Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Argentina, USA |
Durata | 140 minuti |
Regia di | Santiago Mitre |
Attori | Ricardo Darín, Peter Lanzani, Carlos Portaluppi, Norman Briski, Alejo García Pintos Alejandra Flechner, Claudio Da Passano, Héctor Díaz. |
Uscita | giovedì 23 febbraio 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,80 su 30 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 21 febbraio 2023
Un gruppo di avvocati decide di affrontare la terribile dittatura militare argentina degli anni '80. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, ha vinto un premio ai Golden Globes, 1 candidatura a BAFTA, Il film è stato premiato a National Board, 1 candidatura a Critics Choice Award, 1 candidatura a Goya, In Italia al Box Office Argentina, 1985 ha incassato 35,8 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Una dittatura "feroce, clandestina e vigliacca" ha governato l'Argentina dal 1977 al 1983, spargendo sangue e terrore. La fragile democrazia che ne è seguita, se voleva rimanere tale, doveva processare le "juntas" militari, per rendere giustizia alle vittime e al paese intero. Per la prima volta nella storia, il compito di mandare in prigione le alte sfere dell'esercito toccava ad un tribunale civile, e ad una persona in particolare: il pubblico ministero Julio Strassera.
Santiago Mitre racconta l'impresa di un funzionario chiamato ad essere eroe: la corsa contro il tempo, la resistenze, le minacce, la famiglia, le amicizie vecchie e nuove che si sono rivelate fondamentali per la straordinaria battaglia di Davide contro Golia. E lo fa rifiutando il registro unico drammatico, consapevole che i fatti parlano da soli, e che il sorriso, che spesso il film induce nello spettatore, è parte fondamentale del ritratto umano che lui e Darin portano con forza sullo schermo.
Mitre racconta un dolore che l'Argentina ricorda ancora bene, ripercorrendone il processo (non è un gioco di parole): dallo scetticismo iniziale dei più, quando non fu negazione, all'effetto che ebbero le testimonianze delle vittime e dei loro famigliari trasmesse in televisione. Riportando il racconto al presente, perché questo è ciò che fa per sua natura, e cioè ri-presentandolo, il cinema agisce in qualche modo sulla memoria, contribuendo alla sua ridefinizione collettiva. Va da sé, dunque, l'importanza contenutistica della narrazione operata dall'autore, che non a caso ha girato negli stessi luoghi delle vicende rievocate, e inseguito talvolta una mimesi visiva, mai decorativa ma sempre emotiva, che gli ha permesso di seminare il materiale di repertorio nel corpo del film con misura ed efficacia. Ma l'interesse del racconto non esula affatto dal mezzo che lo ospita, tanto che sarebbe superficiale etichettare Argentina, 1985 come un prodotto classico, saldamente radicato nel genere processuale, nel quale la performance di Ricardo Darin cattura, ripaga ed esaurisce la maggior parte dell'attenzione. Mitte fa molto di più che raccontare un processo per mezzo del cinema: nel frattempo, infatti, racconta il cinema attraverso il processo; la sua natura di gioco di squadra, le fasi del suo farsi, il tempo contato, le consultazioni continue, i dubbi, le illuminazioni fortuite che fanno parte del percorso di ideazione e realizzazione di un film.
E infine la responsabilità che fa capo al regista, sul quale ricadranno inevitabilmente i meriti o le colpe del pubblico verdetto. Se tutto questo rimane sotterraneo per gran parte del film (ma certamente non involontario), esce però allo scoperto nella sequenza della scrittura dell'arringa, nella quale Darin/Strassera deve mettere a fuoco la sua visione e, nel farlo, coinvolge le figure più importanti della sua vita pubblica e privata, dal suo aiuto/assistente, all'amico teatrante, dal vecchio mentore al figlio piccolo. Il risultato è un discorso che porta una sola firma ma il contributo di tutti.
