende una delicata e segreta missione di recarsi in Francia, nel frattempo già occupata dai nazisti, e rovesciare con una serie di astute e sorprendenti azioni di guerriglia e di trappole nei boschi, le forze armate del Governo di Hitler. Ad aiutare il Tenente Raine ed i suoi uomini nella loro impresa, si aggiunge la giovane Shosanna, una giovane ebrea proprietaria di un Cinema che, sopravvisuta allo sterminio della sua famiglia da parte dei nazisti, da tempo medita la sua vendetta. Il destino vuole che proprio all'interno del suo Cinema, i maggiori rappresentanti del Governo tedesco, compreso lo stesso Hitler, decidano di voler assistere alla proiezione di un filmato raffigurante le sorprendenti imprese di un cecchino tedesco a discapito dei soldati americani. E così i "bastardi" del tenente Raine e la giovane Shosanna incroceranno le loro strade architettando un piano per distruggere il nucleo principale delle SS proprio all'interno del Cinema. Ci riusciranno? Naturalmente basta vedere il film per scoprirlo. La critica ha da sempre accostato lo stile di Tarantino a quello di Sergio Leone. Indubbiamente ciò appare evidente dal modo in cui Tarantino costruisce i dialoghi e da certe, lunghe sequenze descrittive. Io personalmente mi sentirei di fare un paragone soprattutto con un altro celebre regista: Alfred Hitchcock. E sono proprio alcune riuscite situazioni a base di suspence che mi hanno maggiormente impressionato. Come ad esempio il lungo interrogatorio iniziale del colonnello tedesco Hans Landa (a proposito, veramente di ottimo livello l'interpretazione dell'attore Christoph Walz)ai danni di un povero contadino francese o quello della signora Von Hammermark (sospettata di essere complice del complotto preparato ai danni di Hitler)o la lunga sequenza in cui un maggiore tedesco scopre la vera identità degli uomini del Tenente Raine all'interno di una taverna, rappresentano sicuramente tra i momenti più felici e riusciti di questa pellicola. Per non parlare dei continui colpi di scena che condurranno ad un sorprendente finale. Il mio giudizio complessivo sul questo film? Non è un capolavoro, ma mi sento tranquillamente di definirlo di buon livello in quanto esso riprende i canoni classici del grande Cinema d'autore secondo con l'aggiunta degli ingredienti pulp ed ironici, tipici della produzione, appunto, di Tarantino. Tre stelle? Aggiudicate!
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