Titolo originale | Suddenly Komir |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Germania |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Rocco Ricciardulli |
Attori | Gaia Bermani Amaral, Rocco Ricciardulli, Giulio Baraldi, Christian Abbondanza . |
Distribuzione | Noura Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 7 novembre 2016
Il film affronta con uno sguardo disincantato e a tratti duro il tema della tratta dei bambini.
CONSIGLIATO NÌ
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Sandro è un uomo appena uscito di galera dopo otto anni di detenzione. Giunto sul pianerottolo di casa del vecchio amico Gianni, gli propone di recuperare dei soldi sporchi che era riuscito a nascondere in un appartamento di periferia prima di venir arrestato. Nel tentativo di riappropriarsi della sua vecchia vita, l'ex-galeotto coinvolge quindi l'amico in un viaggio che è ritorno al passato, per scoprire che Antonio, suo fratello, oltre ad essere un doppiogiochista, è anche il traditore che lo ha mandato in galera. Con un presente non proprio edificante, Antonio è anche il fidanzato di Helene, la donna di cui Sandro era innamorato prima di venir incastrato. Ad aggravare la posizione di Antonio, i due amici scopriranno un losco e squallido affare per la tratta illegale di bambini provenienti dall'est Europa.
Denunciato perciò il fratello alla polizia, Gianni sarà costretto alla fuga per paura di finire implicato nella scabrosa vicenda ed evitare che per lui si riaprano immediatamente le porte della prigione.
La storia prende una piega inaspettata quando, al momento di salutarsi, Sandro e Gianni si trovano di fronte uno di quei bambini rapiti da Antonio, nascosto nel bagagliaio della loro auto.
Un viaggio inconsapevole, una presa di coscienza lenta e nuova s'impadronisce dei protagonisti, costretti a far fronte alle esigenze del piccolo senza che questi possa comunicare, nell'impossibilità di rivolgersi alle istituzioni.
Rocco Ricciardulli confeziona un'opera apparentemente carente (sotto diversi aspetti) di un approccio che non risulti in ultima analisi amatoriale. La quasi totale assenza di una pulizia del suono rende spesso difficile interpretare gli attori, costretti a lavorare senza una messa a punto corretta di inquadrature e messa in scena. Nonostante i numerosi spunti interessanti a livello di scrittura, l'ingenuità tecnica stronca sul nascere un film che incontra nei buchi narrativi il minore dei suoi problemi.
Il risultato è un'opera inconclusa, che sembra voler affidare al bambino un ruolo risolutore, senza riuscire minimamente ad avvicinare un'idea di continuità nel caotico susseguirsi d'inquadrature. Ispirato al filone di film sulla malavita - in cui un'estetica sporca garantisce prossimità a quei personaggi ai margini della società contemporanea - il film non centra il segno nemmeno quando cerca di svilupparsi nell'azione, finendo per apparire approssimativo.
Ho visto All'improvviso Komir per caso a Roma. Nessun nome di richiamo, a parte un po' di popolarità di Gaia Amaral. Un tema forte, la tratta di bambini. Sandro e Gianni, due uomini alla deriva si imbattono in un bambino albanese. Vengono letteralmente catturati dalla sua innocenza, al punto da mettere in discussione le proprie vite pur di salvare il piccolo Komir.