Anno | 2024 |
Genere | Biografico |
Produzione | Francia |
Durata | 40 minuti |
Regia di | Leos Carax |
Attori | Leos Carax, Denis Lavant . |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento lunedì 13 maggio 2024
Il regista mette in scena il proprio autoritratto.
CONSIGLIATO N.D.
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Un autoritratto del regista e della sua opera, rivisitando in forma libera più di 40 anni di filmografia dell'autore.
Coinvolto dal Pompidou in una mostra poi annullata, Carax prova a rispondere alla consegna iniziale: realizzare un lavoro a partire dalla domanda «dove sei, Leos Carax?». Il risultato è una sorta di autobiografia in forma di videosaggio, che a partire dal modello saccheggiato delle Histoire(s) di Godard porta dentro il cinema amato del regista (dall'immancabile La folla a La donna che visse due volte [...] Vai alla recensione »
Uno dei temi di questo festival è stato senz'altro quello di alcuni registi che hanno deciso di mettersi nel ruolo di spettatori di sé stessi e riguardare le proprie immagini. È un'esperienza che facciamo tutti, quando vediamo le nostre vecchie fotografie e ci accorgiamo che svelano qualcosa di noi o del mondo che non ci ricordavamo o che forse non avevamo nemmeno mai visto.
E quindi, come afferma lo stesso regista, il Centre Pompidou gli chiese "dove sei, Leos Carax"? E dov'è, Leos Carax? Cosa significa in fin dei conti dove? Dove cinematograficamente, dove intellettualmente, dove fisicamente, dove storicamente? E quel dove può trovare un senso e una risposta in uno spazio di suo non geografico né limitato come quello del cinema, dove il corpo-non-corpo può rivivere da [...] Vai alla recensione »
"Dove sei Leos Carax?" Questa è la domanda fatta dal centro Pompidou al cineasta francese per una mostra che alla fine non si è più fatta. E, come exhibition, erano già pronti tutti i possibili tableaux vivants poi riuniti in C'est pas moi, mediometraggio di circa 40 minuti, in cui Leos Carax si racconta in prima persona e porta sullo schermo il proprio mondo facendo riferimento ai suoi film precedenti [...] Vai alla recensione »
Quaranta minuti di immagini, con la voce fuori campo. Quaranta minuti di ricordi. Una vita, il cinema. Scorrono fotogrammi uno dietro l'altro, in un sapiente, generoso carosello godardiano, sovrapponendo celebri sequenze di film, personali e di altri registi, spezzoni della propria vita, anche tragici. Ne esce un miracolo introspettivo tra la felicità e la malinconia, tra il sogno e la realtà, senza [...] Vai alla recensione »