Argentina 1985 non osa granché dal punto di vista visivo, è un cinema classico in cui la regia si mette al servizio del racconto, ma risulta invece audace nell’approccio con cui decide di affrontare il tema forte. L’originalità sta nel non ricorrere ai toni solenni e grevi verso cui il dramma evocato indirizzerebbe, ma nell’affidarsi anche all’umorismo e [...] Vai alla recensione »
Argentina 1985 non osa granché dal punto di vista visivo, è un cinema classico in cui la regia si mette al servizio del racconto, ma risulta invece audace nell’approccio con cui decide di affrontare il tema forte. L’originalità sta nel non ricorrere ai toni solenni e grevi verso cui il dramma evocato indirizzerebbe, ma nell’affidarsi anche all’umorismo e [...] Vai alla recensione »
Fra i cinque film candidati all'Oscar come miglior film straniero due sono degli autentici outsider, ovvero il film di Jerzy Skolimowski intitolato EO e The Quiet Girl, di cui in questa rivista si è già avuto occasione di parlare. La partita, credo, se la giocano in tre: uno è Im Westen nichts Neues, e che è candidato per molte altre categorie che prescindono dalla sua origine (come a suo tempo La [...] Vai alla recensione »
Quando un essere umano diventa vittima? Quando, avendo subito un torto, si rivolge a un giudice che non lo ascolta, essendo lo stesso che gli ha inflitto il torto. Vittima è chi non può dire, chi è ridotto al silenzio. Di questo racconta Argentina, 1985 (Argentina, Gran Bretagna e Usa, 2022, 140'). Con i cosceneggiatori Mariano Llinás e Martín Mauregui, Santiago Mitre torna all'Argentina di quarant'anni [...] Vai alla recensione »
Certe partite si giocano a rovescio. La posta è alta? Il tono sia lieve. Il tema è arduo? La leggerezza s'impone. Almeno sulle prime. E quanto accade in "Argentina, 1985", ora in sala vista la candidatura agli Oscar. Dovendo rievocare il processo epocale che dopo tante assoluzioni nei tribunali militari portò finalmente alla sbarra Videla, Massera e i generali della giunta golpista, si prevedevano [...] Vai alla recensione »
Nato nel 1980, Santiago Mitre ricostruisce il processo al generale Jorge Rafael Videla, presidente dopo il colpo di stato che nel 1976 rovesciò il governo di Isabelita Peron. Con la sua giunta, fu sottratto alla giustizia militare e portato davanti a un tribunale civile. Vediamo il pubblico ministero in famiglia, mentre il nuovo presidente Alfonsin sta decidendo del suo incarico - piuttosto rischioso: [...] Vai alla recensione »
La condanna del dittatore Videla e dei suoi generali, responsabili di delitti e torture nell'Argentina 70 passò da un processo "impossibile" condotto dal procuratore Strassera. Ricatti, minacce, trappole, testimonianze, casse di documenti, un interprete designato come Ricardo Darin e una regia di luoghi canonici traslocata dal cinema civile americano per un dramma riscritto in cadenze di commedia, [...] Vai alla recensione »
Nel 1985 la giovane Argentina che rinasceva dopo sette anni dalla più sanguinosa dittatura militare del paese mise a dura prova la sua democrazia in un processo epocale, che portò sul banco degli imputati l'intera giunta militare, dal presidente Videla in giù. Fra mille ostruzionismi, omertà e poco tempo a disposizione, i pubblici ministeri argentini Julio César Strassera e Luis Moreno-Ocampo si trovarono [...] Vai alla recensione »
Suggeriamo a tutti, ma in particolare a chi non crede più che le grandi tragedie della storia, gli eventi politico-sociali che hanno caratterizzato il Novecento possano riuscire a emozionare al cinema, di andare a vedere Argentina 1985 di Santiago Mitre, che racconta il primo e fondamentale processo, istruito dal governo democratico di Raul Ricardo Alfonsin vincitore di elezioni regolari due anni dopo [...] Vai alla recensione »
«La Storia non l'ha fatta gente come me». C'è un po' il cinema di una volta, civile e indignato, che non faceva favori né cercava facili scuse, in «Argentina, 1985», il toccante film, seppure nella sua rigorosa convenzionalità, di Santiago Mitre che celebra l'«eroe borghese» Julio Strassera (interpretato dal sempre bravo Ricardo Darin), il pubblico ministero che sostenne l'accusa nel processo contro [...] Vai alla recensione »
"La storia non la fanno quelli come me": dice così il Procuratore Julio Strassera alla notizia che probabilmente sarà lui il magistrato incaricato di rappresentare la pubblica accusa nel processo civile intentato contro la Giunta militare che dal marzo 1976 al dicembre 1983 insanguinò l'Argentina con una feroce dittatura responsabile dell'arresto, della tortura e dell'assassinio di migliaia di dissidenti [...] Vai alla recensione »
Oggettività vs soggettività. Da una parte c'è la Storia, dall'altra il modo di raccontarla. I fatti sono noti. Al termine della sanguinosa dittatura argentina, che dal 1976 al 1983 portò all'arresto, alla detenzione clandestina, alla tortura e all'assassinio di migliaia di dissidenti o sospettati tali (i rapporti ufficiali parlano di novemila accertati, ma quelli ufficiosi di almeno trentamila), il [...] Vai alla recensione »
Il 1985 è l'anno in cui l'Argentina celebrò il processo ai membri delle tre giunte militari che insanguinarono e infangarono il corpo, l'anima e la coscienza di una nazione dal 1976 al 1983. Cos'è una giunta militare, cosa sono i desaparecido, come si perpetrò la pratica sistematica del rapimento, della tortura e dell'omicidio è ormai parte dell'immaginario globale, ma quasi nulla conosce lo spettatore [...] Vai alla recensione »
C'è un film strepitoso su Prime Video ingiustamente ignorato dai premi dell'ultima Mostra di Venezia. Si intitola Argentina 1985 ed è incentrato sul processo alla giunta militare di Videla quando l'Argentina ritrova la democrazia a partire dal 10 dicembre 1983. Due anni dopo si deve processare quella dittatura militare che ha governato col terrore dal 1976.
