fraka
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mercoledì 6 settembre 2017
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john wayne inglese?
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Non ho ancora visto il film...e vorrei prima capire dalle recensioni se siamo ancora al livello dei film di John Wayne o c'è speranza che si arrivi almeeeeeeno ad approssimare qualcosa di Balla coi Lupi..mi spiego meglio: i film di John Wayne erano pura propaganda americana...basata in modo insopportabile sullo stereotipo dell'indiano cattivo che scuoia i bianchi, poveri e inermi delle fattorie americane. Per vedere 'quella' storia descritta in modo 'diverso' a vantaggio del 'grande pubblico' abbiamo dovuto aspettare Balla coi Lupi. Prima c'era stato qualche precursore importante ma nessuno col potere diffusivo dei cinema di tutto il mondo.
Ora.
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Non ho ancora visto il film...e vorrei prima capire dalle recensioni se siamo ancora al livello dei film di John Wayne o c'è speranza che si arrivi almeeeeeeno ad approssimare qualcosa di Balla coi Lupi..mi spiego meglio: i film di John Wayne erano pura propaganda americana...basata in modo insopportabile sullo stereotipo dell'indiano cattivo che scuoia i bianchi, poveri e inermi delle fattorie americane. Per vedere 'quella' storia descritta in modo 'diverso' a vantaggio del 'grande pubblico' abbiamo dovuto aspettare Balla coi Lupi. Prima c'era stato qualche precursore importante ma nessuno col potere diffusivo dei cinema di tutto il mondo.
Ora...
non che io mi aspetti miracoli in questo senso da un regista inglese e da un film dichiaratamente 'patriottico' e non mi faccio illusioni...
ma se persino Pearl Harbour si è 'permesso' di provare a spiegare i 'perchè' dell'attacco giapponese in quel porto....qualcuno sa dirmi al di là delle fantastiche suggestioni offerte dal film c'è stato anche il tentativo di menzionare che per un ordine preciso del comando tedesco le divisioni corazzate tedesche che avrebbero dovuto chiuderli in trappola e prenderli tutti prigionieri erano state fermate in modo che appunto non arrivassero in tempo a impedire l'evacuazione? o non se ne accenna minimamente?
Grazie a chi mi facesse sapere :)
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[+] ciao
(di reiver)
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loland10
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mercoledì 6 settembre 2017
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la spiaggia con gli elmetti
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“Dunkirk” (id., 2017) è il decimo lungometraggio del regista inglese Christopher Nolan.
In quest’ultimo film di Nolan si sente il respiro e l’afflato di una nazione, la stima e il coraggio di un popolo, la paura e l’odore del nemico.
Una pellicola che si costruisce in tre paradigmi, e tre fasi temporali non uguali come gli ambienti relativi. Cielo, acqua e terra, un’ora, un giorno e una settimana. Incastri di tempi, visi, luci, oscurità, ordini, proiettili, fughe, sguardi, visiere, livelli, adunate, elmetti, polveri e rientri.
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“Dunkirk” (id., 2017) è il decimo lungometraggio del regista inglese Christopher Nolan.
In quest’ultimo film di Nolan si sente il respiro e l’afflato di una nazione, la stima e il coraggio di un popolo, la paura e l’odore del nemico.
Una pellicola che si costruisce in tre paradigmi, e tre fasi temporali non uguali come gli ambienti relativi. Cielo, acqua e terra, un’ora, un giorno e una settimana. Incastri di tempi, visi, luci, oscurità, ordini, proiettili, fughe, sguardi, visiere, livelli, adunate, elmetti, polveri e rientri. E’ il suo cinema di cambi di prospettiva, di storie sovrapposte, di luoghi mescolati, di realtà circondate.
Come in un battere continuo, incessante, assillante e senza sosta, la macchina da presa avvinghia e ridesta il sonoro e lo score di Hans Zimmer. Una perpetuazione continua, un’ascesa-discesa acustica, un’asfissiante sonorità dove i corpi tutti sparano forme e fuochi e le parole diventano suoni inutili e aspirate.
Tutto diventa sonorità e ogni movimento di macchina una saetta contro qualcuno mentre ciò che vedi è spento, smorto, senza destino. I tempi dell’alta marea scandiscono tutti i momenti con ansia vitale e ferrea resistenza alla morte. L’acqua che divide la costa francese da quelle delle scogliere. Siamo a casa: quasi non ci credono le pattuglie che rientrano.
