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mercoledì 14 febbraio 2018
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che delusione...
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Personalmente mi aspettavo un film d'azione che ti tenesse incollato alla poltrona e invece ho faticato a non addormentarmi. Ritmo bassissimo, dialoghi quasi inesistenti. Per non parlare della colonna sonora che per minuti e minuti martella la testa con le solite quattro note snervanti... Da incubo, sono arrivato addirittura a spegnere l'audio dell'HT. Se qualcuno è indeciso se vedere questo film e si aspetta qualcosa in stile Salvate il soldato Ryan, beh lasciate perdere perchè è tutto un altro mondo. Delusione totale.
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davide
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lunedì 5 febbraio 2018
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imperdibile
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è un film parlato poco ma con una fotografia suggestiva e molto coinvolgente, un film epico, imperdibile.
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papfaino
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martedì 23 gennaio 2018
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soporifero
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Lento.
Il film è qualitativamente fatto bene (sempre tappandosi il naso rispetto all'inevitabile retorica ma visto l'argomento era quasi inevitabile), gli attori sono anche bravi ma è lento. Non passa mai. Non succede nulla. Non è facile rendere un bombardamento noioso, ci sono riusciti, non era facile.
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gabriella
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giovedì 18 gennaio 2018
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nolan spirit
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Dunkirk è una sinfonia, magistralmente diretta da un direttore d'orchestra in vena di sperimentazioni. I suoni secchi, nervosi, il ritmo incalzante accompagnano lo spettatore all'inferno su una spiaggia francese sulla riva della Manica, durante la seconda guerra mondiale, dove più di 300.000 ragazzi aspettano , tremanti e impauriti di essere tratti in salvo , mentre dal cielo l'offensiva nemica non smette di bersagliarli, contrastati dagli aerei britannici che cercano in tutti i modi di aiutare i loro compagni.E' una settimana d' attesa, lunga, angosciante che ritrae i volti smarriti che fissano l'orizzonte in un crescendo ansiogeno di sguardi pietrificati, circondati dal nemico in un triangolo assurdo, tra cielo, terra e mare, quest'ultimo che si rivela anche l'unica via d'uscita,quella che è conosciuta come l'operazione Dynamo prevede infatti l'uso di tutte le imbarcazioni anche civili per trarre in salvo i soldati.
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Dunkirk è una sinfonia, magistralmente diretta da un direttore d'orchestra in vena di sperimentazioni. I suoni secchi, nervosi, il ritmo incalzante accompagnano lo spettatore all'inferno su una spiaggia francese sulla riva della Manica, durante la seconda guerra mondiale, dove più di 300.000 ragazzi aspettano , tremanti e impauriti di essere tratti in salvo , mentre dal cielo l'offensiva nemica non smette di bersagliarli, contrastati dagli aerei britannici che cercano in tutti i modi di aiutare i loro compagni.E' una settimana d' attesa, lunga, angosciante che ritrae i volti smarriti che fissano l'orizzonte in un crescendo ansiogeno di sguardi pietrificati, circondati dal nemico in un triangolo assurdo, tra cielo, terra e mare, quest'ultimo che si rivela anche l'unica via d'uscita,quella che è conosciuta come l'operazione Dynamo prevede infatti l'uso di tutte le imbarcazioni anche civili per trarre in salvo i soldati. Film dai grandi, illimitati spazi, eppure claustrofobico, profonfamente immersivo, non ci sono eroi, solo uomini, giovani uomini accumunati da una stessa sorte, da un non senso , dal buio e l'assurdità della guerra "si sta come d'autunno sugli alberi, le foglie".Così come non ci sono eroi, non ci sono dei veri protagonisti, nonostante interpreti ben noti al pubblico, la paura , il senso di solidarietà , la lotta per la sopravvivenza, la disperata corsa contro il tempo, questi sono i reali protagonisti, così come lo è l'assenza fisica del nemico, proprio per questo ancora più pericolosa e inquietante, perchè è ovunque e non sai dove, non sai come proteggerti. E' un film dalle fortissime emozioni che si frantumano e si infrangono in quella striscia di spiaggia bianca, in lotta con il tempo, c'è sempre quell'ossessivo ticchettio che aumenta d'intensità così come aumenta lo stato ansioso, la tensione sembra diventare insostenibile, finchè si scorgono le imbarcazioni inglesi giunte a portarli finalmente al sicuro. Spettacolare, eppure sobrio, Nolan rifugge dal mostrare scene di eccessiva violenza, bastano gli sguardi attoniti, traumatizzati per descriverne la brutalità, i dialoghi stessi sono stringati all'essenziale, l'unica cosa che conta è portare a casa la pelle. Dunkirk dal punto di vista storico è una ritirata, una disfatta, però il successo dell'evacuazione è chiamato il miracolo di Dunkirk, questo interessa al regista, questo è ciò che vuole mostrarci, un pezzetto di storia nella quale si viene immersi, sommersi nelle due ore scarse che sembrano interminabili, sempre con il fiato corto, in una scala ascendente di emozione pura.
