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Ultimo aggiornamento lunedì 28 novembre 2016
Un romanziere famoso premiato con il Nobel per la letteratura decide di tornare in Argentina, il paese d'origine. Ad accoglierlo ci saranno tutti i suoi fantasmi. Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office Il cittadino illustre ha incassato 181 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Daniel Mantovani, premio Nobel per la letteratura, l'ha profetizzato nel suo antiretorico discorso svedese: la massima onoreficenza farà di lui un monumento, spedendolo anzitempo al museo. Da cinque anni, infatti, non scrive niente di nuovo, e sono più gli inviti che rifiuta di quelli che accetta. Quando però arriva via lettera una richiesta da Salas, minuscolo paese argentino, decide di andare. A Salas, Daniel Mantovani è nato e cresciuto, e da là è fuggito, senza mai tornare, quarant'anni or sono, costruendo la sua identità sul rifiuto di quel luogo e della sua mentalità. Una volta in Argentina, lo scrittore è oggetto di un'accoglienza trionfale, ma col passare dei giorni le cose peggiorano, le sue opinioni non piacciono, si solleva un malumore sempre più generalizzato,un'aria nientemeno che di violenza.
El ciudadano ilustre si apre sulla reazione polemica del protagonista nel contesto ufficialissimo della consegna del premio Nobel e strappa subito un sorriso, facendo pensare alla boutade, ad una sequenza d'apertura scritta per essere efficace e spiazzante in modo ironico. Non è così. Non è una boutade. Il resto del film conferma non solo l'ottimo livello della scrittura e dell'umorismo messo in campo, ma soprattutto una generale intelligenza del film, emotiva e intellettuale, che è la sua migliore eredità.
Duprat e Cohen, coppia creativa, costruiscono una loro "strategia del ragno" su un tema politicamente scomodo e indelicato quale il divario culturale tra il personaggio di Mantovani e i tanti compaesani dai quali ha preso a suo tempo le distanze, e lo fanno con lo strumento della commedia, anche esilarante, ma che non diventa mai presa in giro. Non lo diventa perché quella fotografata, con una misura chirurgica, davvero ammirabile, non è un'esagerazione, bensì un ritratto veritiero. Il camion dei pompieri, la reginetta di bellezza, il concorso di pittura, l'esaltazione della grigliata, il filmato in powerpoint, così come la trasmissione radiofonica, ci fanno morire dal ridere ma nessuno di noi potrebbe negare che sono cose che accadono, e nemmeno gonfiate (l'unica estremizzazione, a fini drammaturgici, è quella del Nobel). Ugualmente, nel ritratto del protagonista, non c'è alcun ridimensionamento di servizio: quel che i registi gli fanno dire, l'accento posto sulla distinzione tra autobiografia e finzione, è materia seria e plausibile, senza sconti. Perché quello è il punto, e loro hanno trovato la giusta misura.
Può dispiacere, questo sì, che l'estetica del film sia così povera, il filtro cinematografico, anche nel senso un po' spetttacolare del termine, totalmente inesistente. Chiaramente è una scelta ragionata, un contributo formale all'argomento, ma per certi versi è anche un peccato: lo si vorrebbe tutto "bello", questo piccolo film, come la sua idea.
IL CITTADINO ILLUSTRE disponibile in DVD o BluRay |
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“… non fare di me un idolo o mi brucerò trasformami in megafono e mi incepperò cosa fare o non fare non lo so quando, dove e perché riguarda solo me io so solo che tutto va come va…” A tratti – Ko de mondo (CSI) Daniel Martinez è uno scrittore affermato, famoso in tutto il mondo.
Divertente commedia che mette di fronte uno scrittore insignito del premio Nobel e piuttosto supponente con i personaggi che ha creato e gli hanno dato la notorietà. Come? Tornando, dopo tanti anni, nel suo paese natale, dove viene accolto come un'immensa celebrità. Ma, dopo una prima anche troppo ospitale accoglienza, comincia ad essere infastidito e poi aggredito dai suoi "personagg [...] Vai alla recensione »
Daniel Mantovani sale sul pulpito, dinnanzi al Re ed alla Regina di Svezia, in occasione della consegna del prestigioso Nobel per la letteratura, ma è nel suo discorso che riconosce non l'importante traguardo raggiunto quanto invece la sua morte artistica, un'inevitabile china, un ineluttabile declino, segnato proprio dal Premio; non ha più nulla da dire, nulla da discutere, sono tutti d'accordo nell'accred [...] Vai alla recensione »
Daniel Mantovani, famosissimo scrittore Argentino da decenni trapiantato a Barcellona, è candidato Nobel. Daniel, nonostante sia convinto che l'istituzione paludata ed imbalsamata che gestisce la prestigiosa onoreficenza, attraverso il rito stucchevole della consegna oramai celebri soprattutto se stessa; ritirerà il premio. Sarà anche l'occasione, evitando la pressione degli impegni cultural/mondani [...] Vai alla recensione »
In questo piccolo film argentino scritto molto bene c’è tanto su cui riflettere, vari topos narrativi e creativi ben miscelati, ma per certi versi prevedibili nell’evoluzione almeno in quello del ritorno a casa dopo decenni e lo svelamento di tanta brava gente che brava non è. Perché Il cittadino illustre pone da un lato il serio problema del rapporto tra l’artista [...] Vai alla recensione »