Siamo sulla spiaggia di Dunkerque (Dunkirk) nel maggio del 1940 dove centinaia di migliaia di soldati inglesi sono sotto la minaccia costante del nemico nazista. L’ordine è la ritirata: tutto avviene in un dispiegamento di forze di mare tra mezzi militari e civili. Il ritorno in Patria è ‘festa’ nonostante il forzato arretramento e Churchill ammanta di gloria i soldati con un celebre discorso alla Camera dei deputati.
Stile e riprese ineccepibili, pochissime parole e virtuosismo immagini, asciutto film di guerra dove il nemico è fuori schermo: seguire i bellissimi contorsionismi del regista è quello che rimane. Un film dove l’intelligenza e l’arguzia di un popolo vengono ‘posti in alto’ in ciascuna sequenza, in ogni istante e in qualsiasi viso ( ripreso sempre da molte angolature con un gioco chiaroscuro tra cielo plumbeo e spiaggia ingrigita dal nemico dietro ogni vuoto d’aria o di recinto della città.
Incipit: le prime inquadrature rimangono fortemente e al momento che ‘aspetti’ con impeto e violenza arrivano pallottole e sangue che scavano lo schermo e aprono la fuga del soldato Tommy lasciando i corpi dei suoi amici. Nulla può, corre e s’arrampica fino ad arrivare alla piaggia. Un’immagine desolante con migliaia di elmetti (tutti ordinati e in schiera) che aspettano il proprio destino. Dal campo lungo verso una via della città vuota (con colori pastosamente spenti e ariosamente abbassati) dove un gruppo di militari arieggia passeggiando fino allo sguardo lontano oltre l’orizzonte (se è possibile) di un ragazzo che si trova tra tante migliaia ad aspettare.
Il film sulla ‘perfezione stilistica’ e di ambienti, di foghe e di sonori, di introspezione e di fisicità morenti, è il film d'impasse narrativa dove il luoghi temporali si mescolano, i volti affogano e le maree visive si imbattono in una spiaggia nuda e piena di battiti.
‘Giusto che io sia in marina e tu militare’: ecco la durata della marea come l'arrivo della prossima sono dibattito minimo tra tre o sei ore. Il tempo stringe e il fuoco nemico è sempre in agguato. Alla fine l'aereo di Ferrier sta per 'scendere' sulla spiaggia, una bella panoramica e si vede la città (virtualmente ricostruita o qualche eccesso di modernismo che non è dell’epoca…). Era meglio evitare l’eroismo eccessiv. Poi gli ultimi dieci minuti debordano alquanto e far leggere ad alta voce ...il discorso di Churchill....da un giornale ‘offerto’ da un bambino mentre il treno (tra ali di folla e birre spumeggianti) porta a casa i ‘patrioti’…. appare retrò e la retorica va oltre i personaggi … e sprizza da ogni poro…
Diversità: poche parole e riprese corrette. Non è poco...ci mancherebbe. Ma il (vero) capolavoro presume una logica (im)perfetta e che piaccia al di là di come si vuole dire. Cioè inattaccabile.
Fionn Whitehead(Tommy), Tom Glynn-Carney (Peter), Harry Styles (Alex), Barry Keoghan (George), Cillian Murphy (Shivering), Aneurin Barnard (Gibson) e tutti gli altri contro due attori ‘teatrali’ (di rango) come Kenneth Branagh (Bolton) e Mark Rylance (Mr. Dawson): difficile scegliere ma certo il volto di Tommy che guarda per noi la spiaggia di Dunkirk e ci porta con lui nell’accerchiamento rimane fortemente impresso.
La musica di Zimmer spreme ogni cambio di ripresa e ogni scena a tempo; e che dire se un film del genere fosse stato esente da ogni commento di note e imprimere il ricordo solo dei rumori di fondo o corpi in movimento? Semplice domanda. Nolan ci da (e si da) sicurezza con un uso della macchina senza sconti: gli schemi e le angustie di sue pellicole precedenti già contraddistinguono uno stile. E i rimandi di altri film e/o di altri registi ci sono con intelligenza e parsimonia distribuita.