Grande cinema, obbligatorio il grande schermo.
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kronos
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lunedì 15 gennaio 2018
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docu-kolossal patriottico
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Molto diverso rispetto ai precedenti esperimenti fantalabirintici di Nolan, "Dunkirk" naviga a metà strada tra il documentario storico e il kolossal hollywoodiano.
La confezione smagliante giustifica da sola il prezzo del biglietto, anche se un'eccessiva frammentazione narrativa e la difficoltà d'identificazione coi personaggi, volutamente (troppo) anonimi, suscitano perplessità.
Il soggetto, inevitabilmente patriottico sul versante british, non è per tutti: i veri classici del cinema bellico parlano a vinti e vincitori.
Voto reale: Due stelline e mezzo
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davesan
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lunedì 8 gennaio 2018
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salvate i soldati a dunkerque
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Nolan riesce sempre a trascinare lo spettatore in una bolla. Nel suo stile. Che si descrivano supereroi, realtà oniriche sovrapposte o detective imprigionati nel giorno perenne dell’Alaska. Il regista “costringe” lo spettatore all’immersione totale. Questo film non fa eccezione. Quando sei dentro, sei dentro. Dentro una spiaggia enorme divisa in scomparti da plotoni di soldati. Sotto i bombardieri che incombono mirando su quelli. Dentro navi che colano a picco trasformandosi in trappole per topi. Paura e claustrofobia sono vissute da protagonisti che parlano a stento, sgusciano felini, interagendo secondo impulsi di sopravvivenza base. E quando l’obbiettivo indugia in acque infernali, poco dopo ci conduce in aria a bordo di un caccia con panoramiche sorprendenti.
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Nolan riesce sempre a trascinare lo spettatore in una bolla. Nel suo stile. Che si descrivano supereroi, realtà oniriche sovrapposte o detective imprigionati nel giorno perenne dell’Alaska. Il regista “costringe” lo spettatore all’immersione totale. Questo film non fa eccezione. Quando sei dentro, sei dentro. Dentro una spiaggia enorme divisa in scomparti da plotoni di soldati. Sotto i bombardieri che incombono mirando su quelli. Dentro navi che colano a picco trasformandosi in trappole per topi. Paura e claustrofobia sono vissute da protagonisti che parlano a stento, sgusciano felini, interagendo secondo impulsi di sopravvivenza base. E quando l’obbiettivo indugia in acque infernali, poco dopo ci conduce in aria a bordo di un caccia con panoramiche sorprendenti. Similmente ad altri grandi film bellici, questa esperienza non intacca la drammaticità della storia, né il potenziale riflessivo e descrittivo dell’affresco. Sposta decisamente il punto, in media res. Il pubblico affianca i soldati come fosse un’entità sbalzata dentro la battaglia, in tre luoghi (terra, mare e cielo) e tre tempi... In alcuni momenti si ha quasi la sensazione di un’esperienza video ludica. L’epilogo invece ha un gusto squisitamente patriottico. Sembra di vedere tutto il Regno Unito scomposto in piroghe salva truppe. Una pellicola che attanaglia similmente allo sbarco di Salvate il Soldato Ryan. Cadenzata e sapientemente diluita nell’arco di un intero lungometraggio.
