giovanni
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martedì 21 febbraio 2023
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storiella
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Rivisto ieri in TV lascia emergere i suoi gravi limiti.
Il film è una STORIELLA infarcita di fatti incredibili e di contraddizioni banali.
Se fosse una favola per bambini potrei giustificare l'incredibilità e l'ingenuità, ma non è una favola per bambini; sembra piuttosto un film vetero/neo/realistico fuori tempo e luogo, ovvero un mix incoerente di fantasy e di denuncia sociale.
Alice Rohrwacher mescola alla rinfusa idee prese da Olmi, da Pasolini, dai Taviani e da Fellini, ma il risultato è assolutamente negativo. Come ha detto Benedetto Croce, anche l'invenzione fantastica di fatti irreali e irrealizzabili deve avere una credibilità logica intrinseca.
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Rivisto ieri in TV lascia emergere i suoi gravi limiti.
Il film è una STORIELLA infarcita di fatti incredibili e di contraddizioni banali.
Se fosse una favola per bambini potrei giustificare l'incredibilità e l'ingenuità, ma non è una favola per bambini; sembra piuttosto un film vetero/neo/realistico fuori tempo e luogo, ovvero un mix incoerente di fantasy e di denuncia sociale.
Alice Rohrwacher mescola alla rinfusa idee prese da Olmi, da Pasolini, dai Taviani e da Fellini, ma il risultato è assolutamente negativo. Come ha detto Benedetto Croce, anche l'invenzione fantastica di fatti irreali e irrealizzabili deve avere una credibilità logica intrinseca. Fellini l'aveva capito benissimo.
Se poi giudichiamo la storiella in chiave politica, emerge la puerile ideologia di certa sinistra di vecchia impostazione manichea.
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iaoquinti
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giovedì 27 ottobre 2022
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imbarazzante
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Film scontatissimo, la classica storia dei poveri contadini sfruttati da ricchi propritari terrieri.
Non si capisce bene in che periodo storico sia ambientato.
Pensavo nel primo dopoguerra, visto che certe realtà sono ormai scomparse in Italia.
Invece in un paio di scene girate a caso, compaiono un telefonino e un mp3.
Davvero un film pietoso, come la gran parte delle produzioni rai.
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franco django
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martedì 1 settembre 2020
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siamo tutti lazzaro
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Un film capolavoro che restituisce all'Italia la tradizione del suo cinema da esportazione.
Meritava di andare agli Oscar, peccato.
Franco
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fedenisi
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mercoledì 22 luglio 2020
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ancora
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Come una bella poesia, senza fretta, lento (direbbero) ma non si sente affatto. Da rivedere!
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anna
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lunedì 29 giugno 2020
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sarebbe piaciuto anche a pasolini
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Ho visto il film Lazzaro felice sullo schermo del computer , due anni dopo la sua uscita nelle sale e dopo i mesi di isolamento sociale che ci hanno abituato a cogliere la bellezza di un film a prescindere dalla sua proiezione sul grande schermo. Il film molto valido suscita sentimenti e riflessioni contrastanti : da una parte affascina per quell’aspetto di vita rurale poverissima ma scevra da qualunque disperazione a cui la marchesa ha condannato i suoi contadini (suoi nel senso di possesso al pari di un'impresa fonte di reddito); dall’altra suscita rabbia perché anche dietro l’apparente amicizia tra Lazzaro e Tancredi, il figlio della marchesa, la bilancia della vita penderà sempre a favore di quest’ultimo.
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Ho visto il film Lazzaro felice sullo schermo del computer , due anni dopo la sua uscita nelle sale e dopo i mesi di isolamento sociale che ci hanno abituato a cogliere la bellezza di un film a prescindere dalla sua proiezione sul grande schermo. Il film molto valido suscita sentimenti e riflessioni contrastanti : da una parte affascina per quell’aspetto di vita rurale poverissima ma scevra da qualunque disperazione a cui la marchesa ha condannato i suoi contadini (suoi nel senso di possesso al pari di un'impresa fonte di reddito); dall’altra suscita rabbia perché anche dietro l’apparente amicizia tra Lazzaro e Tancredi, il figlio della marchesa, la bilancia della vita penderà sempre a favore di quest’ultimo. Il racconto dolente della vita degli ex contadini nell’ambiente metropolitano si contrappone decisamente a quello dell’ambiente rurale . Infatti se nella prima parte del film quasi si respirano gli odori della campagna, si avverte il caldo del sole o la violenza di un acquazzone e si percepisce la vita degli animali e degli uomini, nella seconda parte l’ambiente urbano è presentato nei suoi aspetti peggiori e quasi manca il respiro di fronte alle scene di desolazione e di degrado a cui sono ormai condannati gli ex contadini. Che dire degli attori ? Tutti meravigliosi. Difficile dimenticare il volto, le espressioni e le parole gentili del giovane attore che interpreta Lazzaro o l’adattarsi ai cambiamenti radicali di vita di Antonia interpretata da Alba Rohrwacher o ancora una inaspettata Nicoletta Braschi , la marchesa, protagonista di scene memorabili come quella in cui essa legge a due piccole contadine pagine di esaltazione della sottomissione.