UN PENSIONATO AL CINEMA è andato a vedere UN CITTADINO ILLUSTRE 11 dicembre 2016 Evviva sono d'accordo con la critica:..... il film merita tantissime stelle. Semplice , fresco, intelligente.....Un illustre scrittore - Daniel Mantovani dopo quarantanni, torna nel suo borgo natio: una sperduta cittadina argentina, polverosa, deserta, fotografata splenditamente, si sente in giro un odore [...] Vai alla recensione »
UN PENSIONATO AL CINEMA è andato a vedere UN CITTADINO ILLUSTRE 11 dicembre 2016 Evviva sono d'accordo con la critica:...... il film merita tantissime stelle. Semplice , fresco, intelligente.....Un illustre scrittore - Daniel Mantovani dopo quarantanni, torna nel suo borgo natio: una sperduta cittadina argentina, polverosa, deserta, fotografata splenditamente, si sente in giro un odore [...] Vai alla recensione »
Un piccolo capolavoro. Chi ci "legge" una commedia e lo considera divertente è un animo gretto! Uno scrittore argentino che trova il plauso unanime della critica (e di conseguenza il premio Nobel) realizza che un artista che piace a tutti non è più tale, in quanto ha terminato la sua forza trainante. Nel momento stesso in cui un artista non pro-voca (chiama avanti) o è stato raggiunto nel suo pensiero [...] Vai alla recensione »
Daniel Mantovani è un noto scrittore argentino che vive da molti anni in Spagna lontano dalla sua patria. Dopo la vittoria del premio Nobel per la Letteratura riceve vari inviti e premi da lui costantemente rifiutati. Tra i molti inviti vi è quello del sindaco di Salas, paese d'origine dello scrittore, per nominarlo “Cittadino illustre”di Salas.
Un inizio folgorante, spiazzante, geniale, quel discorso di accettazione del Nobel che fa sperare in un film straordinario. Ed invece procede su un binario amaramente comico sempre più scontato, efficace (si ride), ma l'inventività si smarrisce. Deludente il finale. Un film che probabilmente gli argentini, toccati su nervi scoperti, possono apprezzare con occhio diverso, ma che, [...] Vai alla recensione »
Già Baudelaire, poeta della modernità, nei Fiori del male si scaglia contro l' "ipocrita lettore". Nella società di massa lo scrittore può avere successo, arricchirsi, ottenere premi e riconoscimenti (nel film addirittura il Nobel) ma é perciò meglio compreso? O i riconoscimenti non sono che un tentativo di esorcizzare una presenza scomoda, perch&egrav [...] Vai alla recensione »
Molto originale. Merita un premio a Venezia 73 attore protagonista superbo. da vedere Visto ieri in sala con attori e regista film molto applaudito tema profondo in chiave ironica.
Si comincia con uno sconcertante discorso di ringraziamento per il Nobel, dove lo scrittore Daniel Mantovani alla presenza dei reali svedesi si dichiara onorato, ma al contempo convinto che quel premio istituzionale fissi la fine della sua avventura creativa. Si balza a due anni dopo, quando il romanziere, installato nella sua bella villa di Barcellona, dei tanti inviti ricevuti da ogni parte del mondo [...] Vai alla recensione »
Diversamente da Bob Dylan, lo scrittore argentino Daniel Mantovani a ritirare il suo Nobel per la letteratura ci va. Nel discorso che tiene a Stoccolma, però, tira fuori argomenti simili a quelli usati da Jean Paul Sartre per rifiutare il premio: il Nobel è un riconoscimento al conformismo dell'artista e, indefinitiva, lo mummifica. Poi lo scrittore accetta un'altra onorificenza e vola a Salas, la [...] Vai alla recensione »
Premio Nobel - ricevuto con rassegnazione - per la Letteratura, lo scrittore argentino Daniel Mantovani (Oscar Martinez) vive in Europa da oltre trent'anni: ogni giorno riceve un sacco di inviti, che rifiuta puntualmente. Tranne uno: il paese (immaginario) di Salas, che gli ha dato i natali e che non ha mai smesso di raccontare, vuole assegnargli la medaglia di Cittadino Illustre.
Una commedia intelligente, fin troppo, che quasi certamente non avrà successo. Colpa della targa: argentina; della trama: un Nobel della Letteratura che torna dopo quarant anni al paese natale; degli attori: sconosciuti. Dove primeggia Oscar Martinez, giusta Coppa Volpi all'ultima Mostra veneziana. Il protagonista dapprima è accolto da trionfatore, poi verrà preso a pesci in faccia.
Daniel Mantovani (Oscar Martinez), a differenza di Bob Dylan, il Nobel lo va a ritirare. Ed è anche piuttosto compiaciuto. Dopo la gita a Stoccolma, perché non tornare da trionfatore, dopo anni e anni, nel suo paesino argentino natale di Salas, fonte di ispirazione di tutti i suoi libri? Comincerà una tragicommedia fatta di nuovi incontri, vecchie ferite, profonde delusioni, avventure erotiche e pericolosis [...] Vai alla recensione »
Vita e letteratura, radici anagrafiche ed emancipazione apolide. Premio Nobel della letteratura, accettato col rammarico di diventare una statua istituzionale, disilluso e un po' apatico, lo scrittore argentino Mantovani rifiuta impegni internazionali e, dopo 40 anni, torna nel rozzo paese natio dove ritrova i personaggi che hanno reso famosi i suoi romanzi.