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uppercut
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martedì 2 gennaio 2018
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chiedo susca se vi parlo di "messaggio"
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In controtendenza storica, sociael, culturale, butterei là l'antica questione relativa al "messaggio" del film (non ne ho trovato traccia in queste pagine). La mia è più che altro una verifica/appello: possibile che solo io abbia provato imbarazzo alla battuta clou prounicata da Branagh, coi lucciconi negli occhi e la voce tremante, alla vista delle barche civili: "La Patria!" (sicuramente con la P maiuscola)? davvero nessun altro avrebbe preferito un'altra espressione (chessò?) "La gente!" o "Persone!" o anche "Il popolo!". E ancora: davvero nessun altro ha provato profondo fastidio nel trovarsi costretto a fare il tifo, come un bambino di fronte a un film western anni cinquanta, per i "nostri" contro dei "loro" privati di volto, identità, sentimento? E la citazione finale di Churchil? "Che il Nuovo mondo venga a salvare il Vecchio.
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In controtendenza storica, sociael, culturale, butterei là l'antica questione relativa al "messaggio" del film (non ne ho trovato traccia in queste pagine). La mia è più che altro una verifica/appello: possibile che solo io abbia provato imbarazzo alla battuta clou prounicata da Branagh, coi lucciconi negli occhi e la voce tremante, alla vista delle barche civili: "La Patria!" (sicuramente con la P maiuscola)? davvero nessun altro avrebbe preferito un'altra espressione (chessò?) "La gente!" o "Persone!" o anche "Il popolo!". E ancora: davvero nessun altro ha provato profondo fastidio nel trovarsi costretto a fare il tifo, come un bambino di fronte a un film western anni cinquanta, per i "nostri" contro dei "loro" privati di volto, identità, sentimento? E la citazione finale di Churchil? "Che il Nuovo mondo venga a salvare il Vecchio..."? nessuno vi ha colto uno strumentale rimando propagandistico al presente? "Sopravvivere" significa "vincere": solo io ho colto in un assunto così frettoloso un'ambiguità terrificante? Mah, spesso ho sofferto di interferenze ideologiche nella lettura di un film. In questo caso ne soffro la totale, incondizionata assenza. Se qualcuno avesse voglia di dirmi la sua...
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jurimoretti
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mercoledì 13 dicembre 2017
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il regista non conta!!!
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Dunkirk, una spiaggia piena di bombardamenti, in cielo, in mare e in terra, per più di due ore di film. La trama è molto esile e la regia di basa solo sulla messa in scena degli effetti visivi su tutti questi bombardamenti che facevano in quella spiaggia. Il film non è brutto ma dopo un po’ diventa un po’ troppo monotono...
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liuk!
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sabato 9 dicembre 2017
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interessante
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Forse dopo avere letto recensioni con "memorabile", "perfetto", "impeccabile", le mie aspettative erano troppo elevate ed onestamente sono rimasta abbastanza deluso dal nuovo prodotto di Nolan. Per carità non siamo di fronte ad un brutto film, assolutamente, anzi è un buon lavoro: fotografia, ritmo, sonoro... tutto corretto ma bel lungi da essere "perfetto". La ricerca del colpo di scena, con relative musiche che creano aspettative, è forse eccessivo, anche il ritmo è troppo veloce e l'azione ruba troppo spazio al parlato ed ai personaggi. La cosa peggiore però è la scelta dei flashback e di storie narrate in linee temporali diverse: non si parla infatti di eventi distanziati da anni ma da pochi minuti, personalmente avrei utilizzato un metodo lineare e meno confuso.