Voto: 8/10 (****).
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samanta
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mercoledì 6 settembre 2017
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la forza del sacrificio
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La recensione di Dunkirk deve affrontare un film in apparenza semplice ma invece complesso. E' un film di guerra ispirato alla battaglia di Dunkerque quando nel maggio del 1940 i tedeschi superando la linea Maginot passando per le Ardenne, travolsero il fronte francese difeso anche da un'armata inglese. Si creò un'enorme sacca lungo la costa della Manica che partiva dalle Fiandre e in cui vennero intrappolati circa 400.000 soldati in prevalenza inglesi, questi ultimi riuscirono a evacuare in Inghilterra 335.000 soldati (100.000 francesi) anche grazie all'aiuto di migliaia di piccole imbarcazioni civili partite dai porti inglesi, approfittando del fatto che i tedeschi concentrarono i loro sforzi su Parigi.
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La recensione di Dunkirk deve affrontare un film in apparenza semplice ma invece complesso. E' un film di guerra ispirato alla battaglia di Dunkerque quando nel maggio del 1940 i tedeschi superando la linea Maginot passando per le Ardenne, travolsero il fronte francese difeso anche da un'armata inglese. Si creò un'enorme sacca lungo la costa della Manica che partiva dalle Fiandre e in cui vennero intrappolati circa 400.000 soldati in prevalenza inglesi, questi ultimi riuscirono a evacuare in Inghilterra 335.000 soldati (100.000 francesi) anche grazie all'aiuto di migliaia di piccole imbarcazioni civili partite dai porti inglesi, approfittando del fatto che i tedeschi concentrarono i loro sforzi su Parigi. I film di guerra in genere raccontano o storie immaginarie sullo sfondo di un evento reale (Pearl Harbor) ovvero l'evento è in primo piano e le storie vere o inventate sono di contorno per suscitare empatia nel pubblico (La battaglia delle Midway). Il regista Nolan è riuscito a innovare uscendo dagli schemi tradizionali. Nolan è un regista e sceneggiatore eclettico (La trilogia di Batman, Memento, Inception) in questo caso ha realizzato per la prima volta un film di guerra di cui è anche sceneggiatore e produttore in modo originale. Innanzitutto rinuncia agli effetti speciali computerizzati ricorrendo a quelli tecnologici tradizionali. Ad esempio non crea a computer flottiglie di aerei, quelli utilizzati sono 5 o 6 apparecchi di vecchio tipo recuperati. Nolan ha ridotto i dialoghi all'osso e i tempi sono riempiti (oltre che dai rumori di guerra) dalla musica incalzante della colonna sonora di Hans Zimmer veramente appropriata. Il campo di azione è ristretto alle battaglie aeree, alle vicende sul mare con l'affondamento di alcune imbarcazioni e alle vicende del molo in cui migliaia di soldati attendono l'imbarco. I tedeschi vengono raramente nominati sono il "nemico" che incombe non visto, solo nel finale si vedono due soldati che prendono prigioniero un pilota inglese.
La trama è estremamente semplice sono descritti alcuni episodi ma i personaggi non sono protagonisti in cui intorno gira il film ma sono personaggi minori, di alcuni addirittura non si sa il nome, gli interpreti sono bravi ad esempio: Kenneth Branagh (comandante Bolton), Tom Hardy (Farrier) e Harry Styles (Alex).
Eccezionali le riprese realizzate con il metodo IMAX nonché con pellicola particolare, che più volte fanno apparire l' effetto 3D (ad esempio nella scena iniziale con il soldato che fugge attraverso un vicolo della Città). Tutte queste modalità tecniche e artistiche di realizzazione del film anche se in qualche caso tradizionali producono un prodotto nuovo che a mio avviso coinvolge lo spettatore, film che deve essere rivisto per apprezzare tutte le sfumature.
Il risultato è quindi un film di guerra che si differenzia dal cliché usuale e proprio per la sobrietà della sceneggiatura e l'utilizzo di queste innovazioni di ripresa appare nuovo, confermando che il cinema si salverà con idee originali e intelligenti. Dunkirk è un ottimo spettacolo che raggiunge l'obiettivo di narrare in modo avvincente un episodio importante per i destini della II guerra mondiale oltre tutto senza utilizzare una retorica che si scontrerebbe con la tragicità dei fatti, ma sottolineando il concetto che gli inglesi avrebbero continuato a combattere fino alla vittoria anche partendo da una sconfitta. Merita 5 stelle.
