Anno | 2023 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova |
Attori | Celeste Borgialli, Letizia Nacci, Giorgia Oliverio . |
MYmonetro | 2,88 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 8 settembre 2023
Un coming of age raccontato attraverso un anno di vita, dove si incontrano e si scontrano sogni, desideri, dubbi e una infinita voglia di lotta e di vita. In Italia al Box Office About Last Year ha incassato 1,1 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Beinasco, periferia di Torino. Tre amiche nei loro vent'anni - Letizia, Giorgia e Celeste - desiderano uscire dal loro piccolo mondo di vita di famiglia e lavoro nella comunità metropolitana, divisa tra convivenza coi genitori e occupazioni precarie. La cosa che le accomuna è l'adesione alla scena underground ballroom, o ball culture. Il fenomeno è stato documentato al cinema nel modo più frontale dal film Paris Is Burning di Jennie Livingston (1990) e nel mainstream pop da Vogue di Madonna: sfilate private, in cui le persone - in gran maggioranza afroamericane, latine, omosessuali e transessuali - si espongono al giudizio di una giuria, mostrandosi nelle vesti dell'identità sessuale che percepiscono come più vicina, seguendo una catalogazione molto precisa. Nel caso di Letizia è la "sex siren", che prevede una performance in tanga o bikini, in atteggiamenti molto liberi. È in questa sottocultura importata dalla New York più alternativa che, nell'arco di un anno, le tre, donne bianche cisgender, trovano un ambiente sicuro, che non le mette in imbarazzo ma anzi le incoraggia a costruirsi un'identità al riparo da pregiudizi e autocensure. Mentre Celeste, allenatrice di pulcini di rugby, si sente più radicata sul territorio, Giorgia e Letizia vogliono andarsene, fare esperienze altrove.
Tre giovani registe filmano tre protagoniste che sono più o meno loro coetanee: About Last Year è già per questo motivo un oggetto alieno, un unicum, in quanto percorso che identifica e dà luce a uno spazio sicuro per le donne, in un Paese in cui quasi solo le violenze che subiscono fanno notizia.
E in ogni caso le giudica, sempre, anche se non può fare a meno di guardarle, ovviamente non ri-guardato, dallo schermo di un dispositivo privato. Ma anche quando Letizia e Giorgia si mettono in posa per un video da condividere sui social, sono consapevoli dell'onda di voyeurismo fetido che le investirà, ma non si lasciano intimidire. La loro volontà di disporre liberamente del proprio corpo passa attraverso un cinema indipendente e low budget, ma dall'aspirazione internazionale, seguendo gli appuntamenti tra Torino, Milano, Roma e Parigi, grazie al sostegno del collettivo LGBTQ Maurice di Torino e della (ex) Kiki House of Savoia. Unico film italiano in selezione alla Settimana della Critica 2023, prodotto dalla torinese Base Zero, About Last Year segna la linea di una sezione che osa, rischia, anche anteponendo a un'esilità produttiva la ruvida qualità di nuovi sguardi sul presente.
La Kiki House of Savoia, realtà di ballroom torinese, dal 2016 family allargata a chi abbia bisogno di un posto (in tutti i sensi, e oltre i legacci dei generi) alternativo dove esprimersi non solo artisticamente, è un riparo salutare anche per Letizia, Celeste e Giorgia. Tre donne cisgender che trovano sulla pista da ballo LGBTQIA+ un felice cortocircuito rispetto al mondo reale dove il giudizio sui [...] Vai alla recensione »
Tre registe (Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova) e tre protagoniste (Celeste, Giorgia, Letizia) sono il centro di questo piccolo film italiano tra le sorprese della Mostra. Le prime perché hanno lavorato in comunità, scrivendo, girando, montando insieme, le seconde perché nel tempo sono diventate come sorelle, compagne di viaggio e insieme sulla scena.
Venezia 2023 sarà ricordata, non necessariamente con sguardo benevolo, come l'edizione in cui la Mostra ha aperto in modo quasi incontrollato alla produzione nazionale: lo testimoniano ovviamente i sei lungometraggi in concorso - un numero anomalo, e soprattutto ingiustificato -, ma anche i tre film scelti per partecipare a Orizzonti, i numerosi fuori concorso, e via discorrendo.
C'è un cinema vivo, in Italia, che rivendica la cittadinanza nel reale, scontornandosi dalla restituzione del quotidiano per farsi racconto al di là delle contingenze cronachistiche. È un cinema ribelle nella misura in cui cammina indomito - non senza sfrontatezza - in direzione contraria alla corrente comune, che alle aspettative spesso pigre risponde con una proposta audace, che mette insieme il [...] Vai alla recensione »