Come un paio di vecchie scarpe classiche tirate a lucido e rimesse a nuovo, Argentina, 1985 trasforma un importante pagina della storia argentina in appassionato dramma giudiziario, punteggiato da curiose note umoristiche. Il film ruota intorno al processo che portò la giunta militare di Jorge Videla davanti a un tribunale civile per rispondere dei crimini e delle atrocità compiute durante la dittatura. [...] Vai alla recensione »
L'Argentina, si sa, fino agli inizi degli anni Ottanta ha sofferto parecchio a causa di un regime dittatoriale - presenziato da Jorge Rafael Videla - colpevole di gravi crimini contro l'umanità. In seguito a tali eventi, nel 1985 ha avuto luogo un importante processo atto a fare luce su quanto accaduto e, ovviamente, a punirne i responsabili. Poteva, dunque, la settima arte restare indifferente di [...] Vai alla recensione »
Il procuratore Julio Strassera e il suo team di legali giovanissimi contro i vertici delle forze armate argentine capeggiati dal generale Videla. Nell'Argentina spaccata dalle tensioni sociali, la fame di giustizia è tanta. La regia ricostruisce bene lo spirito del tempo e salta all'occhio il lavoro minuzioso di costumisti e scenografi (da premiare).
Il film racconta la storia vera degli avvocati Julio Strassera (Ricardo Darin) e Luis Moreno Ocampo Peter I (Peter Lanzani), ai quali nel 1985 fu Darin dato il compito di investigare sulla "Junta Militar" che tra il 1976 e il 1983 impose all'Argentina la crudele dittatura segnata da decine di migliaia di sparizioni e torture. Quasi quattro mesi di dibattimento, con 833 testimoni oculari e sopravvissuti [...] Vai alla recensione »
A 39 anni dalla fine della dittatura dei colonnelli, e a 37 dalla sentenza del tribunale civile che condannò i membri della giunta, l'Argentina può dire di aver fatto i conti con il suo passato. E dunque questo film, che quel processo lo ricostruisce, si permette di scherzarci anche un po' sopra, accostando le testimonianze ricostruite dei sopravvissuti alle torture, il materiale d'archivio delle sedute [...] Vai alla recensione »
Presentato in Concorso, dove sfigura a fianco di titoli - le proposte più interessanti di quest'anno sono state quelle della Francia e dall'Iran - mossi da un chiaro intento politico combinato a un uso consapevole del mezzo cinematografica, Argentina, 1985 di Santiago Mitre è un courtroom movie di tutto rispetto che dimostra una padronanza completa del genere codificato in seno a Hollywood, ma che [...] Vai alla recensione »
Un uomo elegante rientra a casa sotto la pioggia, chiama da parte il figlio adolescente e comincia a interrogarlo sugli spostamenti sentimentali della sorella maggiore: teme per le sue frequentazioni, è avido di dettagli, incalza il ragazzo fino a quando la moglie non lo rimette in riga, ridicolizzando il suo comportamento. Un buffo bozzetto familiare, con toni quasi da commedia.