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[+] un videogioco
(di florentin)
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diego.mal
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mercoledì 6 settembre 2017
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mattone
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la pubblicità del mulino bianco di 30 secondo lascia più di questo mattone , noioso e vuoto
[+] ti aspettavi un film marvel
(di l''uomodellasala)
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enricopintonello
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mercoledì 6 settembre 2017
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deluso, purtroppo!nolan e zimmer perchè?
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Io credo di amare Nolan come nessun'altro regista, aspetto un suo film come se arrivasse il giorno che mi cambierà la vita ed è sempre stato così!
Non ha mezze misure, Nolan non scherza e tutto è sempre portato al limite. Nolan è uno dei pocchissimi registi attuali che crea nuovi standard!
Insieme a lui Zimmer di cui da poco ho visto il suo concerto penso abbia scritto capolavori emotivi musicali unici.. Interstellar in primis. Zimmer e Nolan insieme hanno riscritto la storia del cinema
DUNKIRK mi ha deluso! Mi sembra di vedere tutte recensioni uguali che spingono su temi che da Nolan sono il minimo da aspettarsi.
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Io credo di amare Nolan come nessun'altro regista, aspetto un suo film come se arrivasse il giorno che mi cambierà la vita ed è sempre stato così!
Non ha mezze misure, Nolan non scherza e tutto è sempre portato al limite. Nolan è uno dei pocchissimi registi attuali che crea nuovi standard!
Insieme a lui Zimmer di cui da poco ho visto il suo concerto penso abbia scritto capolavori emotivi musicali unici.. Interstellar in primis. Zimmer e Nolan insieme hanno riscritto la storia del cinema
DUNKIRK mi ha deluso! Mi sembra di vedere tutte recensioni uguali che spingono su temi che da Nolan sono il minimo da aspettarsi.
Tecnicamente il film è da 10, audio non sentirete mai più nulla e non avete mai sentito nulla di così dettagliato e coinvolgente. Immagini e inquadrature alzano ancora il livello e creano un nuovo standard.
Aspettavo da Top Gun qualcosa che potesse di nuovo portare sul grande schermo dei combattimenti d'aereo così coinvolgenti. Qui vedrete qualcosa di mai visto in assoluto e non me ne voglia un'altro mio mito purtroppo scomparso, Tony Scott (altro regista in grado di creare qualcosa di nuovo, e intricato nella narrazione, Spy Game e Deja Vu).
La fotografia con questo tono uggioso, ma sempre con contrasti marcati da un tono molto originale al film e si riconosce subito la sua mano e le sue scelte.
Nessuno ci aveva mai mostrato la guerra vissuta con questa calma che sembra ha del disumano da quanto non tiene conto del valore di ogni vita che potrebbe spegnersi, ed è molto corretta la scelta di non puntare sulla caratterizzazione dei personaggi come qualsiasi altro film di guerra ha di norma fare.
Nessuno regista aveva mai mostrato la morte per annegamento come in questo film, dentro una fregata, trascinati a picco da una imbarcazione.
Ma di scene che aggiungono nuovi capitoli di storia al cinema ce ne sono tanti..
Ma sono deluso..
Io volevo uscire, traumatizzato, sconvolto, ma non indifferente come mi è successo.
Io penso di essere tra i pochi pazzi che alla fine di Inception si è alzato applaudendo sulla chiusura della trottola. Le immagini di Interstellar e la musica mi hanno sconvolto per giorni. Tanto che odoro rivedere quel film e ascoltare quella colonna sonora così originale, così inaspettata..per non parlare del suono geniale, quello strumento così unico e distorto, usato per identificare il Joker nel secondo immenso capitolo della trilogia.
Qui Zimmer non da nulla di nuovo, anzi fa peggio riutilizzando la formula del ticchettio usata in Interstellar e le parti d'archi troppo simili alle scelte fatte per il cavaliere oscuro e altri suoi CAPOLAVORI, con un suono fatto di strutture d'archi dalle note lunghe e sempre più cariche d'ansia.. sa troppo di già sentito, ed è troppo poco originale per un film che doveva invece esserlo più di tutti gli altri.