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achab50
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giovedì 26 marzo 2020
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tutto cambia, anzi no.
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Spiace verificare da diverse recensioni che non si sia riusciti a farsi coinvolgere dal linguaggio poetico ed allusivo del film, ben condotto, ben recitato e soprattutto con una colonna sonora assolutamente stratosferica, dove nei momenti topici uno straziante Bach al piano prima ed all'organo poi (un organo Morettini?) si inserisce e completa la vicenda in maniera inestricabile. E' inutile qui riportare il riassunto della vicenda. Segnalo solo la presenza iniziale del torrente che rappresenta il confine, il muro che l'intera comunità rurale non ha mai valicato, e sul finale la musica che abbandona lo strumento e preferisce seguire quei poveri derelitti scacciati anche dalla chiesa.
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Spiace verificare da diverse recensioni che non si sia riusciti a farsi coinvolgere dal linguaggio poetico ed allusivo del film, ben condotto, ben recitato e soprattutto con una colonna sonora assolutamente stratosferica, dove nei momenti topici uno straziante Bach al piano prima ed all'organo poi (un organo Morettini?) si inserisce e completa la vicenda in maniera inestricabile. E' inutile qui riportare il riassunto della vicenda. Segnalo solo la presenza iniziale del torrente che rappresenta il confine, il muro che l'intera comunità rurale non ha mai valicato, e sul finale la musica che abbandona lo strumento e preferisce seguire quei poveri derelitti scacciati anche dalla chiesa. un film da meditare e rivedere.
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francesco2
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domenica 16 febbraio 2020
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discontinuo
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La prima parte mi pare decisamente la piu riuscita, essendo Tancredi una figura interessante rispetto agli altri. E ne fornisce un esempio la sua considerazione sul fumo, paradossale, quasi ossimorica. La sceneggiatura, addirittura premiata a Cannes, riecheggia bene Olmi, cosa che -a giudizio PERSONALE di chi scrive- era riuscita maluccio a Gritti. Forse si trova anche qualcosa di Pasolini.
Meno interessante, tuttavia, il resto. Del viaggio verso il mondo urbano ho apprezzato solo la scena in cui ai protagonisti viene precluso l ingresso all appartamento. Il finale ci riporta, come si scrisse tantissimi anni fa, al film -originariamente pistollotto, ndr- sull inadeguatezza dell innocente naturale, cosa diversa da film sul buon selvaggio come Forest Gump e Mister Hula Hop.
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La prima parte mi pare decisamente la piu riuscita, essendo Tancredi una figura interessante rispetto agli altri. E ne fornisce un esempio la sua considerazione sul fumo, paradossale, quasi ossimorica. La sceneggiatura, addirittura premiata a Cannes, riecheggia bene Olmi, cosa che -a giudizio PERSONALE di chi scrive- era riuscita maluccio a Gritti. Forse si trova anche qualcosa di Pasolini.
Meno interessante, tuttavia, il resto. Del viaggio verso il mondo urbano ho apprezzato solo la scena in cui ai protagonisti viene precluso l ingresso all appartamento. Il finale ci riporta, come si scrisse tantissimi anni fa, al film -originariamente pistollotto, ndr- sull inadeguatezza dell innocente naturale, cosa diversa da film sul buon selvaggio come Forest Gump e Mister Hula Hop. ndr.
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giovedì 13 febbraio 2020
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grazie
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Ho visto il film su Raiplay qualche giorno fa. Mi ha letteralmente sconvolta. Leggo a posteriori la sua recensione, che trovo squisitamente illuminante su aspetti che mi hanno "attraversata" emotivamente, senza riuscire a comprendere il significato. La ringrazio e mi complimento per le sue capacità.
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roberto
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domenica 2 febbraio 2020
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un obbrobrio
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veramente brutto! condivido tutte le recensioni più negative!
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domenica 2 febbraio 2020
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bravissima
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Bravissima! Un film difficile che tu hai descritto con lucida amorevolezza e sensibilità
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