Titolo originale | El Estudiante |
Anno | 2012 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Argentina |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Santiago Mitre |
Attori | Esteban Lamothe, Romina Paula, Ricardo Felix, Valeria Correa, Juan Barberini Germán de Silva. |
Uscita | lunedì 6 ottobre 2014 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | ExitMedia |
MYmonetro | 3,33 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 10 novembre 2017
CONSIGLIATO SÌ
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Roque Espinosa arriva a Buenos Aires da una città di provincia e si iscrive per la terza volta all'Università. Dopo Arte ed Economia ora è la volta di Scienze Politiche. Il fermento politico studentesco non sembra attrarlo fino a quando ad attirare la sua attenzione è una giovane assistente , Paula, con la quale inizia una relazione. Coinvolto nella campagna per le elezioni al rettorato compirà un'ascesa non priva di compromessi.
Santiago Mitre al suo primo lungometraggio (Vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di Locarno nella Sezione "Cineasti del presente" nonché di innumerevoli altri riconoscimenti andati meritatamente anche ai due giovani protagonisti) propone un film che incide nel corpo vivo delle dinamiche politiche dell'Argentina. Mette al centro della vicenda un personaggio che finisce con il simboleggiare le contraddizioni dell'universo studentesco argentino frazionato in innumerevoli sigle politiche.
Roque è apparentemente un 'uomo senza qualità' attratto solo da storie da una notte e via. Quando però vede in Paula la possibilità di una relazione più stabile viene anche attratto dal suo modo di partecipare alla vita politica. Ecco allora che dall'indifferenza per l'impegno sociale, sostenuta dal qualunquistico 'sono tutti uguali', passa a un coinvolgimento sempre più attivo divenendo passo dopo passo uno 'yes man' che finisce con il diventare indispensabile per il comitato elettorale. Mitre, con una macchina da presa che pedina il suo protagonista nei corridoi e nelle aule i cui muri sono invasi da slogan e proclami, è consapevole di star parlando ai propri connazionali che sanno come distinguere sigle e posizioni ideologico-politiche ma vuole anche fare un discorso che vada al di là dei confini dell'Argentina.
Ci riesce rendendo originale quel percorso di perdita dell'innocenza che più volte letteratura e cinema ci hanno proposto. Non teme di far uso di una voce narrante quando gli serve sottolineare alcuni elementi ma, soprattutto, sa come muoversi su quell'insidioso crinale che si situa tra il privato e il pubblico. Se, una volta giunti alla fine del film con la scelta che Roque deve compiere, si torna a pensare alle immagini che marcano i titoli di testa ci si accorge immediatamente di quanto il regista e sceneggiatore Mitre abbia lavorato con grande sensibilità su questi due versanti.