La mancanza di un tema principale, che da una parte avrebbe sicuramente stonato rendendo il film più comune dando meno forza ad ognuno dei tre filoni narrativi, non trova nella musica nulla che dia la capacità di emozionarsi.
L'esempio eclatante è l'unico momento in cui uno degli ufficiali commosso guarda la popolazione inglese in soccorso con le imbarcazioni civili in arrivo.
Io di solito non rimango insensibile alle emozioni che il cinema riesce a provocarmi, ma in questa scena sono rimasto indifferente, sia per musica che per lo zero coinvolgimento.
Sinceramente non provavo connessione ne con la patria, ne con i soldati ne con il nemico invisibile, neanche con i civili pronti a sacrificarsi ma sopratutto ancora meno con l'ufficiale che non credeva a quello che vedeva.
Non è possibile che cioè accada in un film del mio regista preferito! Non può succedere guardando un film di un genio come Nolan!
Sono molto deluso, triste, scontento, per 3 ragioni.
Primo:Nolan è diventato di moda e troppi ne parlano come parte di una nicchia di "intellettuali" del cinema che lo sa apprezzare.
Leggo recensioni tutte uguali che mi sembra usino la parola capolavoro senza darne un senso.
Secondo: Zimmer e Nolan, forse siete arrivati al punto in cui vi siete detti tutto. Ma sopratutto dopo tutti questi anni dall'ultimo film mi riproponete delle scelte già fatte in passato. No da voi ci si può aspettare solo questo!!
Terzo: il film non mi ha emozionato a livello emotivo ma solo esteticamente e tecnico, e mi lascia zero voglia di rivederlo, cosa mai successa per nessun film di una delle persone che più mi ha ispirato in vita.
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[+] oltre che deludente, noioso
(di effepi57)
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amarolucano
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mercoledì 6 settembre 2017
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non del tutto coinvolgente
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Nulla da eccepire sulla maestosa e dettagliata ricostruzione di questo evento storico ma a mio avviso un film per risultare del tutto coinvolgente e appassionante dovrebbe caratterizzare al meglio i suoi personaggi e creare delle sottotrame interessanti.
Invece del pilota non vediamo nemmeno il volto, del soldato sulla spiaggia non sentiamo nemmeno la voce e del vecchio che va a recuperare i soldati non si sa cosa lo spinga veramente a farlo.
Forse è quello che voleva il regista ma personalmente un film per essere del tutto appagante non può rinunciare a questi elementi.
Interessante ma inutile la suddivisione in 3 piani temporali della storia, probabilmente il paradosso era necessario per sottolineare il fatto che è un film di Christopher Nolan.
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Nulla da eccepire sulla maestosa e dettagliata ricostruzione di questo evento storico ma a mio avviso un film per risultare del tutto coinvolgente e appassionante dovrebbe caratterizzare al meglio i suoi personaggi e creare delle sottotrame interessanti.
Invece del pilota non vediamo nemmeno il volto, del soldato sulla spiaggia non sentiamo nemmeno la voce e del vecchio che va a recuperare i soldati non si sa cosa lo spinga veramente a farlo.
Forse è quello che voleva il regista ma personalmente un film per essere del tutto appagante non può rinunciare a questi elementi.
Interessante ma inutile la suddivisione in 3 piani temporali della storia, probabilmente il paradosso era necessario per sottolineare il fatto che è un film di Christopher Nolan.
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vanessa zarastro
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martedì 5 settembre 2017
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sopravvivere è l’obiettivo
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Dunkirk è un film che ha avuto una lunga gestazione nella testa del regista e che ci ha lavorato per più di un ventennio. Partendo da un fatto storico realmente avvenuto, il regista costruisce un film su come si può sopravvivere in guerra in una situazione disperata, cercando la via di fuga nel mare, ma braccati da terra e attaccati dal cielo. Molti war movies sono stati fatti sul trionfale sbarco in Normandia, ma uno solo, negli anni ‘50 è stato girato sulla disfatta, l’assedio e la ritirata di Dunkerque. Questi non sono certo temi molto popolari.
