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La mia impressione è che Christophe Nolan non abbia ben compreso la, o non si sia sufficientemente documentato sulla, vita di Oppenheimer, e non abbia ben in testa gli avvenimenti che precedono, avvengono, seguono, la genesi della bomba A. Come allora impressionare lo spettatore senza farglielo capire? Lo bombarda in continuazione con una sequenza di immagini subentranti in situazioni disparate, rumorose, che permettono solo di farsi una pallida idea, non di riflettere; infarcisce la prima parte del film di roboanti immagini dell’universo; intromette delle storie degli amori di Oppenheimer con delle donne, o gravemente nevrotiche, o relegate a madri di famiglia; mostra una serie di scienziati, macchiette caricaturali, Einstein, Teller … Si salva solo Niels Bohr (Branag). Werner Heisenberg (Schweighöfer), “sehr Deutscher”, cavalca la falsa storiella sulla gara con i nazisti a chi la fa per primo (la bomba). Inoltre mostra un patriottismo sdolcinato con la sequenza della bandiera che garrisce al vento, in secondo piano. O con la frase reiterata della “fedeltà agli Stati Uniti”. Non un briciolo di umorismo, anche se amaro, di “Flags of Our Fathers” di Eastwood. E Cillian Murphy ha fatto di molto meglio.
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recensioni di critica, pubblico e dizionari.