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Forse dopo avere letto recensioni con "memorabile", "perfetto", "impeccabile", le mie aspettative erano troppo elevate ed onestamente sono rimasta abbastanza deluso dal nuovo prodotto di Nolan. Per carità non siamo di fronte ad un brutto film, assolutamente, anzi è un buon lavoro: fotografia, ritmo, sonoro... tutto corretto ma bel lungi da essere "perfetto". La ricerca del colpo di scena, con relative musiche che creano aspettative, è forse eccessivo, anche il ritmo è troppo veloce e l'azione ruba troppo spazio al parlato ed ai personaggi. La cosa peggiore però è la scelta dei flashback e di storie narrate in linee temporali diverse: non si parla infatti di eventi distanziati da anni ma da pochi minuti, personalmente avrei utilizzato un metodo lineare e meno confuso.
Complessivamente, quindi, vedo questo Dunkirk come una via di mezzo tra un documentario e Fast&Furious, sicuramente interessante e divertente ma piuttosto "leggero" nel suo insieme. Non posso comunque non consigliarne la visione, quantomeno perchè la ricostruzione storica è notevole.
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michelino
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giovedì 16 novembre 2017
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forse ho sbagliato sala
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Non amo i film di Christopher Nolan
Non impazzisco per i film di guerra
Mi hanno portato al cinema a forza
I miei amici sanno essere sadici
Protesto prima di entrare in sala
Proteste inutili
Siamo in sala
Io ho un sospiro di sollievo
Abbiamo sbagliato sala
Abbiamo sbagliato film
Questo deve essere un film di Terence Malik
La fotografia é meravigliosa
La natura è meravigliosa
Il mare e il cielo sono meravigliosi
Tra mare i cielo ci sono soldati intrappolati
La guerra è assurda
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Non amo i film di Christopher Nolan
Non impazzisco per i film di guerra
Mi hanno portato al cinema a forza
I miei amici sanno essere sadici
Protesto prima di entrare in sala
Proteste inutili
Siamo in sala
Io ho un sospiro di sollievo
Abbiamo sbagliato sala
Abbiamo sbagliato film
Questo deve essere un film di Terence Malik
La fotografia é meravigliosa
La natura è meravigliosa
Il mare e il cielo sono meravigliosi
Tra mare i cielo ci sono soldati intrappolati
La guerra è assurda
La guerra è una trappola tra il mare e il cielo
Il film racconta di una storia reale
La sua trama sembra però troppo sfilacciata
Il tempo si spezza come pane diviso in più parti
I personaggi non hanno spessore
Soldati tutti ugual come marionette
Non ci sono eroi ma solo vittime
Questo è un film che parla di sconfitti
Questo non sembra il racconto di una vicenda reale
Non sembra un film di guerra
Sembra un racconto del terrore
Un terrore più interiore che reale
Questo film e' un sogno
Questo film è un incubo
Questo film è una trappola
Noi spettatori ci cadiamo dentro
Quei soldati senza scampo siamo noi
" Gli spari sopra sono per noi "
La sala buia è diventata una trappola
Siamo tutti intrappolati nel miracolo del cinema
Faccio pace col cinema digitale
Faccio pace con gli effetti speciali
Qui funzionano a meraviglia
La musica fa venire i brividi
Non ho sbagliato sala
Quello che vedo è bellissimo
Non ho sbagliato sala
Forse è Nolan che ha sbagliato film
Forse voleva fare un film come quelli che ha sempre fatto
Se è così deve aver perso il controllo
Un grande artista è uno che sa anche perdersi
L'opera d'arte è sempre più grande di colui che la compie
L'opera d'arte ha una vita tutta sua
L'opera d'arte va da sola per la sua strada
Forse a Nolan questo film gli è sfuggita di mano
Meno male
Questo sì che è grande cinema
Gli ammiratori di Nolan storcono il naso
Gli ammiratori di Nolan meritano solo televisione
Non ho sbagliato sala
Forse è Nolan che ha sbagliato film
Ma forse questo è il film che voleva fare
Magari voleva farlo da sempre e ci è riuscito solo ora
Vai a saperlo
Quello che so è che andrò a vedere anche il suo prossimo film
E questa volta non sarà per sbaglio
I miei amici non dovranno trascinarmi a forza
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