Presentato in concorso a Venezia 79, Argentina, 1985 di Santiago Mitre racconta la storia vera del procuratore Julio Strassera (Ricardo Alberto Darín), che si ritrovò a guidare la pubblica accusa nel processo contro i responsabili della dittatura argentina. Già autore degli ottimi Paulina e Il presidente, Mitre firma, coadiuvato da Mariano Llinás (sceneggiature e regista anche di La Flor), una sceneggiatura [...] Vai alla recensione »
È invece strepitoso Argentina, 1985 sul processo alla giunta militare di Videla. Prima la pellicola ci prende in contropiede demistificando il ruolo di eroe civile del procuratore Julio Strassera (figlio piccolo, moglie, figlia grande e colleghi lo sfottono senza tregua). Poi arriva una seconda parte lancinante in cui ci si indigna e commuove ripensando alla linea feroce, clandestina e vigliacca di [...] Vai alla recensione »
Santiago Mitre era un bambino di cinque anni nel 1985 quando in Argentina, il suo paese, avvenne un fatto inedito: per la prima volta nella sto- ria un tribunale civile mise alla sbarra i militari protagonisti della dittatura che per alcuni anni fece scempio dei suoi concittadini. Si chiama infatti Argentina 1985 il film, in concorso, presentato oggi.
Hanno in comune la ricerca pervicace della verità e la sua rivelazione, due dei film del Concorso di ieri: «Argentina, 1985» di Santiago Mitre, che scava nel passato più vergognoso della storia del suo Paese, e «All the Beauty and the Bloodshed» di Laura Poitras, che racconta una sfida da Davide contro Golia. Affascinato dall'osservazione del potere politico e delle sue dinamiche, il porteño Mitre [...] Vai alla recensione »
La classicità di "Argentina, 1985" forse toglie una carica esteticamente affascinante al film, che spesso ha un andamento lineare quasi televisivo, ma indubbiamente questo è un cinema di contenuti, che poi alla fine sono quelli che piacciono di più al pubblico e anche, purtroppo, alle giurie. Da questo punto di vista l'ultimo film di Santiago Mitre, che aveva già esplorato le coordinate politiche soprattutt [...] Vai alla recensione »
Certamente più coinvolgente, per il tema e l'andamento, "Argentina, 1985", del quarantenne Santiago Mitre, sempre in gara. Qui applausi ripetuti dei critici durante la proiezione, con una specie di ovazione finale. La data va spiegata: il 1985 fu l'anno nel quale si svolse a Buenos Aires un processo-simbolo, a lungo atteso dagli argentini. Dopo una faticosa istruttoria durata cinque mesi, il baffuto [...] Vai alla recensione »
Finalmente al Lido un titolo in concorso in grado di mettere tutti d'accordo: Argentina 1985 di Santiago Mitre. Un film luminoso e toccante, ma soprattutto necessario. Potrà sembrare incredibile ma ad oggi questo è il primo lungometraggio che si sia preso l'onere e l'onore di ricostruire il processo atto a perseguire i responsabili della fase più sanguinosa della dittatura militare che dal 1976 al [...] Vai alla recensione »
Nel 1985 in Argentina è successo qualcosa di eccezionale. La giustizia ordinaria è stata chiamata infatti a mettere sotto accusa il regime militare, dopo la sua defenestrazione e la salita al potere di Alfonsin. Santiago Mitre decide di raccontare di quelli che sarebbero diventati nel giro di un anno degli eroi: il procuratore Julio Strassera, il suo assistente Moreno Ocampo ed il team di avvocati [...] Vai alla recensione »
È una strana coincidenza, oppure un inquietante dialogo a distanza, quella tra il racconto storico restituito da Argentina, 1985, il nuovo film di Santiago Mitre in Concorso a Venezia 79, e i fatti della cronaca con le agghiaccianti immagini del fallito attentato a Cristina Kirchner, già presidente argentina dal 2007 al 2015 e ora vicepresidente. Quella pistola puntata alla testa della primera dama, [...] Vai alla recensione »
Sembra il nome che si dà a un mondiale di calcio il titolo del film di Santiago Mitre. E per certi versi la similitudine regge. Non per i temi trattati (quelli del film sono infinitamente più tragici e seri, non scherziamo), ma per il modo in cui designano un tempo e un luogo. E cioè con una tale precisione da richiamare l'attenzione su qualcosa destinato a restare, a farsi ricordare.