Molto bello è l’escamotage del montaggio in tempi paralleli, che dilatano percettivamente la durata delle vicende: mentre la storia a terra dei vari tentativi di rimpatriare via mare, dura una settimana, quella di padre e figlio sulla propria barca che cercano di salvare i superstiti, una giornata, e quella dei piloti degli Spitfire - i famosi caccia monoposti della RAF - solo poco più di un’ora.
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Dunkirk è un film che ha avuto una lunga gestazione nella testa del regista e che ci ha lavorato per più di un ventennio. Partendo da un fatto storico realmente avvenuto, il regista costruisce un film su come si può sopravvivere in guerra in una situazione disperata, cercando la via di fuga nel mare, ma braccati da terra e attaccati dal cielo. Molti war movies sono stati fatti sul trionfale sbarco in Normandia, ma uno solo, negli anni ‘50 è stato girato sulla disfatta, l’assedio e la ritirata di Dunkerque. Questi non sono certo temi molto popolari.
Molto bello è l’escamotage del montaggio in tempi paralleli, che dilatano percettivamente la durata delle vicende: mentre la storia a terra dei vari tentativi di rimpatriare via mare, dura una settimana, quella di padre e figlio sulla propria barca che cercano di salvare i superstiti, una giornata, e quella dei piloti degli Spitfire - i famosi caccia monoposti della RAF - solo poco più di un’ora. In un unico flusso narrativo sincopato. Siamo a Dunkerque, una città portuale francese a 10 km dal confine con il Belgio, nel 1940 durante la Seconda Guerra Mondiale. La battaglia disastrosa ha fatto sì che gli inglesi dovessero evacuare e tornare in patria per difenderla dai futuri attacchi tedeschi e 400.000 soldati sono riusciti ad arrivare lì sulla spiaggia, dove “si può quasi vedere casa”. Ne saranno portati in salvo 335.000 grazie anche alle centinaia di barche private dei cittadini inglesi arrivate in soccorso. Grande prova di unione e solidarietà tra civili e militari.
Dunkirk è un film con pochissimi dialoghi – più che dialoghi è meglio dire frasi – con la musica ritmata di Hans Zimmer che accompagna tutto il film. È molto presente la fortissima angoscia della guerra senza che ci siano scene di violenza né si vede mai il nemico. Il vero soggetto del film è proprio lei, osservata da varie angolazioni e punti di vista. Nolan con la sua pellicola a 70 mm. e 106 minuti di intensità emotiva, ci tiene tutti con il fiato sospeso.
Dunkirk è il decimo film di Christopher Nolan che sul fattore “Tempo” ha già girato almeno un paio di film (Inception del 2010e Memento del 2000).
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robur1
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martedì 5 settembre 2017
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la guerra dei ragazzi
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Un film di larghe prospettive,quali si hanno solo in mare...la guerra fatta da dei ragazzi e ragazzini,sacrificati come agnellini per difendere una terra assalita da un branco di folli megalomani.La guerra fatta dai padri e dalle madri,che vanno letteralmente a "riprendere"i figli ,quasi come a scuola,per portarli via da quella trappola infernale di Dunkerque...e paura,sangue,istinto di sopravvivenza,ovunque.Ma anche dignità e onore,spirito di sacrificio ed integrità,a fare luce con la forza dell'amore in quell'universo oscuro di anime in guerra
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silvanobersani
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martedì 5 settembre 2017
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la maturità di nolan
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Cinque stelle con un po' di esitazione, perchè il film arriva sugli schermi accompagnato da un'operazione di marketing scientificamente pervasiva. Del resto non sono mai stato tenero verso l'ultima produzione di Nolan, che ho sempre sentito come un tradimento a servizio del botteghino, dopo il primo Memento che mi aveva veramente entusiasmato.
Ma dopo due minuti di proiezione mi ero già arreso. Questo è veramente un bel film, un film di grande respiro epico, con immagini e regia veramente di potente espressività. Nolan fa la pace col suo protagonista di sempre, il tempo (propriamente nel senso della estetica aristotelica). Rifuggendo la narrazione cronologica, ma dipingendo un grandioso affresco che trova compimento nell'intrecciarsi di tre scansioni temporali.
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Cinque stelle con un po' di esitazione, perchè il film arriva sugli schermi accompagnato da un'operazione di marketing scientificamente pervasiva. Del resto non sono mai stato tenero verso l'ultima produzione di Nolan, che ho sempre sentito come un tradimento a servizio del botteghino, dopo il primo Memento che mi aveva veramente entusiasmato.
