Taxi Teheran |
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Un film di Jafar Panahi.
Con Jafar Panahi
Titolo originale Taksojuht.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 82 min.
- Iran 2015.
- Cinema
uscita giovedì 27 agosto 2015.
MYMONETRO
Taxi Teheran
valutazione media:
3,61
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Fare cinema e indossare una cravatta non è reatodi FabioFeliFeedback: |
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martedì 8 settembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nonostante il divieto di girare film, Jafar Panahi manda alla Berlinale Taxi Teheran e vince meritatamente l'orso d'argento. Si arricchisce la collana delle opere del regista iraniano: arrivate in Italia: "il palloncino bianco", "Il cerchio", "Lo specchio", "Oro rosso" e "offside"; storie delicate i primi due, cupi il terzo e il quarto, apparentemente frivolo il quinto, con una ragazza che ama il calcio e non può vedere la partita allo stadio - fatidico spareggio dell'Iran contro l'Irlanda per accedere alla fase finale del campionato del mondo del 2002- perché non è accompagnata da un congiunto di sesso maschile. Le vicende processuali persecutorie vietano a Panahi di filmare. Ma nella epoca attuale ormai si fanno film con tanti strumenti e li si può scaricare in una semplice chiavetta. Un divieto stupidamente liberticida, quindi. Come quello che non permette di portare una cravatta. Basta un taxi con tanti personaggi che salgono e scendono per girare un ottimo film con un lungo piano-sequenza. Le chiavi da cercare sono il personaggio della nipotina del regista che legge i divieti integralisti sul quaderno di scuola e la lezione di Panahi allo studente aspirante regista su un buon soggetto, subito confezionato nella pellicola. Praticamente tutti i clienti del taxi trasgrediscono i divieti con azioni normalissime in altri paesi. E si espongono in prima persona tutti gli attori del film. Una menzione particolare va alla nipotina del regista, che ha ritirato il premio a Berlino. La sua vivacità e spontaneità ricorda la protagonista dei primi due film citati. Ma che il film non è un gioco ce lo fa capire la scena finale con la polizia al lavoro per cercare prove di reato. Il film è ironico e divertente. Da non mancare anche se pure questa volta non rappresenterà il cinema iraniano al concorso dei premi Oscar, come è accaduto per "Oro rosso", prescelto e poi ritirato. FabioFeli
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