Ma dopo due minuti di proiezione mi ero già arreso. Questo è veramente un bel film, un film di grande respiro epico, con immagini e regia veramente di potente espressività. Nolan fa la pace col suo protagonista di sempre, il tempo (propriamente nel senso della estetica aristotelica). Rifuggendo la narrazione cronologica, ma dipingendo un grandioso affresco che trova compimento nell'intrecciarsi di tre scansioni temporali. Bravo e convincente. Anche in virtù del fatto che pareva che dopo Spielberg nessuno potesse più fare un film di guerra. Nolan compie una attenta operazione storico_filologica che gli consente di dare una impronta di assoluta originalità alla sua opera. Bravi gli interpreti, tutti britannici, tra cui spiccano Fionn Whitehead, Cillian Murphy, che deve sopportare il peso del ruolo forse più impegnativo, e l'eterno Kenneth Branagh, sempre nel ruolo anche se gli fai leggere la bolletta del gas. Bravo, ma è una conferma, Hans Zimmer, che riveste le immagini di musiche adeguate. E veramente bravo Hoyte Van Hoytema, direttore della fotografia che mette al servizio del film immagini di forte contrasto, quasi violento, ma sullo sfondo di paesaggi lattiginosi e rarefatti.
Non perdetelo, veramente forse il film più bello della stagione.
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kimkiduk
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martedì 5 settembre 2017
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strizzatina agli oscar
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Film bello, colore, musica, tensione, interpretazione, effetti speciali, ricostruzione storica; tutto quasi perfetto.
Ma allora perchè solo 3 stelle?
Perchè questo da Nolan è logico aspettarselo, ma quando guardo un film di guerra mi viene da fare paragoni per definirlo, come qui mi sembra si inneggi, un capolavoro.
Non è giusto nemmeno fare nomi di titoli a cui fare riferimento nel modo in cui l'argomento viene trattato, perchè sono anche diversi.... non tutti i film belli di guerra parlano come questo di un episodio ben preciso.
Nolan da Inglese patriotta voleva fare ed ha fatto un ricordo sentito di una pagina eroica del POPOLO inglese che ha salvato 335000 suoi figli assediati e forse risparmiati dai tedeschi.
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Film bello, colore, musica, tensione, interpretazione, effetti speciali, ricostruzione storica; tutto quasi perfetto.
Ma allora perchè solo 3 stelle?
Perchè questo da Nolan è logico aspettarselo, ma quando guardo un film di guerra mi viene da fare paragoni per definirlo, come qui mi sembra si inneggi, un capolavoro.
Non è giusto nemmeno fare nomi di titoli a cui fare riferimento nel modo in cui l'argomento viene trattato, perchè sono anche diversi.... non tutti i film belli di guerra parlano come questo di un episodio ben preciso.
Nolan da Inglese patriotta voleva fare ed ha fatto un ricordo sentito di una pagina eroica del POPOLO inglese che ha salvato 335000 suoi figli assediati e forse risparmiati dai tedeschi. Ha voluto omaggiare l'eroismo non solo di un esercito, che poi vincerà una guerra, ma quello del popolo intero, fiero dei suoi ragazzi perdenti e vergognosi di fronte a chi li ha salvati.
Ma allora proprio per questo caro Nolan forse il finale o altri pezzi del film potevano essere più .... anzi meno compiacenti verso gli USA, nei modi sfarzosi, nell'enfasi cinematografica tanto simpatica e tanto importante per qualche futuro premio e soprattutto con una frase nel finale che ringrazia il NUOVO MONDO che salverà il vecchio mondo, per me riferimento al futuro intervento USA e quindi al ringraziamento per i futuri OSCAR per me possibilissimi se non certi.
Allora metto anche qualche titolo a paragone .... i due film su Iwo Jima di Eastwood trattano il tema in modo molto più importante (a mio riguardo), senza scomodare Il cacciatore o Full Metal Jacket o Apocalypse Now o La grande illusione di Renoir. Se Dunkirk vale 5 stelle quanto si dovrebbe dare a questi?
Comunque merita la visione assolutamente perchè grande cinema. .
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[+] piccola nota
(di edo_94)
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